23º capitolo

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Le ragazze mi stanno abbracciando come se avessero tenuto per tutto il tempo di non rivedermi. Da quando sono arrivata nella proprietà del signor Grubov mi sono corse in contro nonostante la pioggia e siamo ancora qui ad abbracciarci. Credo che, nonostante la discussione con Asia, ciò che Svetlana pensava di me, e i problemi tra la futura moglie di Konstantin e sua sorella, ciò che è successo stasera ci abbia fatto scordare ogni cosa, perché, sicuramente, d'ora in poi, quando ci vedremo, ci ricorderemo di stasera. Probabilmente le discussioni non smetteranno, ma non ci odieremo più come prima, almeno da parte mia... non posso parlare anche per loro.

Irina, Svetlana, tutte le guardie che ho deciso di non abbandonare, hanno una famiglia, hanno delle persone che tengono a loro, mentre io non ho nessuno... oltre a loro. Non mi pento di ciò che ho fatto, anzi, se tornassi indietro lo rifarei di nuovo.

Mentre venivo qui ho sperato con tutto il cuore che Konstantin fosse qui ad aspettarmi, invece mi sbagliavo, perché di lui non c'è traccia, come ormai da una settimana a questa parte. Non so più che cosa pensare, sicuramente che non si sarebbe mai allontanato di sua spontanea volontà visto quello che è successo tra di noi e che mi ha detto, a meno che non si sia pentito e quindi abbia deciso di allontanarsi sia da me, che dal suo imminente matrimonio con una donna che non vuole sposare... ma ciò non spiegherebbe la scomparsa anche di Yuri e Alexander, ma anche del ragazzo di Svetlana di cui non conosco il nome.

Il padre di Konstantin e Irina sta parlando con le guardie a pochi metri da noi, lo vedo agitato, comunque hanno cercato di fare del male a sua figlia... ci credo che lo sia.

«Non ho mai avuto più paura, non farlo mai più, giura!» mi dice Asia, che sta piangendo insieme a Irina e Svetlana.

«Ragazze sto bene, non vi preoccupate per me... voi come state? È tutto okay?» chiedo loro allontanandomi per guardarle e assicurarmi che stiano davvero bene. 

Se Asia non si fosse preoccupata per me venendo a cercarmi personalmente a casa Grubov e non mi conoscesse abbastanza da sapere che, anche se mi avesse scritto o chiamato, essendo arrabbiata con lei non le avrei risposto, non so come ce la saremmo cavata io e le altre. I cattivi non erano più nei dintorni, perché l'unico vivo è riuscito a scappare, ma sarebbero anche potuti restare e provare a farci di nuovo del male, ma la cosa importante è che loro siano riuscite a mettersi in salvo e che io abbia trovato le guardie, che si siano subito rialzati e che la situazione sia tornata subito sotto al loro controllo. Sicuramente dove ci troviamo adesso siamo ancora più al sicuro, perché ci sono ancora più guardie, per non parlare di tutte le telecamere che abbiamo intorno, ma dentro di me sento comunque un senso di "pericolo", non sapendo dove si trova Konstantin, se almeno sta bene, perché so che se fosse qui mi sentirei molto più al sicuro.

Annuiscono tutte e tre e mi abbracciano di nuovo, nel frattempo guardo il gruppetto di guardie che si è creato intorno al padre di Konstantin, sono sicura che stiano parlando di quello che è successo e, soprattutto, della prossima mossa, vorrei capirci almeno qualcosa, ma, forse, è meglio lasciare che se ne occupino loro senza mettermi in mezzo, perché ho già fatto abbastanza per oggi.

«Adesso devi tornare a stare da me, Gre.» mi dice Asia.

«No, devi stare con me. Vuole anche Konstantin, se vai via quando torna si arrabbia se tu vai via.» mi dice Irina.

«Fino al ritorno di Konstantin potrete stare tutte e quattro qui. Io devo partire, domani, quindi la casa sarà tutta per voi, ed è meglio così, fino a quando non scoprirò chi erano e soprattutto cosa volevano.» il padre di Irina ci ha raggiunti con il capitano che c'era a casa e che mi ha portata qui, il quale mi guarda, restando pur sempre serio.

Capisco che voglia tenerci al sicuro, anzi, più che altro che voglia tenere sua figlia e sua futura nuora al sicuro, ma credo che pensi che quelle persone potrebbero riprovarci e non voglia che, la prossima volta, riescano nel loro intento, qualunque sia, quindi credo anche io che la cosa migliore da fare sia rimanere qui.

«Casa di Konstantin, preso sua fidanzata e sua sorella. Cosa c'è altro da capire?» chiede Svetlana, forse la più spaventata tra tutte noi, anche se Irina lo è quasi quanto lei.

«Infatti... ma Greta vi ha difese, e potrebbero aver visto la sua amica, quindi, per la vostra sicurezza, vorrei che restaste qui.» le risponde il signor Grubov, per poi dare un bacio alla figlia e allontanarsi per parlare con qualcuno al telefono.

È vero: quello che è riuscito a scappare mi avrà di sicuro vista in faccia, quindi è chiaro che io sia in pericolo quanto loro, e apprezzo che lui tenga alla mia incolumità quanto tenga a quella di Irina e di Svetlana. Potrebbe anche aver visto Asia, ed è meglio che anche lei resti al sicuro.

Il capitano dice qualcosa a Irina, che annuisce, quindi lui rinizia a parlare.

E se quelle persone avessero trovato o comunque trovassero Konstantin e gli altri e facessero loro del male?

«Dice che sono grati con te per non avere abbandonato casa e loro, quindi grazie.» mi dice Irina, traducendo quello che le ha detto il capitano.

«Digli che non me ne sarei mai potuta andare senza assicurarmi che stessero bene, e che se tornassimo indietro lo rifarei comunque... non c'è bisogno che mi ringrazi.» lei subito glielo traduce, e lui, credo per la prima volta da quando lo conosco, sorride, per poi darmi una pacca sulla spalla e andare via, seguito dai suoi uomini che, prima di sparire, mi salutano con la mano e io ricambio.

«Andiamo in mia camera. Presto mie cose così facciamo doccia e poi dormiamo.» ci dice Irina iniziando a farci strada.

Fai che i ragazzi stiano bene...

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