capitolo 2

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You left and I cried tears of blood.
My sorrow grows.
Its not just that You left.
But when You left my eyes went with You.
Now, how will I cry?
(Gialal al-Din Rumi)


Uno strano rumore mi fa sobbalzare nel letto.

Non ero riuscita a dormire e anche se ero rimasta ad occhi chiusi per il resto della nottata, non ero riuscita comunque a rifugiarmi nel mondo dei sogni.

Sin da quando ero bambina cercavo di sognare, ma la vita ha voluto che facessi solo incubi e per questo, da quando ero piccola, avevo gravi problemi di insonnia.

Cercai di guardarmi intorno. Facendo abituare i miei occhi all'oscurità della stanza.

Alcuni passi si sentirono nella stanza attraverso la porta.

La luce fioca della luna filtra dalla finestra e i grilli si possono sentire attraverso le mura.
Non mi alzai subito, cercai solo di capire che cosa stava succedendo.
Posai gli occhi sulla porta, leggermente aperta che creava una linea di luce.
Un pensiero mi saltò subito in testa.

Pensavo di averla chiusa ieri sera.

Alla fine decisi di alzarmi dal letto, spostando le lenzuola leggere da una parte e appoggiando i piedi nudi per terra. Il contatto con il freddo delle mattonelle mi fece rabbrividire.
Il freddo della sera si sentiva anche fin troppo attraverso la mia maglietta che avevo indossato, nonostante la finestra fosse ancora chiusa.

Non sapevo che cosa stessi pensando, ma cominciare a camminare per raggiungere la luce che proveniva dal corridoio era sicuramente la cosa più stupida che potessi fare in questo momento.

"é severamente vietato uscire dopo l'ora del coprifuoco", le parole del rettore mi rimbalzarono in testa.

I passi potevano provenire dalle persone che lavoravano nella struttura, ma poco probabile dato dalle voci che potevo sentire in lontananza, al di là della porta e che continuavano in fondo al corridoio.

Dovevo rimanermene in camera, ma la mia curiosità ebbe la meglio e poco dopo aver varcato la soglia mi pentii, ma non tornai indietro. Ovviamente le undici erano già passate e molto probabilmente erano le tre o le quattro del mattino.

Potevo uscire dalla mia stanza solo dopo le sei e mezzo, una regola stupida secondo me.

Richiusi la porta alle mie spalle e mi incamminai, sentendo la pianta dei miei piedi toccare il pavimento in legno e provocare un rumore sordo.

Alcune persone andavano avanti e indietro tra le stanze. Alcune ragazze della mia età ridevano mentre attraversavano il corridoio davanti ai miei occhi.

Ma nessuno si accorgeva di niente? Le luci erano accese, questo posto così illuminato si poteva notare a miglia di distanza dalla finestra.

A passo lento, camminai per raggiungere la rampa di scale che portava al piano di sopra.

Cominciai a sentire un brusio nel momento in cui raggiunsi la ringhiera che circonda le scale.

Mi nascosi dietro una colonna accanto alle scale e cominciai ad osservare l'ambiente circostante, sentendo dei passi raggiungermi.

Non mi piaceva spiare la gente. Margaret la considerava un'invasione della privacy di una persona. Era vero. Ma in quel momento non c'era perciò lasciai che le persone davanti a me continuassero a parlare. Dovevo andarmene, ma un singhiozzo mi fece posare gli occhi su due ragazze.

Ad un certo punto si fermano nel punto in cui pochi secondi fa mi trovavo io.

"Hai sentito parlare dell'incendio?" era una ragazza dai capelli rossi a parlare.

| Dark Dream |Where stories live. Discover now