» 𝟎𝟎𝟏𝟑 : 𝐬𝐩𝐞𝐧𝐬𝐢𝐞𝐫𝐚𝐭𝐞𝐳𝐳𝐚

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/𝚜𝚙𝚎𝚗-𝚜𝚒𝚎-𝚛𝚊-𝚝𝚎̀𝚣-𝚣𝚊/ =  libero e fiducioso abbandono al ritmo vario d'impulsi e di sensazioni che offre la vita

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Da sotto il banco era possibile vedere la sua gamba saltellare nervosamente, mangiucchiava le unghie mentre gli occhi si muovevano iridescenti, incapaci di concentrarsi su un solo punto; l'orologio era però il suo obbiettivo preferito.

«Cosa stai avendo?» gli domandò Jimin, sbottando a bassa voce e cercando di non farsi notare dal professore. Non l'aveva mai visto così nervoso. Jungkook lo guardò con gli occhi sgranati, come se stesse realizzando solo in quel momento il modo in cui il suo corpo stava esternando ciò che provava. «Poi ti spiego.» lo liquidò così, e non appena la campanella delle dodici e mezza suonò si alzò in piedi con uno scatto. Tutta la classe lo osservò per un paio di secondi sorpresa, mettendolo per un attimo a disagio, poi tornò a farsi gli affari propri.

Roxanne gli appoggiò una mano sulla schiena, fra le scapole; «Tutto bene, Kook?» chiese premurosamente, aiutandolo a mettere alcune cose a posto. Era genuinamente preoccupata.

«Sì, sto bene. Andiamo a mangiare? Ho fame.» Jungkook li esortò ad incamminarsi verso la mensa con un sorriso nervoso, poi si voltò e uscì dalla classe.

Roxanne fece per seguirlo ma Jimin la fermò prendendola per un braccio; «Sai cosa gli è successo? Jungkook odia l'ora di pranzo e non dice mai che ha fame.» sibilò, preoccupato. «Non lo so, contavo di chiederglielo: non ha fatto altro che mangiarsi le unghie per tutta l'ora e l'aveva superata.» sospirò Roxanne, assottigliando gli occhi.

Il corvino nel frattempo aveva dato un'occhiata nella classe affianco – quella di Taehyung –, di colui che stava cercando non c'era traccia ma fortunatamente vi aveva trovato Yoongi e Hoseok in procinto di uscire.
«Ciao.» salutò impacciato. «Ciao. Jungkook, vero? Tae mi ha parlato di te.» rispose il ragazzo dai capelli d'argento. «Sì. Posso sapere dov'è Taehyung ora? E' rimasto a casa? – parlò velocemente, tuttavia, non appena notò quelle sopracciglia alzate a mo' di inquisizione provò a rimediare – Se non sono indiscreto...» guardò altrove con un sorrisino imbarazzato addosso.

«Voleva stare un po' da solo, è sul retro della scuola. Cerca di farlo sorridere un po'.» gli sorrise Hoseok, appoggiandogli una mano sulla spalla con fare gentile; aveva i capelli color pece come i suoi, solo che lui ce li aveva molto più corti e li teneva in quella piega con del gel, cosa che lo rendeva ancora più attraente. Jungkook pensò fosse proprio bello mentre lo guardava.

«Buona fortuna se vuoi farlo sorridere.» Yoongi sorrise tristemente. Hoseok fece un passo indietro, permettendo così al suo ragazzo di avvicinarsi a Jungkook: «Se ti dice di voler stare da solo allora ascoltalo: è uno particolare e la sua vita non è facile, rispetta i suoi spazi.» il grigio provò a non far trapelare troppo da quelle sue parole: rispettava la scelta del suo amico di non farlo sapere, anche se allo stesso tempo non riusciva a non essere protettivo nei suoi confronti: ne aveva passate tante la loro amicizia.

𝐈 𝐦𝐨𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐢𝐦𝐦𝐨𝐫𝐭𝐚𝐥𝐢 𝐝𝐢 𝐊𝐢𝐦 𝐓𝐚𝐞𝐡𝐲𝐮𝐧𝐠Where stories live. Discover now