due (knowledge)

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"Io posso aiutarti." Gli sussurro, non facendomi sentire da nessuno. Lui mi guarda spaesato, con un cipiglio sul viso, facendo successivamente un'espressione disgustata.

"Non verrò a letto con te." Mi dice con uno strano accento inglese.

Mi metto a ridere, ma prima che possa rispondere, Mrs.Johnson mi riprende. "Cosa trova di tanto divertente nella matematica?"

Scuoto la testa. "Purtroppo nulla." Rispondo, facendo ridacchiare la classe intera.

"Se vuole fare del sarcasmo, può andare fuori dalla classe." Mi dice Mrs.Johnson stizzita.

"Non perderei per nulla al mondo la sua lezione." Dico ironicamente, facendole un sorrisino. Lei decide di lasciar perdere, tornando a riscrivere lettere e numeri sulla lavagna.

Mi giro nuovamente verso il ragazzo nuovo. "Non credo tu sia il mio tipo, sinceramente," dico ridacchiando a bassa voce senza farmi sentire. Lui mi guarda con fare altezzoso.

"Nemmeno tu il mio." Mi dice, girandosi nuovamente a seguire la lezione.

"Anche se non credo esista il tuo modello di ragazza ideale in questa scuola, non è di questo che volevo parlarti." Dico, senza guardarlo.

"Sinceramente, non mi interessa quello che tu hai intenzione di dirmi." Mi risponde, come se fossi qualcuno inferiore a lui. Alla faccia che sembrava tanto timido quando è entrato.

"Posso sconvolgere il tuo mondo." Gli dico semplicemente.

"Non ne ho bisogno."

"Davvero credi di non averne bisogno?" Dico ironicamente. "So perfettamente che puoi non credermi, ma provarci non sarà poi così male."

"Cosa vuoi da me? Perché vuoi aiutarmi? Non ci conosciamo nemmeno." Mi dice, sistemandosi meglio gli occhiali sul viso.

"Perché mi dispiace che la tua vita sociale faccia così schifo. E so che dispiace anche a te." Affermo, come se lo conoscessi da una vita.

"Ti sbagli." Mi risponde semplicemente, senza più aprire bocca dopo quel momento.

Sbuffo, appoggiando i gomiti sul banco lucido davanti a me e facendoli scivolare lentamente in avanti, appoggiando alla fine, la fronte sulla fredda superficie bianca.

"Styles, Russell, ho bisogno di parlare con voi." Dice Mrs.Johnson ad alta voce, facendo fermare i passi miei e nel nuovo ragazzo. Lui, compostamente, annuisce, mettendosi davanti l'insegnante con la schiena dritta. Io, in compenso, mi siedo sul primo banco, incrociando le braccia e sbuffando.

"Ho fatto qualcosa di sbagliato?" Chiede velocemente il ragazzo accanto a me, scostandosi nervosamente la tracolla.

"No, caro," risponde dolcemente la professoressa. "Devi capire che in questa classe vi sono ancora molte persone immature e so che ad alcuni ragazzi questa cosa può recare disturbo. Per questo ti assegnerò di stare con Miss.Russell per questa settimana; lei ti farà ambientare al meglio." Conclude.

"Chi le ha detto che io sono d'accordo?" Mi metto in mezzo io. "Ho una vita sociale e una reputazione molto ambita nella scuola, perché dovrei volermela rovinare per uno così?" Domando acidamente.

"Perché lo dico io," mi dice guardandomi severamente. "In più Mr.Styles ti farà da tutor per il prossimo semestre."

"Non se ne parla." Dico, negando con le mani e ridendo ironicamente.

"I suoi voti sono pessimi, Miss.Russell, se non vuole perdere l'anno deve accettare." Mi risponde in modo stizzito.

"Bene." Dico, prendendo la mia borsa e uscendo dalla classe.

Shifting  ➳ [h.s]Where stories live. Discover now