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*Rebeka's pov*

Dopo aver inciso il nome dei nostri compagni sulla pietra sospirai sonoramente e mi diressi verso la spiaggia, volevo stare un po' da sola con i miei pensieri.
Mi sedetti a gambe incrociate su una roccia abbastanza grande, posizionata proprio nel punto in cui il mare incontrava la sabbia bianca del molo di Porto Sicuro.
Gli altri erano al falò, stavano festeggiando la loro prima serata ufficialmente liberi da ogni tipo di obbligo, liberi da WCKD.
Mi portai una mano sul petto e una lacrima mi solcò il viso.
Sarebbero dovuti essere con noi. Chuck, Winston, Alby, Brenda, Frypan e Newt. Ripetei quei nomi nella mia testa così tante volte da imprimerli definitivamente da qualche parte nel mio cervello.
Newt.
Proprio mentre mi tornava in mente il ragazzo toccai con il palmo qualcosa di solido e freddo al centro del mio petto, realizzai di avere ancora la sua collana addosso.
Me la sfilai e iniziai a rigirarmela tra le mani, era solo un modo per avere qualcosa di lui vicino? Perché avrebbe voluto così tanto farmela avere?
All'improvviso con i polpastrelli arrivai all'estremità del ciondolo, notando che era possibile aprirlo.
Mi si illuminarono gli occhi e mi appoggiai con i gomiti sulla pietra mentre sfilavo un foglio ingiallito dall'interno della collana.
Curiosa di sapere di cosa si trattasse lo aprì. Era una lettera. Riconoscevo quella scrittura.
Riuschiusi il foglio immediatamente e dovetti portarmi una mano sulla bocca per soffocare i singhiozzi. Capì perché il ragazzo avesse voluto darmi così insistentemente quella collana.
Sospirai sonoramente e mi diedi abbastanza forza per riaprire la lettera.

Ciao Rebe,
non so se riuscirò a trovare il tempo e il modo di consegnarti questa lettera, però tanto vale la pena iniziare a scrivere.
Se stai leggendo però probabilmente significa che non sono più con te, fisicamente almeno.
Non ho mai avuto paura di morire, la mia unica preoccupazione era perdere quello che sono per colpa dell'Eruzione. Perdere te.
Dal momento in cui sei arrivata insieme ad Ashley nella Scatola, una Fagiolina terrorizzata che si ricordava appena il suo nome, ho saputo che eri quella giusta. E per una volta, ho avuto ragione.
Mi hai guardato negli occhi, e in quell'esatto istante mi sono rivisto in te.
Ti ho teso la mano e finalmente sei uscita, trovandoti sbattuta in faccia una realtà molto più difficile da accettare.
Ma nonostante questo hai continuato a lottare, hai continuato a sorridere per noi.
Eri, sei, e sarai sempre la mia torcia, quando so che intorno a me c'è solo oscurità. E dopotutto così come te la sei cavata nella Radura sono sicurissimo che starai bene anche senza di me.
Voglio ricordarti che anche se non dovessi essere al tuo fianco per sempre, rimarrò accanto a te, nella tua testa o nel tuo cuore, e non ti libererai di me così facilmente.
A volte mi chiedo cosa ho fatto per meritarti, e lo faccio ogni volta che ci diamo fastidio a vicenda per poi sistemare le cose nel miglior modo possibile. Giusto per citare tutte le volte in cui mi hai scompigliato i capelli o quando mi hai lanciato l'impasto della povera torta che avevamo provato a fare insieme, ricordi?
Non pensavo mi sarebbero mancate certe cose, ma sono le piccole cose che contano. Quei momenti che non si è mai sicuri di ricordare o no, ma che alla fine sono i punti fondamentali in ogni tipo di relazione.
Anche se non avremo la casa a Porto Sicuro che volevamo, anche se non avremo dei mini-Rebeka e mini-Newt che girano per casa, sappi che è stato fantastico anche solo sognare tutto questo insieme a qualcuno come te.
Avrai un futuro, e la cosa che più mi fa male è sapere che non ti vedrò andare avanti. Ma devi farlo.
Ogni volta che ti mancherò leggi questa lettera, sarà come se ci trovassimo insieme, sdraiati su un qualsiasi letto, abbracciati.
Ti amo, e non smetterò mai di farlo.
Prenditi cura degli altri, soprattutto di Tommy, non si sa mai cosa potrebbe passare nella testa di quel ragazzo.
Dì ad Ashley che è stata una spalla fantastica, e soprattutto dì a Minho di smettere di guardarsi solo i capelli.
Siete il meglio che mi potesse capitare ragazzi, e sono fiero di avere persone come voi al mio fianco.
Addio Rebe, sei la ragazza migliore che potessi desiderare.

Non mi accorsi neanche di come avessi bagnato le pagine che Newt mi aveva scritto con alcune delle mie lacrime.
Era vero, dovevo andare avanti per lui. Per tutti gli altri.
All'improvviso sentì una mano sulla spalla e diverse presenze alle mie spalle.
Mi girai di scatto per ritrovarmi faccia a faccia con Ashley, Thomas e Minho.
Richiusi la lettera e la appoggiai sulla roccia, accanto al ciondolo, prima di gettare le braccia al collo dei tre.
"Sarebbe fiero di noi, così come tutti gli altri" mormorò Minho tirando su col naso.
"Mi manca da morire ragazzi" sussurrai sforzando un sorriso.
"Anche a noi Rebe, anche a noi" mormorò Ashley prendendomi il viso tra le mani, mentre Minho mi passava una mano sulla parte superiore della schiena.
Rimanemmo immobili per svariati minuti, quando Thomas si asciugò le lacrime e si alzò in piedi.
"Dovremmo andare dagli altri, godiamoci questa prima serata" sorrise aiutandomi ad alzarmi.
Annuimmo sorridendo e tutti insieme tornammo al falò.
Lanciai un'occhiata verso la roccia in cui avevamo inciso i nomi degli altri.
Non sapevo cosa avremmo fatto dopo, ma di una cosa ero sicura: non avremmo dimenticato quei ragazzi. Tornavano in mente tutte le risate, gli episodi esilaranti in cui ci ritrovavamo a mangiare intorno al fuoco nella Radura, in cui di solito Frypan serviva da bere ai Radurai già ubriachi fradici, Chuck era insieme a me e ogni tanto davamo corda a quelli che chiedevano di ballare a me o alla mia amica, o semplicemente quando Winston scherzò insieme dopo essere stato ferito.
Come aveva detto Newt, sono le piccole cose che contano. E non avrei saputo dirlo meglio.

Maze Runner || IS THIS THE END?Where stories live. Discover now