30 Marzo

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La mattina Michael arrivava presto, così presto che Amanda spesso lo faceva entrare da un ingresso secondario, perché l'orario di visite non era ancora iniziato e se qualcuno lo avesse visto aggirarsi per i corridoi lo avrebbe certamente accompagnato fuori.
La sera, invece, restava nella stanza di Andreas fino a che il primario del reparto non lo cacciava letteralmente dall'ospedale.

Era così che funzionava ogni giorno, Andreas a volte non si era ancora svegliato quando il riccio faceva il suo ingresso; e la sera capitava che si fosse già addormentato quando Michael se ne andava. Ma Andreas si era ben guardato dal lamentarsi; anzi, sembrava dimenticarsi ogni giorno sempre di più di essere un paziente di chirurgia in convalescenza.

Un giorno non diverso dagli ultimi che aveva passato in ospedale, Michael entrò nella stanza del biondo con un sorriso più luminoso del solito.

"Sei già sveglio?"

Andreas annuì, mostrando il braccio sul quale era appiccicata una pallina di cotone.

"Esami del sangue" spiegò.

Michael lo baciò velocemente sulle labbra.

"Come ti senti oggi?" La domanda di rito del riccio.

"Bene! E tu?"

"Benissimo! L'ho finita!" Esclamò il riccio, ammiccando.

"Sul serio?" La meraviglia del biondo fu contagiosa. "Voglio sentirla"

"Aspetta che esca il disco" rispose Michael, alzando le sopracciglia.

Si mise a ridere quando Andreas lo colpì sul braccio.

"D'accordo, tieni"

Gli porse le cuffiette e premette play. Il nome del file recitava "Origin of love".

"Mi piace da morire" commentò Andreas, con gli occhi lucidi per l'emozione.

Michael non ci pensò troppo, baciò la guancia morbida del biondo, per poi passare alle labbra sorridenti.

"Dopo questa sei praticamente obbligato a sposarmi"

Andreas alzò gli occhi al cielo, quell'argomento era diventato un punto fisso per il riccio.

"Non fare l'esasperato!" Lo rimproverò Michael.

In risposta, Andreas lo guardò male.

"Non guardarmi così! Perché non mi sposi e basta?"

Il biondo non disse nulla, non riuscì a capire se la domanda fosse seria. In tal caso, sarebbe stato nei guai.

"Perché non rispondi?"

Ancora silenzio.

"È perché io ti ho.. sì insomma.. perché ti ho.."

A quel punto, Andreas ritrovò la parola.

"Dillo. Lo hai fatto e lo hai ammesso più di una volta. Mi hai tradito"

Fu peggio di una sentenza di morte per Michael.

"E comunque non è per quello" puntualizzò il biondo.

"E per cosa allora?"

Andreas alzò le spalle.

"Smettila di alzare le spalle"

Allora il biondo rimase immobile, a fissarlo.

"Non mi ami?"

Andreas non si mosse, di nuovo.

"Smettila anche di fissarmi. E rispondimi" esclamò deciso il riccio.

"Certo che ti amo" disse finalmente il biondo.

"Allora sposami!" Insistette Michael.

"Perché?"

"Come perché?"

Davvero chiedeva perché volesse sposarlo? La domanda non era già una risposta?

"Voglio sapere perché insisti tanto"

Il discorso aveva preso una piega più seria, quasi indesiderata e insidiosa.

Michael allargò le braccia. "Perché sei l'amore della mia vita"
"E tu perché non mi vuoi sposare?" Chiese.

Gli occhi di Andreas finirono per fissare le coperte. "Perché non voglio sentirmi in trappola"

Le parole erano uscite dalla sua bocca senza filtri, che non seppe se fu un bene o no.

"È così che ti senti quando stai con me?"

Ogni ombra del sorriso luminoso di quella mattina era sparito dal volto del riccio. Colpito nel profondo del cuore, si sedette sulla sedia, lontano dal letto del biondo.

"No, non intendevo questo. È che se tu dovessi farmi ancora del male io mi sentirei in trappola, perché non potrei scappare da nessuna parte"

La risposta non fu di alcun sollievo al riccio, che si sentì ancora peggio.

"Allora avevo ragione. È perché ti ho tradito"

L'errore di una sera stava rovinando il resto della sua vita. Esisteva una punizione peggiore?

"Sì, è per quello"

L'ammissione di Andreas mise un punto a quella discussione.

3.7.14Where stories live. Discover now