3. Viola

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Le luci colorate del jukebox, sembravano come se stessero danzando sotto gli occhi corvini di Ray. Tutte quelle luci gli ricordavano solo i suoi colori, quelli dei suoi brani sì, composti dalle loro dita e scritti a matita sui quaderni a righe del collegio. I colori che non era più in grado di vedere, colori per la quale non trovava più alcun interesse. Semplicemente colori, nulla di più.

E trovare i colori, semplicemente come tali, per un animo tormentato e sconfitto come quello di Ray, è come un vuoto che si dilaga e che diventa sempre più ingombrate. Un vuoto che ti opprime. Ma come può qualcosa che in se è privo di tutto, che non ha né un inizio né una fine, riuscire ad occupare così tanto spazio in te? Come può qualcosa che non ti appartiene, distruggerti così tanto? Eppure Ray è sempre stato così vuoto. Probabilmente, allora, lui era per l'autodistruzione. E che idea malsana quella di volersi distruggere, quella di voler essere vuoti, forse per provare ad afferrare la qualunque, o semplicemente, perché non si è più in grado di riempirsi, afferrare o riflettere qualcosa.

Ed ovviamente, era il rosso a risaltare fra tutti quei 'semplici' colori caldi del bar, era ''Rosso'' che lacerava e scalpiva ogni singola parte del tessuto pallido della pelle liscia di cui Ray era composto. Adesso la sua pelle sembrava tingersi dei suoi colori. Ma la testa di Ray non ne volle sapere, e iniziò ad urlare: come se 'rosso' dovessero essere per forza qualcosa di lei, qualcosa di troppo lancinante da ricordare. Come se il rosso avesse davvero così tanto significato. Come se la vita di Ray, girasse intorno al quel 'semplice' colore accesso, che era capace di smuovergli qualsiasi cosa di cui fosse fatto . Come se tutto girasse intorno a quel colore che tanto bramava e che tanto gli mancava. E l'anima di Ray, allora, non avrebbe mai potuto essere leggera, dato che il dolore della sua intera e dannata esistenza, si concentra in un semplice colore che si vede dappertutto, un rosso, che scorre anche nelle vene

La mezzanotte arrivò presto, Ray uscì dal bar e si lasciò alle spalle l'odore di birra e arachidi che impregnavano quelle quattro mura. Il vento freddo gli punse le pareti delle narici, il suo petto si espanse per raccogliere quanta più aria possibile. Gli occhi di Ray scrutavano la strada, che diventava sempre più buia man mano che si camminava, e poi, alzando la testa, si accorse di quanto le stelle, con la loro lucentezza, riempissero il lenzuolo nero del cielo notturno di Londra.

Era una distesa che non aveva né inizio, né fine, come il vuoto che Ray provava. Si chiese allora quale fosse i principio di 'orizzonte'. Un punto delineato esattamente da cosa? Se fosse davvero qualcosa in cui lo sguardo si può spingere oltre con la fantasia, allora perché sappiamo che il cielo e l'oceano, mai si sono toccati e mai si toccheranno? Se è davvero così infinita la capacità di fantasticare allora perché Ray, quando alzò gli occhi e vide il cielo, si chiese se mai il vuoto che provasse, potesse finire, o magari riversarsi di stelle, come la distesa infinita di quel vuoto cielo notturno, riempita di enormi puntini fatti di stelle colorate.

''Hey Ray, come va?'' Una vocina all'improvviso ruppe il silenzio. 

Una piccola bimba con addosso un cappotto lilla con le piume bianche si fermò a qualche piccolo passo da Ray, mettendosi quasi sulle punte dei piedi, come per potergli porge un grande sorriso. 

''Ciao piccola Viola, che ci fai in giro a quest'ora?'' Ray fu molto sorpreso di rivederla.

''Papà non è ancora tornato a casa dal bar, vedo mamma molto preoccupata. Ultimamente litigano sempre di più e la mamma non si muove dal divano! Non so più che fare, ho paura che papà possa sentirsi male.''

''Tranquilla Viola, ho visto papà bere l'ultima birra, dovrebbe uscire dal bar fra poco, paga e torna a casa, ne sono sicuro piccola. Adesso va.''

Ray le porse una carezza affettuosa, lei annuì e in un attimo Viola scomparve, come l'ultima falena nel buio, alla ricerca di lampioni già spenti. 

La trasparenza dei coloriWhere stories live. Discover now