Capitolo 10 - Akito

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Ho dormito tenendola tra le mie braccia tutta la notte, il suo profumo mi ha stregato, il respiro regolare, quelle labbra socchiuse, è così bella, ho quasi paura a toccarla, che possa svanire come un sogno. Sta mattina non riuscivo più a dormire e sono uscito a correre, la sua vicinanza mi sta facendo uscire di testa.

Quando sono tornato lei non c'era più, mi ha lasciato un biglietto con il suo numero, recupero la mia roba e vado a farmi una doccia, non voglio chiamarla subito e sembrare disperato.

Appena torno in camera mi stendo sul letto e un odore di vaniglia mi avvolge, il suo profumo è rimasto sul cuscino, questa ragazza mi ha fatto rimbecillire, devo riprendermi.

Esco e vado a fare un giro, senza una meta precisa, dovrei iniziare a studiare, ma non mi va proprio. Dopo un po' che passeggio arrivo vicino al fiume e la vado da lontano, intenta a dipingere, la gente che le passa vicino non può fare a meno di guardarla, ma lei non sembra nemmeno accorgersene.

Mi avvicino e resto alle sue spalle per un minuto, poi lei si gira a guardarmi.

"Sapevo che eri tu, i tuoi occhi continuano a toccarmi!" dice tornando alla sua tela.

"Mi spiace non posso farne a meno, ti ho vista da lontano" dico avvicinandomi e noto che ha ancora la mia tuta addosso "Hey ma questi vestiti li conosco o sbaglio?"

lei si guarda come se, se ne accorgesse solo adesso "Oddio! Mi devi scusare, non so dove ho la testa! Prometto che ti restituirò tutto pulito o ti darò i soldi!"

io non posso fare a meno di immaginare il suo corpo sotto quella maglietta larga "Non ti preoccupare, ti prendevo in giro!"

"Sai dovresti sorridere più spesso, sei molto più bello" dice mentre io distolgo lo sguardo.

"Come stai?" chiedo.

"Sorprendentemente bene, ho pensato molto, ma non mi importa molto, non per Gomi almeno, avevi ragione sai non ero innamorata, però non credo di poter accettare il comportamento di Hisae, lei mi ha deluso, ma starò bene, io sto sempre bene." dice tranquilla, troppo tranquilla.

"E perché non ti arrabbi?" sbotto io "Se questa cosa ti fa incazzare perché invece di lasciarli soli te ne sei andata? Perché non le hai urlato contro?"

Lei sembra pensarci un attimo "è colpa tua credo"

"Come?" chiedo stupito.

"Quando tu ti sei avvicinato a me, quando hai cercato di baciarmi, ho provato qualcosa, qualcosa che non avevo mai provato, ma tu eri il suo ragazzo e ti ho scacciato. Ieri mentre assistevo a quella scena non ho potuto fare a meno di ripensare a quel giorno, al fatto che se ti avessi baciato adesso sarei io la traditrice. Non so se riuscirò a perdonarla, ma non posso dire di non capirla" dice abbassando lo sguardo.

Un secondo dopo il mio corpo si muove da sola e io la stringo a me, voglio baciarla, devo baciarla, ma lei mi ferma. Il suo sguardo è triste, ma non lascia che io mi avvicini oltre. Poi appoggia la testa alla mia spalla "no, non voglio baciarti adesso, mi sembrerebbe una ripicca".

Sospiro e la tengo stretta tra le mie braccia per non so quanto tempo e lei sembra rilassarsi, mentre io non faccio altro che perdermi nella dolcezza del suo profumo, fino a quando mi suona il telefono.

Vorrei ignorarlo ma non smette di suonare, quando rispondo sento una voce che non riconosco immediatamente.

"Hayama, finalmente, sono Fuka, senti non è che per caso hai visto Sana, è da ieri che provo a chiamarla ma è irraggiungibile, mi sto preoccupando!"

"Tranquilla, l'ho appena incontrata, te la passo" dico porgendo il telefono a Sana.

"é Fuka dice che ti cerca da ieri" lei si rilassa e prende il telefono.

"si si sto bene, il mio cellulare?" la vedo che fruga nella borsa fino a che lo trova "Ha la batteria scarica, non ci ho proprio pensato, scusa, non volevo farti preoccupare. Si sto bene te l'ho detto! Ok ok, ci vediamo dopo, devo farmi una doccia e poi ti raggiungo! Promesso!"

"grazie" dice porgendomi di nuovo il telefono "adesso devo proprio andare" si gira per raccogliere tutta la sua roba, mentre io non posso fare a meno di osservarla in ogni movimento.

"Vuoi una mano?" chiedo per poter restare ancora un po' con lei.

"No grazie, sono apposto" dice chiudendo il cavalletto e recuperando la borsa.

"Arrivederci Hayama" dice con un sorriso, e io non posso fare a meno di restare ad osservarla fino a che è troppo lontana.

Non Succederà MaiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora