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*Rebeka's pov*

Il giorno dopo decidemmo di organizzare un falò noi ragazzi, io, Newt, Ashley, Katherine, Thomas, Sonya, Jackson, Harriet e con tutta la felicità della mia amica, anche Brenda.
Jorge a quell'ora stava già dormendo, quindi non volemmo neanche provare a disturbarlo.
Era appena passata l'ora di cena quando iniziammo a prendere tutta la nostra roba per portarla sul tetto, dove avrebbe avuto luogo il tutto.
Presi il sacco a pelo blu che ero solita dividere con Newt e lo adagiai contro un caminetto, proprio accanto a quello di Ashley e Thomas, vicino però anche a quello di Jackson.
Avevo finito di pensare a lui, lo ammetto, era veramente un bel ragazzo, ma Newt lo batteva in tutto e per tutto, non so come ho fatto a pensare certe cose.
Dopo poco arrivarono anche gli altri e prendemmo ad accendere il fuoco, Thomas aveva insistito per provare un metodo che aveva sentito in giro, quello dei due bastoncini di legno sfregati tra di loro.
Risi nel vedere la sua faccia passare da concentrata a del tutto delusa quando notò che il suo lavoro non era servito.
"Non fa ridere..." mormorò sorridendo prima di riprendere i legnetti.
"Oh si invece, non sai accendere un fuoco" ribatté Newt precedendomi.
"Tutto tuo signore, facci vedere che sai fare" rispose il moro passando gli oggetti all'amico.
Il ragazzo si alzò lentamente e si accucciò accanto al fuoco, iniziando a sfregare tra di loro i due bastoncini e soffiando sull'ammasso di legno a terra ogni tanto.
Passarono svariati secondi prima che una piccola scintilla si sollevasse dal piccolo falò, diventando gradualmente più grande, fino a coprire tutta la legna e incendiarsi completamente.
"Ti ha asfaltato" rise Jackson tirando un leggero pugno sulla spalla di Thomas.
"Aia" disse Ashley lanciando un'occhiata al ragazzo.
"Gli autografi dopo" ribatté Newt ridendo alzandosi per tornare a sdraiarsi sul sacco a pelo.
"Ricorrere al sarcasmo è sempre un buon segno" mormorai sorridendo leggermente prima di passare le dita sullo zigomo del biondo, facendolo sospirare rilassato.
"Qualcuno ha portato da bere?" chiese ad un tratto Kat facendomi sgranare gli occhi.
Harriet le lanciò uno sguardo complice e passò a tutti una bottiglia di quella che credevo essere birra, rubata probabilmente delle cucine.
Il fuoco scoppiettava e il suono si mescolava perfettamente con il rumore della notte che piano piano avanzava su di noi, rendendoci tutti più calmi e quieti.
Nessuno stava più parlando in quel momento, così chiusi gli occhi e inspirai profondamente la fredda brezza che mi sfiorava il viso.
In pochi secondi sentii la mano di Newt sfiorare la mia, riaprii piano gli occhi e incontrai subito i suoi color nocciola.
Lasciai che le nostre dita si intersecassero e iniziai ad accarezzargli il dorso della mano con il pollice, mentre lui continuava a guardarmi, come se volesse imprimere nella sua mente il mio viso.
"Che c'è?" risi mettendogli scherzosamente la mano libera sul viso.
"Niente" mormorò sorridendo in risposta, seppellendo il viso nella mia spalla.
Ricambiai il sorriso e iniziai a massaggiargli l'attaccatura dei capelli, sentendo ogni tanto il suo respiro caldo sulla mia pelle.
Mi sentivo bene quando lui era intorno, era il modo perfetto per descrivere la nostra relazione, mi faceva stare bene. Ed era esattamente quello che volevo.
Questo pensai mentre la mia mano vagava tra i suoi capelli morbidi, mentre l'altra era ancora intersecata con la sua.
Gradualmente sentii il suo braccio libero circondarmi il fianco, iniziando a passare i polpastrelli sulla pelle facendomi il solletico.
Risi debolmente e lo vidi alzare lo sguardo per tornare a guardarmi negli occhi.
"Scusa, soffri il solletico?" rise mettendosi a sedere.
"Io? No" risposi alzando un sopracciglio, anche lui sapeva che non era per niente vero.
Quando lo vidi avvicinarsi ebbi un sussulto, cosa che lo fece insospettire ancora di più.
"Non provarci nemmeno" lo avvertii mettendo le mani avanti.
Ed ecco che ci siamo, pensai quando lo sentii quasi saltarmi addosso, iniziando a farmi il solletico sulla pancia.
Dovetti mettere una mano sulla bocca per evitare di scoppiare a ridere e svegliare gli altri, che probabilmente avrebbero tenuto conto dell'episodio per attaccarmi nel sonno. Soprattutto Ashley.
Qualcuno mugugnò in lontananza, cosa che mi fece sussultare ulteriormente.
Salì gradualmente anche al mio collo, bloccandomi il braccio che non stavo usando per tapparmi la bocca a terra.
"Smettila" riuscì a dire ridendo provando a recuperare un briciolo di sanità mentale, inutilmente.
"Solo perché è pieno di persone" rispose lui aggrottando le sopracciglia.
Questa volta non mi trattenni e gli tirai uno scherzoso schiaffo.
"Non farlo mai più" dissi imitando la voce più autoritaria che potessi fare.
"Certe cose non posso promettertele" ribatté lui alzando le braccia.
I nostri visi in  quel momento erano di nuovo terribilmente vicini, le punte dei nasi si sfioravano praticamente, così questa volta presi l'iniziativa e lo baciai.
Sentii le sue labbra muoversi in sincronia con le mie mentre mi mise una mano alla base del collo.
Ci staccammo per riprendere fiato e appoggiai la fronte alla sua.
Mi fece sdraiare di nuovo al suo fianco, rimanendo immobili uno davanti all'altra.
Tornando a fissare i suoi occhi marroni ritornai a pensare all'Eruzione.
A come un giorno se lui non si fosse curato avrebbe potuto portarlo via da me, non avrei mai pensato di arrivare a questo punto.
Non avrei mai pensato di vedere Ashley e Thomas crescere un figlio mentre io avrei avuto due possibilità: o crescere e avere un bambino con Newt come entrambi desideravamo o abbandonarmi all'idea di perdere il ragazzo che avevo davanti.
"So a cosa stai pensando" disse ad un tratto lui mettendomi una mano sulla guancia.
Lo guardai confusa e aspettai che si spiegasse meglio.
"Credi che non riusciremo a coronare il nostro sogno a causa dell'Eruzione" aggiunse facendo trasparire la tristezza nel suo sguardo.
"Newt..." provai a dire.
"Starò bene Rebe, fidati di me. Avremo una casa e un bambino che correrà per i corridoi probabilmente scappando da zio Minho" rispose interrompendomi cercando di scherzare, ecco un'altra cosa sulla quale non eravamo sicuri: la presenza dell'asiatico nelle nostre vite future.
Mi limitai a sorridere con lui, chiudendo gli occhi e appoggiando la testa nell'incavo del suo collo.
Ad un certo punto Katherine si alzò in piedi con la bottiglia di birra ancora stretta in mano.
"Sapete perché abbiamo deciso di organizzare questo falò. Minho, uno dei nostri, è stato rapito dalla WCKD. Per poco abbiamo anche perso Rebeka, che invece è fortunatamente qui con noi" iniziò sorridendomi calorosamente.
"Io propongo un brindisi" esclamai alzandomi in piedi, seguita da tutti gli altri.
"A Minho!" gridò Ashley portando in alto la bottiglia.
"A Minho!" ripetemmo noi imitando i suoi movimenti.

Maze Runner || IS THIS THE END?Where stories live. Discover now