17 Gennaio

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Fu la determinazione di Michael, il suo amore per il ragazzo e anche una dose non modesta di curiosità ad animare ancora una volta la volontà del cantante.

Oramai il telefono era tutto ciò che manteneva in contatto i due, e Michael faticava a separarsene anche solo per poco tempo.

In uno di quei momenti di piccola libertà, riprovò a creare qualcosa tra loro.

"Io aspetto ancora una spiegazione"

"Non ti devo niente io"

Ci aveva messo poco Andreas a rispondere, in fondo anche lui si era arreso a quelle richieste nascoste di Michael di non far finire tutto nel silenzio.

Ma il fatto che rispondesse non significava sempre un sorriso assicurato, la maggior parte delle volte le sue parole corrispondevano a diverse emozioni per il ragazzo riccio, poche di queste però erano felici.

"Insomma, che ti prende? Un giorno mi chiedi aiuto, quello dopo sparisci, quello dopo ancora mi dici di non riuscire a dimenticarmi e oggi sei odioso. Cosa ti sta succedendo?"

"Non vuoi saperlo. E io non voglio dirtelo"

"Voglio saperlo. E tu puoi dirmelo"

Non fu difficile convincere Andreas a parlare.

Fu difficile affrontare ciò che ne venne fuori dopo.

"Ho un cancro. Ai polmoni."

Fu difficile crederci.

"Quando ti ho chiesto aiuto stavo morendo, se tu non fossi arrivato probabilmente sarei morto davvero."

Fu impossibile accettarlo.

"Non voglio ammettere che ti amo ancora perché sono troppo orgoglioso, ma allo stesso tempo voglio farlo, perché dopodomani potrebbe essere il mio ultimo giorno in questo mondo."

Fu inimmaginabile riuscire a respirare per i seguenti trenta secondi.

"Mi operano e cercheranno di liberarmi da questo schifo di malattia che cerca di togliermi il respiro, oltre a quello che già mi togli tu"

Finì per portarsi entrambe le mani sulla bocca, a mordersi i polpastrelli per trattenere i gemiti di dolore. Non riuscì a controllare gli occhi, che divennero lucidi e cominciarono a bruciare.

Probabilmente passarono interi minuti, nei quali il cantante immaginò ogni possibile scenario, ogni probabile futuro. Immaginò a cosa sarebbe andato incontro, quanto sarebbe stato grande e quanta forza avrebbe dovuto mostrare.

Immaginò ciò che più gli faceva paura e ciò che invece più lo rendeva orgoglioso.

Ma, in mezzo a migliaia di pensieri astratti, si aggrappò all'unico razionale di passaggio nella sua mente.

"Andy ora ti puoi scordare per sempre che io sparisca. Dimmi dove ti trovi. Ti raggiungo immediatamente"

Neanche il tempo di prendere la giacca, afferrò le chiavi della macchina dal mobile e volò fuori dal garage, al volante della sua auto, diretto verso la sua più grande conquista.

"Royal Garden Hotel. La stanza di fianco a quella dell'ultima volta."

3.7.14Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora