capitolo 19

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"Se vuoi uccidere un
uomo privalo del
suo sogno più
bello."
(Jim Morrison)



Erano passati minuti, ore, giorni, da quando avevano portato via Margaret dal palazzo.

Esattamente 82 ore dall'ultima volta che la mia pelle entrò in contatto con quella di Margaret.

L'avevo guardata mentre veniva trascinata via senza alcun rispetto. Trattandola come un sacco di cemento.

Non avevo urlato o pianto.

Ero solo sfinita.

Mentre la portavano via, sbattevo in continuazione il piede a terra, mentre la suola delle ciabatte mi impediva di fare alcun rumore.

Non mi ero lamentata quando li guardai riporre il corpo all'interno del sacco.

Avevano pulito, ma la mia mente continuava a farmi vedere tutto il sangue che sporcava il corridoio e la maggior parte delle scale.

Nessun saluto e nessun bacio.

Se n'era andata e basta.

Guardavo il palazzo rimanendo vigile, spostando lo sguardo da una finestra all'altra per cercare quell'ombra che sapevo mi stesse controllando.

Ogni mia reazione, ogni mio movimento, ogni mia espressione.

Non feci trasparire nulla, mantenni la stessa espressione vuota che mi apparve sul volto non appena vidi gli occhi di Margaret spegnersi.

La vita che sfumava via.

Avevo visto una persona morire non per mano mia.

La morte mi faceva paura, ma in quel momento mi resi conto che era solo una mia nemica.

Dovevo sorridere, per far vedere che stavo bene.

Ma non era così.

E nessuno doveva saperlo.

Dovevo andarmene, sapevo perfettamente come.

La sensazione di scappare è sempre stata la mia preferita.

Quel soffio di libertà che ti attraversava il petto ogni volta che ti allontanavi da quello che non volevi affrontare.

Quella strana sensazione allo stomaco, che ti passava attraverso la gola per arrivare alle tempie.

Non rimanevo nello stesso posto per troppo tempo, Margaret mi diceva sempre che era meglio lasciare bugie su te stesso in più posti, in caso ti servisse.

Mi mandava in scuole diverse per non attirare l'attenzione.

Non mi aveva mai detto il motivo e perché cercava di proteggermi.

Non avevo genitori, lei mi insegnava a mantenere il controllo. Però c'erano cose, dentro di me, che non riusciva a riparare neanche lei.

Sorridi quando la situazione non lo richiede, distruggi quando lo richiede.

Era una delle ragione per cui cercavo di allontanare tutti.

| Dark Dream |Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz