3 Febbraio (2)

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Erano ormai più di due ore che Michael si fissava la punta delle scarpe, o le mani tremanti, o i poster informativi appesi ai muri della sala d'aspetto. Ancora non aveva ricevuto notizie di Andreas e non sapeva più cosa inventarsi per smettere di pensare. Se solo fosse riuscito a spegnere la mente avrebbe smesso di immaginare continuamente la sua vita senza più la figura del biondo accanto.

Scosse la testa per liberarsi dell'ennesima immagine raccapricciante; in fondo, glielo aveva chiesto di non morire, perché lui ci sarebbe stato, lo avrebbe aspettato.

Ancora assorto in quell'ultimo pensiero, venne riportato alla realtà dal dottore che aveva portato via Andreas.

"Signore" lo richiamò l'uomo, avvicinandosi.

"Come sta?" Chiese subito Michael, alzandosi in piedi.

"Stabile, ma non ho buone notizie"

Gli occhi di Michael si fecero piccoli, insieme al cuore.

"Il nuovo ciclo di terapie non sembra funzionare come dovrebbe"

Michael emise un sussulto.

"Nuovo? Non sapevo le avesse cambiate"

Il dottore alzò un sopracciglio.

"La settimana scorsa. Mi scusi, ma lei è un parente?"

"Sì!" Rispose subito, senza lasciare all'uomo il tempo di farsi venire qualche dubbio.

"Come dicevo, credo che dovremo ricorrere alla soluzione ultima. Andreas ha rifiutato l'opzione la settimana scorsa, ma temo non ci sia più altra scelta"

Quando Michael fece intuire di non avere la minima idea di cosa stesse parlando, allora il dottore si decise a parlare.

"Il trapianto di polmoni. Dobbiamo mettere Andreas in lista, oggi stesso"

Il riccio trattenne il respiro, sconvolto. Smise di respirare per almeno mezzo minuto, prima di riprendere lucidità.

Un trapianto significava tante cose, ma poche di queste buone.

"Quanto tempo resisterà senza?"

"Pochi mesi. Ma la malattia è molto aggressiva, oggi l'ha visto. Potrebbe peggiorare senza preavviso"

Di nuovo, l'immagine di Andreas sparito dal suo fianco si fece nitida.

"Se vuole vederlo, è sveglio"

Michael annuì e si fece strada dietro al dottore.

Camminava per inerzia, sembrava aver perso il controllo dei muscoli, oltre che della mente.

Aveva giurato di aspettarlo, per sempre; ma quel per sempre sembrava dovesse finire troppo presto.

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