37

2.4K 176 100
                                    

Il tempo, da sempre tiranno e che mai era stato dalla loro parte, stava per scadere per... coloro i quali abitavano nella città del Cleveland, Ohio.

Erano ben passati due intensi mesi; mesi nei quali era successo di tutto e di più, nei quali i ragazzi avevano ricevuto risposta dalle università da loro scelte, nei quali erano avvenute varie rivolte e manifestazioni violente, nei quali Felix aveva cambiato completamente strada, prendendo una decisione che avrebbe influito drasticamente sul suo futuro, che fino a qualche mese fa pareva esser ancora incerto.

Facoltà di Medicina era la risposta al tutto.

Il fulcro di tutto questo era la sola ed unica Signora Lee, cosa aveva fatto per convincere così facilmente il proprio figlio, il quale da sempre si era ribellato alle decisione dei genitori. E perché il grigio si era lasciato convincere così facilmente da quella donna?

Il ragazzo in questione stava controllando le notifiche dei messaggi del suo telefono quando uno in particolare catturò la sua attenzione; era da parte dell'ospedale. - Non ci credo... - Fu quello che uscì dalla bocca del ragazzo con le lentiggini, il quale cominciò a tremare fin da subito a causa delle parole lette.

- Felix, dove stai andando? - Gli chiese subito Jisung, il quale fino a qualche istante fa, stava igienizzando i tavolini della piccola caffetteria, Café Noir. - Che succede? - Si aggiunse subito Gabriel, così raggiungendo in fretta il castano.

I due ragazzi ancora confusi dal comportamento di Felix, rimasero lì immobili in silenzio e videro il loro amico uscire dal locale e sparire completamente dalla loro vista.

- Aish, perché fa così? - Si lamentò Jisung, grattandosi il capo. - Dai su, torniamo a lavorare. -
- Uhm sì. -

Il giovane grigio ancora più infuriato ma al contempo scolvolto, si diresse verso la persona, la quale aveva causato il danno più grave. Mille pensieri pervasero la sua mente; sia pensieri suicida che omicida. Non ci voleva credere, non ci avrebbe voluto credere ma era appena successo, ora era una verità concreta. Tale notizia non sarebbe sfuggita più a nessuno, nemmeno alle forze armate della giustizia del paese americano.

Cosa ho fatto di male nella vita per meritarmi questo?

- Perché l'ha fatto? -

- Perché?! -

Era ciò che si stava continuando a chiedere, trattenendo se stesso dal buttarsi in mezzo alla strada per finire sotto a una macchina o ad un camion.

Attraversava le strade affollate della città senza batter ciglio, tanto arrabbiato era, le sue nocche divennero addirittura bianche a forza di stringerle. Era arrivata la tanto attesa primavera; stavano sbocciando i primi fiori e stavano comparendo le prime foglie verdeggianti dopo quel lungo periodo di freddo e gelo. Il ragazzo pensava che le cose sarebbero andate meglio in futuro per lui ma evidentemente si era sbagliato. La sua mente era stata annebbiata dai suoi stessi pensieri contrastanti, sapeva solo che doveva recarsi lì ed ucciderla con le sue stesse mani.

Non aspettò nulla e nessuno, cominciò a correre più velocemente perché il tempo di quella persona stava per scadere a breve e Lee Felix aveva bisogno di parlarle.

Era lì.

Lì in piedi e dinanzi al grande edificio, che tanto era amato da colei che un tempo definiva sua madre. Donna che l'aveva messo al mondo, no? Colei che per tutti quei anni si era presa cura del proprio amato figlio, no? madre che aveva amato fin da subito il proprio figlio, no?

DISTANT STRANGERS, HYUNLIX Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora