Qual è il futuro di Forza Italia?

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Recentemente è appena arrivata la notizia che il nostro pelatone gonfiabile preferito ha il covid.

La situazione è divisa, c'è chi piange, chi spera il peggio, chi se ne fotte ecc.

Io? Berlusconi è di sicuro una figura che apprezzo poco, causa i suoi vari scandali e il suo tentativo fallito di essere un Reagan italiano, ma non è ancora entrato nella soglia di odio che mi porta a sperare ardentemente la sua morte tra atroci sofferenze (tranquillo Adinolfi, il primato di scarto umano della politica italiana non te lo leva nessuno).

Però devo riconoscere che la ipotetica morte di Berlusconi (che comunque non auguro) potrebbe portare a conseguenze molto interessanti.

Anzitutto analizziamo la questione.

Berlusconi che lo si ami o lo si detesti è impossibile negare che è stato una delle figure politiche più influenti della storia italiana. Apparso come un Reagan italiano agli albori della seconda repubblica, alla sua caduta, all'incessante ricerca di un erede all'essere un burattino nelle mani di partiti totalmente opposti.

Attualmente Forza Italia, seppur presente nella lista dei partiti maggiori è sul lastrico, la sua alleanza con la Lega è il simbolo del declino politico di un partito che è talmente disperato da tradire i suoi principi (o quelli che dicevano essere i loro principi) in favore di partiti che oscillano tra destra e sinistra e che rappresentano una parodia di quella che è stata in passato la destra italiana.

La domanda è spontanea: come può Forza Italia uscire da questa situazione?

Semplicemente, fino a che c'è Berlusconi, non può. Come ogni impero è prima o poi destinato a dissolversi. Ed è probabile che un'ipotetica morte di Berlusconi porterebbe a ciò.

Dunque quale sarà il futuro di Forza Italia?

Bene, tralasciando il dilemma sul dare o no i funerali di stato al cavaliere prima di tutto dobbiamo chiederci se Forza Italia avrà un futuro dopo Berlusconi.

Non voglio mentirvi, Forza Italia è come una estensione della persona di Berlusconi, il partito gli è fortemente legato e quindi per me o si dividerà o chiuderà per sempre o avrà un cambiamento radicale; ma una cosa è certa: cambierà qualcosa.

Dunque chi potrebbe (e dovrebbe) succedere al Berlusca?

Partendo dal presupposto che Forza Italia è un partito molto variegato, incorpora varie correnti di destra che oscillano dal conservatorismo più o meno moderato al libertarianismo estremo, ci sono quattro nomi che sono (secondo me) quelli che hanno le maggiori probabilità di succedere al nostro Luffy della domenica (forse devo smetterla di fare battute su Berlusconi e la chirurgia plastica).

Partiamo da quello che è il più vicino a Berlusconi: Antonio Tajani.

Tajani è un nome molto popolare nella scena politica attuale, tanto che Silvio lo presentò come candidato alle precedenti elezioni del premier. Ex presidente del Parlamento europeo ed ex filo-monarchico è una delle figure più longeve di Forza Italia, essendo stato uno dei fondatori.

Politicamente è come detto prima il più vicino a Berlusconi, un liberalconservatore.

Se succedesse lui la linea di Forza Italia resterebbe praticamente uguale a quella attuale e ha un appeal elettorale comunque modesto (7%).

Personalmente ritengo il liberalconservatorismo un liberalismo incompleto e molte affermazioni di Tajani in passato su argomenti come la droga mi portano a non apprezzarlo.

Abbiamo poi quello che mi piace di meno tra i quattro: Maurizio Gasparri.

Gasparri rappresenta l'ala a mio parere peggiore di Forza Italia, meno liberista di quella Berlusconiana ma moooooolto più autoritaria e vicina al nazionalismo (Gasparri ha militato in passato nell' Msi e in Alleanza nazionale e sì e dichiarato contrario a matrimoni e adozioni Gay).

Per fortuna ha l'appeal elettorale più basso fra tutti (3,5%) quindi le sue probabilità di succedere al pelatone sono abbastanza basse.

Nel caso in cui succeda, Forza Italia potrebbe diventare un partito molto simile alla Lega e a Fdi ma leggermente più a destra, restando quindi in questa oscena coalizione di statalisti e populisti.

E adesso passiamo ai nomi che più mi piacciono e che sono più Lib di Forza Italia.

Partiamo da Anna Maria Bernini.
Anche lei come Gasparri ha militato in Alleanza nazionale, ma a differenza di quest'ultimo ha avuto un evidente cambiamento ideologico. Da un partito di destra conservatrice è passata ad essere ultra-libertaria.

Ci sono vari motivi per cui la Bernini è apprezzabile: è da sempre a favore delle unioni civili e ha dimostrato più volte di essere molto aperta mentalmente, tanto che si è schierata apertamente a favore di Achille Lauro dopo le critiche che ha ricevuto a Sanremo, queste le sue parole:

«Talento, studio, duro lavoro, coraggio insomma il merito! Tutti valori in cui credo, tutte qualità che non solo sono da apprezzare ma che necessariamente devono essere trasmesse alle nuove generazioni. Quindi “me ne frego” della tutina glitterata, tra il merito e il bigottismo della nostra società io so chiaramente da che parte stare! Viva Achille Lauro, Viva l’arte, Viva la libertà!»

Inoltre nel maggio 2020 fu ospite di GayLib e si è detta pronta a sostenere un disegno di legge con misure di contrasto all'omofobia.

Nel 2019 poi presentò un disegno di legge a favore dei giovani meritevoli che prevedeva sistemi premianti per under 35 particolarmente meritevoli attraverso borse di studio per effettuare tesi di ricerca, master di primo o secondo livello, un fondo start up in materie legate alle nuove tecnologie, fondi per il rientro di cervelli in fuga, incentivi per stimolare le assunzioni di giovani, l'anticipo del praticantato e l'istituzione del fondo Erasmus Italia.

Inoltre in economia è apertamente Liberista (a differenza di un certo food blogger alleato di Forza Italia che disse che il libero mercato è caos totale).

Il suo appeal elettorale è stimato essere tra il 5 e il 10%, quindi è molto alto e spero vivamente che lei o la prossima che vi dirò prenderanno le redini.

Perché la seguente è secondo il mio modesto parere la miglior politica italiana attuali e quella che tra tutte si avvicina di più ai miei ideali, tanto che volevo fare un intero capitolo su di lei. Sto parlando di Mara Carfagna.

Con un bellissimo appeal elettorale stimato del 12% Mara Carfagna è l'esponente dell'ala più moderna e progressista di Forza Italia, è talmente influente che ha fondato un suo movimento interno al partito chiamato Voce libera, il quale è molto liberale (il loro manifesto mi fa piangere per quanto è bello).

Liberista d'ordinanza (ovviamente) e artefice di numerose campagne per i diritti delle donne e LGBT.

Nel 2008 ha lanciato una campagna per la sensibilizzazione sulla disgustosa pratica dell'infibulazione, finanziata dal dipartimento per le pari opportunità (all'epoca era ministro delle parti opportunità sotto il governo Berlusconi) e nel 2009 realizzò la campagna "nessuna differenza" la prima campagna contro l'omofobia mai realizzata da un governo italiano (capite quanto lei e la Bernini siano avanti rispetto alla linea generale di FI?).

Sebbene sia stata molto apprezzata da Berlusconi, tanto da nominarla coordinatrice di Forza Italia assieme a Giovanni Toti, è tra tutti quella che si discosta maggiormente dalla sua figura, a tal punto che potrebbe benissimo staccarsi da FI e creare il suo partito personale.

Degne di nota sono anche le sue varie proposte per rilanciare il Sud Italia, tra le quali una no-tax area e l'abolizione dell'ires e dell'irap per le imprese che investono e assumono al Sud.

Penso vivamente che l'Italia abbia bisogno di più politici come Mara Carfagna, se succedesse lei a Berlusconi Forza Italia potrebbe cambiare radicalmente la sua posizione avvicinandosi di più a partiti come +Europa (attualmente il mio partito preferito) e Azione (il nuovo partito Social-liberale di Calenda) e dare vita a una vera e propria coalizione di centro degna di tal nome.

Forza Italia ha una strada d'oro da percorrere grazie alle ultime due figure citate in caso della morte di Berlusconi o di un suo ritiro dalla politica. Ma mi andrebbe bene anche solo se Mara Carfagna di staccasse per fondare il suo partito, dato che è una delle poche che può cambiare veramente le cose qui. Ma sono solo supposizioni, anche se non smetto mai di attendere con pazienza il Golpe carfagnano. 

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