14 Luglio

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Mika alzò una mano, cercando di far scendere il silenzio nel palazzetto. Erano ormai più di cinque minuti che aveva finito di cantare la sua ultima canzone "Origin of love", eppure la gente attorno a lui non ne voleva sapere di smettere di urlare di gioia.

Forse furono le lacrime di commozione del riccio a fomentare la loro eccitazione, o forse il fatto che non riuscisse a smettere di ridere, anche lui, per aver vissuto così intensamente quel momento.
Tutto ciò che Michael sapeva essere certo era che i grandi occhi blu di Andreas lo stavano fissando, da sotto il palco, nella zona riservata alla sua famiglia e che questo gli dava una carica emotiva che mai prima di quel momento aveva avuto.

Mika chiese di nuovo un momento di silenzio, usando il microfono.

"Vi prego, ascoltate con me"

Si inginocchiò, una mano sull'asta del microfono, l'altra verso il basso: non aveva bisogno di parole, aveva bisogno di respirare, prendere fiato, prendere coraggio.

Sul suo volto rimanevano le tracce del sorriso che non riusciva a trattenere, chissà quale sarebbe stato lo sguardo della gente di lì a pochi minuti.

L'ultimo respiro prima di rialzare la testa fu decisivo, l'aria attraversò i suoi polmoni, diede sollievo al cuore e anche alla testa. Alzò il microfono e sorrise di nuovo, notando come tutto il palazzetto si fosse inginocchiato come lui.

"Okay, questo non era previsto!" Rise, pensando che quelle parole non avrebbero avuto senso per nessuno di loro, ma quello che stava per arrivare ne avrebbe avuto ancora meno.
"Ma è figo! Mi serve un po' di sostegno..."

"Questa parte non è sulla scaletta di nessuno dei miei concerti, infatti temo che tutti quelli presenti qui mi stiano prendendo per pazzo. Sono qui per darvene la conferma!" Rise, trascinandosi dietro le migliaia di persone nel palazzetto.

"Sono qui per fare un annuncio, ma vi prego di non giudicarmi prima del tempo. Sto per dirvi che questo sarà il mio ultimo concerto, almeno per un po'..."

Il rumore dei fischi e delle urla di dissenso gli impedì di continuare il suo monologo. Sorrise, perché si aspettava esattamente quella reazione. Lasciò passare i secondi, per permettere al silenzio di tornare a farla da padrone.
Nel frattempo, riuscì a trovare con lo sguardo l'angolo in cui stava tutta la sua famiglia, invitata apposta per l'occasione. Erano tutti sorridenti, tutti eccetto Andreas: lui teneva il fiato intrappolato nel petto, con gli occhi quasi fuori dalle orbite.

"Immaginavo di non avere nessuna speranza di non essere giudicato!" Esclamò, riportando tutta l'attenzione sulle sue parole.

"Ma, se me lo permettete, vorrei spiegare. E per farlo devo cominciare da qualche mese fa, quando ho commesso un errore per il quale ho pagato delle enormi conseguenze"

Il cantante si obbligò a non spostare lo sguardo verso Andreas, non avrebbe retto la tensione. E lui aveva bisogno di tutta quella stabilità che aveva costruito nella serata.

"Non entrerò nei particolari, ma ho passato dei mesi interi a combattere con il male peggiore. Sembrava che tutto dovesse andare male. I miei errori sono diventati mostri e i mostri hanno lasciato spazio a demoni ancora più brutti.

Non negherò che ho pensato tante volte di non farcela, di rassegnarmi. Tutte le probabilità erano contro di me: sarei rimasto solo, a vedermela con i demoni del mio armadio.

Ma mentirei, se vi dicessi che sono riuscito a uscirne solo con le mie forze."

Il cantante questa volta incrociò lo sguardo di Andreas: gli sorrideva, muovendo la testa leggermente. Non seppe dire se aveva capito le sue intenzioni, sperò di no. Ma il sorriso dolce sulle sue labbra gli diede nuovo coraggio.

"Credo che dove non arrivi la forza, lì arrivi l'amore. Dove tutto e tutti falliscono, l'amore invece trionfa. Così è stato per me. Per me, Andreas ha trionfato"

Di nuovo, le urla delle persone quasi fecero cadere le mura del palazzetto. Sorrise di dieci volte di più, imbarazzato e anche emozionato.

Per due buoni minuti Mika non poté aprire bocca, le persone non ne volevano sapere di calmarsi. Ma non si lamentò, gli piaceva fare delle pause, per rendersi conto a pieno di cosa stava succedendo. Si erano di nuovo tutti inginocchiati quando tornò il silenzio.

"Quindi sì, ho fatto tutto questo per rendere omaggio alla persona che mi ha salvato dall'oscurità, che non mi ha lasciato annegare, anche se me lo meritavo."

Il sorriso del cantante incrociò quello del biondo, in un millesimo di secondo.

"Ora, Andy, mi rivolgo direttamente a te"

Tutto il palazzetto trattenne il fiato.

"Non hai permesso al male che hai subìto di spegnerti. Tu sei l'esempio che mi sono ripromesso di seguire, sei l'uomo che io non sono sempre stato per te.
Se me lo permetti, però, vorrei dimostrarti che, anche se a volte sbaglio, ti amo più della mia stessa vita!"

Anche Andreas cadde in ginocchio, con le mani a coprire la commozione sul suo volto. Le telecamere mostrarono sui grandi schermi la figura del biondo a terra, immobile. Tutto il palazzetto, in coro, scandì il suo nome per sostenerlo.

Quando si rialzò, si asciugò le lacrime dalle guance e si strofinò gli occhi. Si fece aiutare a scavalcare la recinzione e salì sul palco, avvicinandosi al suo amato.

Mika lo accolse con il più raggiante dei suoi sorrisi, ma non si alzò. Ancora non aveva finito.

Estrasse qualcosa dalla tasca della sua giacca giallo canarino, una scatola piccola di velluto. La tenne tra le dita, sotto gli occhi sempre emozionati del biondo.

"E, dopo tutto questo, tutto quello che abbiamo passato e tutto il futuro che ancora dobbiamo vivere, sono qui in ginocchio stasera per chiederti se ti andrebbe, uno di questi giorni, di sposarmi"

Michael appoggiò il microfono a terra, aveva bisogno di entrambe le mani per aprire quella piccola scatola dal valore inestimabile.
La aprì e la allungò verso la figura di Andreas, che osservava la scena come fosse nel corpo di qualcun altro.

Mika riprese il microfono. "Vuoi sposarmi, Andy?"

Il palazzetto rischiò il crollo definitivo, ma il cuore di Andreas rimase saldo. Sapeva qual era il suo posto nel mondo, sapeva di dover dare retta a quel coro da stadio che rimbombava nelle sue orecchie. Sposalo, dicevano.

Il biondo raccolse il microfono dalle mani del cantante e lo aiutò ad alzarsi.

"La musica per la festa però la scelgo io" disse il biondo.

L'ennesimo rumore assordante di urla. Ma ormai, alle orecchie dei due, non arrivava più niente, come fossero soli su un'isola deserta.
Mika tolse l'anello d'oro bianco dalla scatola e lo infilò all'anulare del fidanzato. Entrambi lo ammirarono per qualche secondo, poi Andreas annullò le distanze per appropriarsi delle labbra del cantante, davanti agli occhi di migliaia dei suoi fan.

Fine

3.7.14Where stories live. Discover now