21.

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*Ashley's pov*

Passò prima un'ora. Poi due.
Non mi ero ancora ripresa completamente dal trauma, e probabilmente non lo farò mai del tutto.
Thomas era nella mia stessa situazione, solo che aveva lasciato che la rabbia prendesse il posto della tristezza. Mai come in quel momento avrebbe voluto avere Janson davanti e ucciderlo con le sue stesse mani.
"Dovete andare" dissi ad un certo punto alzandomi in piedi, riferendomi a Newt e Thomas, che sarebbero dovuti entrare nella WCKD per cercare Minho.
"Non mi sembra il momento adatto per andare... non ancora" mormorò il moro avvicinandosi a me.
"No. Thomas dovete andare. Io e Rebe vi staremo dietro" ribattei decisa affiancando la mia amica, che mi mise una mano attorno alle spalle.
"Non fate nulla di affrettato ragazze.. Te lo riporterò indietro tutto intero" disse Newt facendomi sorridere. Lasciò un tenero bacio sulle labbra di Rebeka prima di dirigersi dall'altro ragazzo zoppicando.
Anche Thomas mi venne vicino e si limitò a stamparmi un bacio sulla fronte, mentre con una mano mi accarezzò la nuca.
"Ci vediamo dopo" disse Rebeka sorridendo ai ragazzi, prima di accompagnarmi a prendere le armi.
Secondo il piano io e lei avremmo dovuto seguirli da lontano, mantenendo le distanze e provando a cammuffarci tra gli scienziati.
"Ecco qui ragazze, vi serviranno" mormorò Brenda sorridendoci prima di passarci delle maschere uguali a quelle degli uomini di Janson. Per la prima volta le feci un sorriso vero. Non era così male dopotutto. Mi ero lasciata accecare dalla gelosia, lo ammetto.
Una volta pronte e a detta di Jorge, 'quasi irriconoscibili' ci lanciammo all'inseguimento dei ragazzi, che ormai erano entrati nell'edificio.
Arrivammo davanti a una porta scorrevole in vetro, dietro alla quale una guardia ci fece cenno di entrare, almeno non ci aveva riconosciute, dato che la nostra faccia era su ogni cartellone insieme a quella degli altri.
La mia amica mi toccò il gomito con il braccio e mi fece cenno davanti a noi: Teresa camminava a testa alta scortata da due ragazzi incappucciati. Thomas e Newt.
Li seguimmo e dopo poco quello con la tuta rossa, cioè il biondo, si girò verso di noi e avvertì l'altro della nostra presenza.
A questo punto dovevamo separarci da loro e andare a cercare Minho per conto nostro.
Dopo svariati minuti di ricerca trovammo delle rampe di scale che ci avrebbero portato ai piani inferiori, fortunatamente non c'era più nessuno e non trovammo ostacoli.
Ci ritrovammo davanti a una porta d'acciaio con una maniglia argentata, provai a spingerla ma niente da fare, era troppo pesante.
Rebeka mi vide in difficoltà e si mise davanti a me.
"Al mio tre tira giù questa caspio di maniglia con tutta la forza che hai. Pronta?" esclamò appoggiando una mano sulla porta.
Annuì leggermente e la imitai.
"Uno"
"Due"
"Tre!"
La forza di entrambe riuscì a far muovere di qualche centimetro la maniglia, che fece aprire di conseguenza la porta con un tonfo sordo.
La stanza in cui ci ritrovavamo era quasi completamente buia, l'unica fonte di luce era data da una lampada al neon posizionata al centro.
Mi avvicinai ai muri, e riuscii a notare come questi avessero delle specie di finestre di vetro. Altre porte.
Presi il fucile che mi ero portata dietro e con un colpo secco feci leva contro la maniglia, riuscendo ad aprire una di queste porte.
Almeno una decina di ragazzi mi stava guardando con aria impaurita. Non dissi nulla e ricambiai il loro sguardo. Mi vedevo in loro in un certo senso. E pensare che fino a qualche anno fa ero io a metterli in gabbia.
Rebeka mi affiancò subito e si tolse la maschera, i lunghi capelli castani le ricaddero sulle spalle.
"Va tutto bene, siamo qui per salvarvi" disse sorridendo e dando la mano al ragazzo più vicino alla porta, tirandolo in piedi.
Lui in risposta le sorrise timidamente e fece cenno agli altri di seguirci.
C'erano almeno altre sei porte come quella, tutte piene di ragazzi con lo stesso sguardo impaurito e terrorizzato.
Una volta che tutti furono fuori sentimmo un rumore alla porta principale, quella da cui eravamo arrivate.
"Tutti dietro di me!" esclamai tenendo saldo il fucile.
Ci si presentarono davanti due figure incappucciate, che però fortunatamente non si rivelarono essere quelli che pensavamo.
"Dio ragazzi" esclamò Rebeka rimettendosi la maschera.
"Vuol dire che siamo convincenti" rispose Newt ridendo leggermente.
Nel momento in cui si tolse la maschera notai il suo viso: era scavato, con delle occhiaie non indifferenti e sicuramente non credevo di averlo mai visto così pallido.
Anche Rebeka si rabbuiò di colpo, e per provare a trattenere le lacrime gli gettò le braccia al collo.
Intanto Thomas aveva detto ai ragazzi di uscire, dove li avrebbe aspettati Brenda.
Così fecero e in men che non si dica si teletrasportarono all'esterno.
Questa volta portammo via Teresa tutti insieme, arrivando al corridoio dove prima ci eravamo incontrati.
"Fermi dove siete" sentimmo una voce alle nostre spalle.
Janson.
"Tu! Figlio di puttana! Hai ucciso mio figlio!" gridò Thomas scattando verso l'uomo.
Per un attimo non ci vidi più, rimasi immobile. Incapace di dire o fare qualsiasi cosa.
Vidi solo come Newt e Rebeka riuscirono a bloccarlo prima che potesse fare un casino e riempire di botte l'uomo davanti a noi.
"Andiamo Thomas, prendi un bel respiro" rispose l'uomo indietreggiando, seguito dai suoi uomini.
Dopo successe tutto in fretta.
Janson e i suoi presero la rincorsa e ci vennero totalmente addosso, rompendo la barriera davanti a Teresa che avevamo formato.
Si gettarono tutti nell'ascensore alle nostre spalle e premettero un bottone, probabilmente casuale, sparendo subito dopo dalla nostra visuale.
"A tutte le unità, i soggetti A1, A4, A5 e A2 sono nel corridoio principale, prendeteli" sentimmo la voce di Janson dall'altoparlante.
"Cazzo" sospirò Thomas iniziando a correre seguito da noi altri.

Maze Runner || IS THIS THE END?Where stories live. Discover now