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*Rebeka's pov*

Una volta tornati alla base quella sera decidemmo di nascondere i vestiti nello stesso zaino, pronti a qualsiasi evenienza, e continuai a pensare alle parole della canzone mentre raggiungevo Newt per andare a dormire.
Lo trovai già disteso sul letto, i capelli biondi che gli ricadevano sulla fronte, dandogli un'aris così rassicurante che avrei potuto rimanere a guardarlo per ore. Era in uno stato quasi di dormiveglia, e decisi di provare a non disturbarlo.
Inutilmente a quanto pare, perché appena mi appoggiai sul materasso lo vidi aprire leggermente un occhio, uno solo.
"Qualcuno ha il sonno leggero" dissi sdraiandomi a mia volta al suo fianco.
"Qualcuno mi stava fissando da mezz'ora" ribatté ridendo.
"Sei carino quando dormi, sicuramente meglio di quando sei appena sveglio" risposi alzando un sopracciglio sorridendo a mia volta.
"Ehi, che c'è di male nella mia faccia appena sveglio?" ribatté incrociando le braccia.
"Nulla Newt, nulla" risi scompigliandogli i capelli.
Gli diedi la schiena, e non passarono più di un paio di secondi prima che potessi sentire le sue braccia attorno a me, tenendomi ancora più vicina.
Sentii il suo respiro caldo sulla nuca mentre iniziai a fargli i grattini sul braccio, cosa che non fece altro che farlo sospirare rilassato, intensificando così il suo fiato sulla mia pelle.
Non potei fare a meno però di passare con i polpastrelli vicino alle vene in rilievo sul suo polso, contatto che lo fece sussultare.
"Scusa" mormorai spostando quel braccio sotto all'altro e provando a stringere di più il ragazzo a me, come se potesse sgretolarsi tra le mie braccia da un momento all'altro.
"Non devi scusarti" rispose lasciando un bacio a stampo dove prima sentivo il suo respiro.
Lo sentii sbadigliare prima di avvertire il suo volto contro la mia spalla, avvicinandosi ancora di più, azzerando così la distanza tra di noi.
"Buonanotte Newt" dissi chiudendo finalmente gli occhi.
"Buonanotte Rebe, a domani" mugugnò lasciando un altro bacio sulla mia nuca, prima di cadere i un sonno profondo.
Così feci anche io, avvolta dalle sue forti braccia e immersa nel suo profumo.

Quella mattina venni svegliata alle prime luci dell'alba dallo stesso biondo.
"Sorgi e splendi! Ho un'idea" disse mettendosi a sedere.
"Giorno stella, che ti succede?" risi imitandolo.
"Seguimi" si limitò a dire sorridendo prima di andare verso la porta.
Feci come aveva detto e lo seguì. Dovemmo svoltare qualche angolo prima di arrivare alle cucine.
"Ti va di fare qualcosa?" chiese lui facendomi venire un improvviso dejavu.
"E se preparassimo che so, una torta?" proposi iniziando già a cercare qualche ingrediente nei vari scaffali.
"Ci sto" rispose lui aiutandomi nella disperata ricerca.
Dopo dieci minuti buoni eravamo riusciti a rimediare qualche uovo, un po' di farina, dello zucchero e neanche mezza busta di lievito.
"Meglio di niente" affermai guardando tutti gli ingredienti disposti sul tavolo.
Mi girai verso Newt, che sosteneva in mano con una fierezza tutta sua un cucchiaio di legno e una ciotola, sempre di legno.
Iniziammo a creare l'impasto, ci davamo il cambio per mescolare almeno una volta al minuto visto che più farina aggiungevamo più questo diventava solido.
"Ma in tutto questo c'è un forno qui?" chiese lui ridendo.
"Non ne sono sicura" risposi iniziando a guardarmi intorno.
Fantastico, chiusi in una cucina, con l'impasto per una torta pronto, ma senza un forno in cui cuocerlo.
"Adesso?" chiesi alzando le braccia.
Non feci in tempo a girarmi verso il ragazzo che sentì una piccola parte di quello che prima avevamo chiamato impasto colpirmi la fronte.
"Vuoi la guerra allora" mormorai facendo uno scatto verso la ciotola e afferrando quanto più impasto potessi con una mano, prima di lanciarlo a mia volta addosso al biondo.
Lo colpì in pieno volto, sporcandogli così il naso, le labbra e buona parte delle guance.
Non rimase fermo, infatti fu questione di secondi prima che anche il mio viso venisse sporcato di impasto color crema. Passai il pollice sulla mia guancia e me lo portai alle labbra subito dopo.
"Non sarebbe stata una cattiva torta però" risi incrociando le braccia.
"Tutti gli impasti sono buoni, è come una legge universale" rispose lui facendo lo stesso.
"Sembri un pupazzo di neve" scoppiai a ridere subito dopo notando il suo aspetto, facendolo alzare un sopracciglio.
"Senti chi parla" ribatté ridendo a sua volta passandomi dei tovaglioli che avevamo rimediato prima.
"Aspetta, hai dimenticato un pezzo" mormorò avvicinandosi a me, prima di lasciarmi un bacio all'angolo della bocca.
"Anche tu" ribattei facendo collidere le nostre labbra, sentendolo subito dopo mettermi una mano dietro la testa.
Nel giro di qualche istante fece pressione sotto le mie gambe, facendomele allacciare alla sua vita.
Mi fece sedere sul tavolo dove prima stavamo cucinando, senza smettere per un secondo di baciarmi.
Gli infilai una mano sotto la maglietta, iniziando a passare i polpastrelli sui suoi addominali, sentendolo irrigidirsi a quel contatto.
Dei rumori fuori dalla porta ci interruppero, facendomi scendere dal tavolo.
Il ragazzo mi fece girare sulla mano e mi ritrovai contro il suo petto.
"Ti amo" disse baciandomi di nuovo.
"Anche io, testa di caspio" risposi appena riuscimmo a staccarci, prima di pulirgli lo zigomo dall'ultimo residuo di impasto.

Maze Runner || IS THIS THE END?Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ