» 𝟎𝟎𝟎𝟓 : 𝐢𝐧𝐝𝐞𝐟𝐞𝐬𝐬𝐨

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/𝚒𝚗-𝚍𝚎-𝚏𝚎̀𝚜-𝚜𝚘/ = instancabile, infaticabile, assiduo; caratterizzato da costante zelo; implica coraggio e abnegazione

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I rumorosi motorini che sfrecciavano per le strade afose di quelle mattinata sembravano tagliare l'aria; si spingevano con velocità parallelamente ai marciapiedi, che a loro volta pullulavano di persone con zaini di tutti i colori sulle spalle. Alcune si abbracciavano, altre si sorridevano, molte avevano delle facce stanche e altre erano semplicemente indifferenti.

La scuola era iniziata.

Era l'ultimo anno di scuola per Taehyung e il terzo per Lara, che, proprio al suo fianco, gli stringeva la mano mentre attraversavano il cancello. Anche Elliott era al loro fianco e pareva molto annoiato - lui era solo tre giorni più piccolo di Taehyung, quando erano piccoli erano sempre stati costretti ad essere compagni di banco.

«Sentite, capisco l'ansia e tutto quello che volete ma... è proprio necessario che vi teniate per mano? Mi fa sentire a disagio questa cosa, smettetela.» disse Elliott insolitamente baritono, attirando l'attenzione dei due coinvolti, che si limitarono a scambiarsi lo sguardo di due persone che erano state colte con le mani nel sacco. Erano entrambi troppo orgogliosi per ammettere di starsi tenendo per mano non solo per dare supporto all'altro. «Lì stanno le mie amiche.» Lara indicò un trio di ragazze poco più in là che la stavano guardando con dei sorrisi amichevoli, mentre la esortavano a unirsi a loro. Salutò il fratello e il cugino con un bacio sulla guancia e andò da loro.

Taehyung e Elliott rimasero soli.

Si scambiarono un'occhiata, da parte di Taehyung, serena, da parte di Elliott, indifferente. Tacquero entrambi per pochi secondi, poi il più grande ruppe quel silenzio e disse: «Ti ricordi che quando eravamo piccoli avevi una cotta per me?» dal nulla, portando Elliott ad imbarazzarsi a tal punto dal coprirsi le orecchie mentre il moro parlava, avendo capito subito cosa volesse dire. «Ti odio.» sussurrò nervoso senza guardarlo e si allontanò per conto suo, facendo scoppiare a ridere Taehyung.

Il castano si guardò intorno un po' spaesato, prima di decidere di andare a sedersi su una delle scalinate in cortile. Era il primo giorno di scuola ed era l'unico evento di tutta la sua vita in cui si era presentato in anticipo, ch'egli ricordasse. Mandò un messaggio a Yoongi, il suo unico e vero amico, e gli chiese di raggiungerlo, spiegandogli dove si trovasse.

Egli non ci mise molto a raggiungerlo. «Buongiorno sfigato, come ti sembra il tuo primo giorno di scuola?» gli domandò mentre si accomodava al suo fianco e gli dava un leggero scappellotto sulla nuca.

«Ho avuto giornate peggiori.» sbottò Taehyung, massaggiandosi la nuca con una mano e guardando male l'amico. «Immaginavo. Siamo in classe insieme, lo sai? Sarà meno noioso con te.» sospirò il ragazzo dai capelli grigi, tirando fuori dalla tasca esteriore dello zaino un accendino e un pacco di sigarette Marlboro, le sue preferite. Passò all'amico l'accendino e, dopo aver poggiato sulle labbra la sigaretta, esortò Taehyung ad avvicinare l'accendino. Coprì la mano del castano e la sigaretta dal vento con le sue mani e si allontanò quando essa venne finalmente accesa. Scostò la sigaretta dalle labbra delicatamente e portò ambe la mani - poste col palmo sul pavimento, poco dopo le natiche - a reggergli il busto e sospirò una nuvoletta plumbea di fumo.

𝐈 𝐦𝐨𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐢𝐦𝐦𝐨𝐫𝐭𝐚𝐥𝐢 𝐝𝐢 𝐊𝐢𝐦 𝐓𝐚𝐞𝐡𝐲𝐮𝐧𝐠Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ