capitolo 12

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"The purpose of our lifes
is to be
Happy"
(Dalai Lama)





Il materasso si abbassò un paio di volte al mio fianco.

Io continuavo a tenere gli occhi chiusi, ma mi lamentai quando il movimento si fece più veloce.

Qualcosa mi fece solletico sotto il naso e io agitai la mano per allontanare qualsiasi cosa mi stesse dando fastidio.

"mmm"

Strinsi le gambe e le braccia che tenevo strette intorno ad un cuscino e mi girai dall'altra parte.

Delle mani mi spinsero e io caddi oltre il bordo del letto.

"ma che ca..." dissi e io atterrai a terra, con la schiena attaccata al pavimento.

La mia testa andò a sbattere contro uno dei cuscini che erano caduti a terra durante la notte e io ringrazia il cielo per non essermi spaccata la testa.

Aprii gli occhi di scatto e mi misi a sedere.

Notai Ariel, in ginocchio sul letto con i capelli sfatti e una mano davanti alla bocca che cercava di trattenere le risate.

"ma che diavolo?" dissi e mi alzai in piedi.

La guardai con la fronte agrottata.

La mattina, quando mi sveglio odio che le persone mi parlino o che mi diano fastidio. Quelle poche volte che mi godo una nottata di sonno decente.

Quando mi calmai però, sorrisi anch'io.

Presi il cuscino e lo sbattei in faccia ad Ariel.

Lei urlò di sorpresa, ma non rispose all'assalimento.

Mi buttai sul letto accanto a lei, con la testa schiacciata contro le coperte.

"ma che ore sono?" chiesi e sbadigliai.

"le dodici" rispose e strabuzzai gli occhi.

Non avevo mai dormito così tanto.

Che giorno era? Venerdì?

Ariel scese dal letto e si mise le mani sui fianchi.

"che c'è?" chiesi, vedendola guardarmi in modo strano.

"come hai fatto a trasportarmi fino a qui?"

"ho chiesto a Blake?" risposi solo.

I suoi occhi stavano quasi per uscirle dalle orbite.

"hai parlato con lui? e sei ancora viva?"

La guardai confusa e lei scosse la testa. Che problema c'era? Era troppo per lui dare una mano a qualcuno, ieri mi sembrava quasi simpatico.

"volevo dire... era lì?"

Si rimise seduta sul letto, curiosa da quello che le avevo appena rivelato.

Non le risposi, ero ancora assonnata per colpa del brusco risveglio.

"avantii" insistette e mi schiacciò la pancia un paio di volte.

"si e ti stava osservando per tutto il tempo"

Urlò felice e saltellò per tutta la camera.

"davvero? lui ha fatto questo?"

"si"

Mi prese per mano e mi tirò il braccio. Mi lamentai ancora, volevo restare ancora nel letto a non fare nulla.

"voglio farti vedere una cosa" disse e continuò a tirarmi il braccio.

"noooo"

"oggi è il mio compleanno" disse d'un tratto e io mi alzai. "Mio fratello ha organizzato un falò sulla spiaggia per festeggiare e tu adesso mi devi aiutare a sistemare le cose"

| Dark Dream |Where stories live. Discover now