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La partita di football fu vinta dalla squadra della Swarthmore; Joss era riuscito a vincere insieme ai suoi compagni di squadra nonché grandi amici. - Hanno vinto, woah. - Felix era contento per il suo amico, aveva fiducia in lui e onestamente se lo aspettava nonostante non avesse assistito ad una gran parte della partita. Il biondino notò Joss guardarlo giù dal campo perciò gli sorrise e lo salutò sventolando la mano. - Grande Joss, lo sapevo, avrebbero vinto. - disse Wooyoung alzandosi per applaudire ma San subito lo prese per la vita e lo adagiò nuovamente sulle proprie gambe, coccolandolo. Dentro di sé il ragazzino con le lentiggini, pensò che quei due fossero proprio carini come coppia e per la prima volta nella sua vita aveva pensato una cosa del genere.

Chi lo sa, magari non è poi così brutto stare con una persona del tuo stesso sesso.

Pian pianino i posti a sedere cominciarono a svuotarsi, vi era gente che se ne andava via e altra gente che se ne stava lì a chiacchierare come se fossero seduti ad un bar a prendersi un caffè. I tre amici s'allontanarono dal gruppo e si fermarono di fronte ad un albero quasi del tutto spoglio; aveva cominciato a fare un po' più freddo ultimamente, sicuramente la temperatura sarebbe scesa ancor di più nelle prossime ore. - Si torna a casa? - Domandò il biondino infilandosi le mani dentro alla tasca per riscaldarsele. - Andiamo da Jaemin. - Propose il castano.

Jisung non era più tornato a casa sua, non era che aveva paura della madre o altro ma semplicemente non sopportava il fatto che non lo accettasse per quello che era, in fondo era rimasto il suo solito figlio, faceva male stare così ma preferiva starsene dai suoi amici ovvero persone che lo accettavano per ciò che era. Aveva già cominciato a cercare qualche appartamento qui in giro ma era più arduo di quanto pensasse ma non si sarebbe arreso così facilmente. - O raga', mi sono dimenticato di darvi una buona notizia, l'ho saputo non so quando. - disse d'un tratto il ragazzo dai capelli color pesca. Gli altri due portarono lo sguardo sull'amico, - mio zio vuole mettere in affitto il proprio appartamento. Da noi prenderebbe persino la metà. -
- Che gran bella notizia! - esultò Jisung. - Già, comunque io devo ancora chiedere ai miei. -
Onestamente Felix non sapeva come avrebbero reagito ma oggi glielo avrebbe chiesto dato che il suo amico aveva trovato una soluzione perfetta ed era meglio approfittarsene.

Il castano si allontanò un po' dagli altri, prese il telefono dalla tasca e cliccò sul numero di sua madre, che dopo qualche squillo decise di rispondere: - che vuoi? - furono le prime parole che sentì. Quel tono lo aveva seriamente spezzato, non riconosceva più sua madre, poteva benissimo trattarlo così eppure Jisung avrebbe continuato a sentirsi in colpa per essere omosessuale. Gli mancava sua madre, la donna che l'aveva cresciuto con tanto di quel affetto e amore. - Me ne vado di casa, domani vengo a prendere tutte le mie cose. - cercò di dire con voce fredda, - non mi interessa fai quello che ti pare. -
- Diamine, sono tuo figlio cerca di fregartene un po' - le disse ora più amareggiato che triste, - mio figlio non è un omosessuale disgustoso, pensavo di averti cresciuto bene, ho cercato di non farti mancare nulla e tu mi ripaghi così? -

Non poteva più ascoltarla perciò decise di riattaccarle in faccia. Voleva gridare perché in questo momento odiava sua madre. Era amareggiato ma allo stesso tempo dispiaciuto, era distrutto da questa situazione ma voleva uscirne vincitore nonostante sembrasse un'impresa impossibile. Senza rendersene conto alcune lacrime cominciarono a rigare il suo volto. - Fanculo. - non voleva piangere e mostrarsi debole, doveva essere forte.

D'un tratto si ritrovò stretto tra le braccia di una persona: era il suo amico Felix che lo stava stringendo in un abbraccio caldo, voleva confortarlo e dirgli che sarebbe andato tutto bene nonostante non ne avesse la garanzia. A quell'abbraccio caloroso si aggiunse persino Jaemin che si mise a stringere forte i suoi due cari amici. - Dai Sungie, non piangere così. Andrà tutto bene - cercò di rassicurarlo il ragazzo dai capelli color pesca, - abbiamo persino un appartamento dove stare. - continuò il biondino.

Il castano si calmò un attimo e si asciugò le lacrime, alcune persone si stavano avvicinando mentre altri li stavano solo fissando e bisbigliando qualcosa. Notarono il gruppetto di Hyunjin e Minho venire verso di loro insieme a Joss e altri; Jisung si allontanò, non non voleva farsi vedere dagli altri in questo stato. - Ciao ragazzi. - Salutò uno dei giocatori di football nonché amico di Joss, - avete visto che partita? -

Si misero tutti un po' a parlare della vittoria, al biondo in questo momento poco importava poiché fosse chiaramente preoccupato per il proprio amico. - Joss è riuscito a farci vincere solo perché ha una cotta su cui fare colpo. - Disse un ragazzo, poggiando il proprio braccio sulla spalla dell'amico. Felix sapeva di cosa stessero parlando e detto con franchezza si sentiva piuttosto a disagio in questo momento.
D'altro canto c'era Hyunjin a cui non importava minimamente della loro vittoria, ogni tanto posava lo sguardo sul ragazzino biondo ma l'altro sembrava preoccupato a guardare un'altra persona. - Ragazzi, si va tutti a mangiare una pizza. Offre Joss - continuò a dire, - per questa volta offro io dai. - Rispose Joss, guardando verso Felix, il quale non lo aveva degnato nemmeno di uno sguardo da quando erano arrivati lì.

- Noi non veniamo - disse il biondino, - Jisung non sta tanto bene e onestamente non ci va di lasciarlo solo. - continuò Jaemin.
Sul volto di Joss si formò un espressione piuttosto delusa, insomma era comprensibile, aveva cercato di vincere solo perché Felix lo poetesse notare e ora andare a mangiare insieme per poter trascorrere del tempo con lui sarebbe stato il massimo. Forse doveva farsela passare questa cotta perché l'altro sembrava vederlo come un amico o ancora peggio come un fratello. Voleva davvero rovinare la loro preziosa amicizia per questa stupida cotta?

- Non vi preoccupate, possiamo fare un altro giorno, pensate prima al vostro amico. -

E fu così che i tre ragazzi si avviarono verso la macchina rossa di Jisung, avrebbe guidato Felix anche perché non gli pareva il caso di far guidare il castano in quelle condizioni. Jaemin si mise davanti mentre Jisung si sedette nei sedili posteriori, perso nei suoi mille pensieri. Andarsene di casa in quel momento era la decisione migliore.
Il biondino fece per entrare dentro quando sentì qualcuno chiamarlo, si girò e vide Hyunjin correre verso di lui. - Non so perché ma ho il tuo telefono, - gli disse restituendo il cellulare al proprietario, - comunque sei bellino con quel abito rosso. - continuò con un ghigno sul volto.

Felix si rese conto solo ora che come sfondo del telefono i suoi amici avevano messo quella foto ridicola dove aveva l'abito rosso della sorella di Jaemin. Wow, un'altra figura di merda. Ma ovviamente il ragazzo non sapeva che il moro lo aveva già visto in quelle condizioni.

- Con te faccio solo figure di merda - disse sospirando. Hyunjin si lasciò scappare una risata il che fece arrossire un po' Felix. - Comunque già che siamo, ti do il mio numero di telefono. - gli disse.
Il biondino prese il cellulare, lo aprì e lo diede al ragazzo alto, cosicché lo potesse salvare.

Notò che il moro s'era salvato come "Hyunjin", che cosa banale, pensò perciò decise di dargli lui un altro nome. - Ti ho salvato come "tipo strano della macchinetta" - gli disse sorridendo e ripensando alla prima volta in cui si erano incontrati in quella notte di lunedì. - È osceno ma mi va bene. -
- Ciao - lo salutò Felix entrando dentro all'auto dell'amico. Il moro lo salutò a sua volta e se ne ritornò dai suoi amici.

- Tu non me la racconti giusta. Che sta succedendo tra te e Felix? - gli chiese improvvisamente Minho.





DISTANT STRANGERS, HYUNLIX Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora