venti (do you remember the moonlight?)

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#PRAYFORPARIS
Un minuto di silenzio per tutte le persone morte durante gli attentati a Parigi. Un minuto di silenzio per tutte le famiglie distrutte per la perdita di un caro. Avete tutto il mio appoggio.
E un abbraccio a chi è riuscito a salvarsi.

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(ho cambiato la destinazione del viaggio della storia a Barcellona. Dopo quello che è successo ieri non mi sembra bello lasciare come destinazione Parigi. Cambierò i capitoli precedenti appena posso.)

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I passeggeri del volo 481 diretto a Barcellona, sono pregati di recarsi all'imbarco numero sette. Grazie.

La voce metallica si sente per tutto l'aeroporto. Sospiro e prendo la mia valigia più la mia borsa a mano, andando verso l'imbarco sette. Sono emozionata, non ho mai viaggiato per così tante ore in un aereo. Penso sarà davvero bello.

"Una promessa è una promessa." Una voce roca arriva alle mie orecchie, mentre sono sulle scale mobili.

"Lo so." Dico semplicemente, senza degnarlo di uno sguardo.

"Quindi dobbiamo parlare." Afferma. Sbuffo.

"Esatto, dobbiamo parlare. E questo non implica che tu sia appiccicato a me, che le tue labbra siano sulle mie e, tantomeno, che io ti perdoni per quello che hai fatto." Gli spiego, mettendo le mani avanti prima che possa compiere un qualche gesto.

Serra la mascella. "Se è quello che vuoi."

"Anche se non lo volessi, vorrei prima ascoltarti." Dico, mentre tiro la mia valigia dalle scale mobili e mi metto in fila per l'imbarco.

"Allora stai zitta e ascoltami." Dice. "Non so più come dirti che mi dispiace per come mi sono comportato. Se ho fatto le cose che ho fatto c'è stato un motivo."

"Oh, scoparsi la sorella di una mia amica...vorrei davvero che mi illuminassi con il tuo fantastico motivo." Dico ironica, gesticolando.

"Posso continuare senza interruzioni?" Domanda innervosito, mentre io gli faccio gesto di continuare.

"Quindi, come stavo dicendo, io a te ci tengo molto. Tu mi hai fatto scoprire una parte di me che non avrei mai pensato d'avere. Mi hai aiutato, sei stata sempre con me in qualsiasi momento, mi hai apprezzato per ciò che ero." Mi guarda negli occhi e io faccio lo stesso. "Quando sono andato ad Holmes Chapel, prima delle vacanze di natale, non avevo nessuna intenzione di lasciarti o di farti soffrire. Quando sono arrivato lì però delle ragazze mi hanno iniziato a fare dei complimenti sulla mia estetica, e ho iniziato a sentirmi bene con me stesso."

"Ma non più bene con me ovviamente." Mormoro arrabbiata.

"Con te stavo più che bene, Mia. Solo che mi ero montato la testa. Ed è normale, sono sempre vissuto nell'oscurità e tu mi hai mostrato la luce." Mi spiega. "Quando poi sono tornato e ho saputo del legame che avevi stretto con Dylan, sono impazzito. Credevo ci fosse stato qualcosa tra di voi e allora ho provato ad odiarti in tutti i modi, a farti star male, ma solo una delle due mi è riuscita." Ascolto attentamente ogni singola parola che esce dalle sue labbra. "Non sono mai andato a letto con nessuna. Ho sempre voluto solo te nel mio letto, tra le mie lenzuola. Non ho mai immaginato nessun'altra. Sempre e solo te."

Sono scioccata. Quindi lui è ancora vergine? Sono stata così sciocca a pensare che avrebbe fatto una cosa così importante per lui subito, con una ragazzina.

"Harry, non so davvero cosa dire." Parlo, balbettando leggermente.

"Non voglio che tu dica niente. L'accordo era che avrei parlato io, no? Beh, eccomi qui allora." Si indica, mentre io passo il mio biglietto aereo e la mia carta d'identità all'hostess. Lei mi sorride e lo scannerizza, facendo la stessa cosa con Harry.

Shifting  ➳ [h.s]Where stories live. Discover now