10 Febbraio

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Michael camminava piano, al suo fianco Andreas si reggeva a lui. Ad ogni passo sentiva i muscoli incenerirsi, ma la presenza del riccio gli dava sicurezza, non avrebbe mai lasciato che cadesse, ne era certo.
Aggrappato a lui e ai suoi pensieri, camminava nella hall dell'albergo, diretto verso la sua stanza.

I precedenti sette giorni in ospedale erano stati i peggiori da quando aveva scoperto della malattia. Ad ogni respiro avrebbe preferito abbandonare la terra e raggiungere qualsiasi cosa lo aspettasse in paradiso, ma il volto sempre speranzoso del ragazzo riccio e i suoi occhi stanchi ma attenti lo tenevano ancorato a quei momenti: se quella fosse stata l'ultima notte voleva che gli occhi di Michael fossero l'ultima immagine impressa nei suoi ricordi.

Ne era disperatamente innamorato, aveva smesso di negarlo a se stesso. Eppure non aveva lasciato trapelare neanche un indizio sui suoi sentimenti sempre vivi, Michael avrebbe dovuto abituarsi ad una vita senza di lui. Prima o poi. Anche se spesso non tratteneva l'euforia che la loro insolita relazione emanava.

"Aspetta, andiamo un attimo alla reception"

Andreas si voltò e invitò Michael a seguirlo. Il riccio, curioso e sorpreso, lo assecondò.

I passi dei due erano lenti, ma il riccio attese con pazienza.

La ragazza alla reception, giovane e sorridente, si rivolse ai suoi clienti.

"Buongiorno, come posso aiutarvi?"

Andreas estrasse dalla tasca della giacca la chiave elettronica della sua stanza, la appoggiò sul bancone e la porse alla receptionist.

"Potrei averne una copia?"

La ragazza subito sorrise di nuovo, annuì e si mise a digitare freneticamente sul pc.

"Che cosa ci devi fare?" Domandò Michael, sussurrando all'orecchio del biondo.

Andreas scosse la testa, come a liquidarlo in fretta e il riccio si zittì di nuovo, rassegnandosi.

"Perfetto, grazie!" Andreas sorrise di rimando alla ragazza e recuperò entrambe le tessere, le mise in tasca e invitò Michael a proseguire verso gli ascensori.

Solo quando arrivarono davanti alla stanza Andreas si decise a dare delle spiegazioni. Porse una chiave al riccio e si fece serio.

"È per te"

Michael sbarrò gli occhi. "Per me? Per cosa?"

Totalmente preso alla sprovvista, il riccio non aveva idea di cosa pensare.

Vide Andreas sorridere, forse anche leggermente divertito.

"Per entrare, per cosa se no?"

Michael continuava a non capirci molto.

"Ma.. quando?"

Ad ogni secondo sentiva la confusione crescere. Era un invito a stare nella stessa stanza? Davvero Andreas gli stava offrendo con così tanta indifferenza l'oggetto dei suoi desideri degli ultimi mesi?

"Quando vuoi"

Evidentemente, sì. La naturalezza del biondo era disarmante, Michael sentiva di aver perso l'uso della parola.

"Ma non per dormire!" Si affrettò ad aggiungere Andreas, che fece sorridere il cantante.
"Non ancora.." Disse poi, sottovoce.

Michael sentì i suoi piedi sollevarsi da terra.

3.7.14Where stories live. Discover now