Capitolo 53 - Senza giustificazioni

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Roma, Lunedì 15 Maggio 2000

Il finestrino si abbassa con la solita lentezza. Eppure  Eddie non si è mai accorto che ci volesse tanto.

 Sapeva che quel momento sarebbe arrivato. Forse lo ha anche temuto. Ha aspettato per tutto il sabato e la domenica.

Poi ci ha perso le speranze, si è messo l'anima in pace e si è detto di non pensarci fino al giovedì, quando Luca si sarebbe certamente fatto vivo. Doveva farlo, dopo lo scherzo che gli aveva giocato presentandosi con quegli stronzi.

Cerca di guardare altrove, ma non può fare a meno di sbirciare con ansia all'interno dell'auto.


E rimanere deluso. Quella non è la Fiat Duna di Luca. Il tipo al volante è un ragazzo giovane e molto bello.

Sembra alla sua prima esperienza, perché si guarda intorno, un po' spaventato dall'aspetto sinistro che ha quel luogo abbandonato. Deve sembrargli un luogo adatto alla malavita.

 Però qualcuno deve avergli insegnato cosa fare: il ragazzo chiede il prezzo e, quando Edoardo glielo comunica, sembra raffrontarlo con un tariffario mentale che qualcuno deve avergli riportato.

Valuta in fretta che non ne vale la pena e, mentre respinge Eddie, già con lo sguardo cerca di individuare un ragazzo più prestante fra quelli che si aggirano nei paraggi. Riparte.


Eddie rimane di nuovo da solo. Era una Fiat Duna identica. La notte lo ha confuso.

Ha desiderato confondersi, ammette Eddie con amarezza a se stesso. Quanto vorrebbe che lui tornasse!

Eppure forse non succederà: non ha idea di cosa sia successo quella notte, ma per quanto Eddie provi a darsi delle spiegazioni davvero non riesce a conciliare i giuramenti di amore eterno con quello che ha visto. Luca deve essere scappato.


Si è incamminato verso la sedia per riposare le gambe doloranti. La buona stagione ha portato un lieve tepore anche nelle notti più ventose: aspettare lì fuori non è più così male. Ci sono più clienti, più macchine che vanno e vengono, che si mettono in moto e si spengono nelle vicinanze.

 Forse è per questo che il ragazzo non sente arrivare nessuno e, quando si volta, quasi si spaventa nel ritrovarsi la macchina lì davanti.


Luca tiene il finestrino abbassato ma non lo guarda nemmeno in faccia. "Sali", dice solo. 

Il ragazzo è stupito a tal punto che rimane impietrito. Getta uno sguardo alla maniglia della portiera. Con suo grande stupore si ritrova a tremare. Ha paura. Deglutisce.


"Edoardo." Trasalisce sentendosi chiamare da una voce lontana alle sue spalle. Si volta. "Che stai facendo?", gli urla Rodolfo.


"Allora?", chiede Luca, quasi spazientito.

La paura che ha gelato le membra di Eddie si dissolve in un attimo nella rabbia: ha anche fretta di scoparselo, dopo quello che gli ha fatto!

Afferra la maniglia con violenza e, mentre si siede, quasi sbatte la portiera.

Luca sembra accorgersene a malapena e riparte in quarta, sempre senza guardarlo. Fissa la strada di fronte a sé e tiene le labbra serrate. Si mostra arrabbiato.


Il ragazzo non riesce a crederci. Sente un peso sullo stomaco farsi sempre più grande, mano a mano che il tempo passa.

 Luca non si ferma al solito posto. Eddie lo nota, ma non dice nulla, anche se è sicuro che l'uomo non se ne sia nemmeno accorto. Si rifiuta di essere il primo ad aprire bocca. Appoggia la testa sul finestrino.

Storia di un amore squallidoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora