sedici (bathroom)

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Il suo corpo blocca il mio, non posso scappare dalla sua presa, non posso sottrarmi. La sua mano stinge il mio braccio e i suoi occhi sono fissi sui miei, come i miei sui suoi.

"Lasciami." Tiro il mio braccio, ma la sua stretta non fa che diventare più forte. "Lasciami." Ripeto in modo più deciso.

"No." Mi risponde a tono. "Non ti lascerò."

"Non te lo sto chiedendo, te lo sto dicendo." Affermo. "Poi non mi sembra sia gradita la mia presenza qui, per te."

"Ti sbagli," mormora. "La tua presenza non è gradita solo se sei con altri ragazzi che non sia io." Mi dice e io sbuffo, continuando a tirare via il mio braccio dal suo.

"Credi davvero che sia così idiota da crederti, Harry?" Domando scuotendo la testa.

"Lo saresti se non lo facessi." Mi risponde, avvicinando il suo viso al mio. Sposto il mio corpo, ma soprattutto la mia testa, il più lontana da lui, facendogli capire che non deve farlo. Sospira capendolo e si allontana.

"Devo andare, lasciami." Gli dico freddamente e, senza che me lo aspettassi, non sento più la sua forza sul mio braccio.

Massaggio un po' il mio polso, avviandomi verso l'uscita del bagno. Quando sono a nemmeno un metro dalla porta, la sua voce fa eco nella stanza. "Vi siete baciati?"

"In che senso?" È la prima cosa che mi viene in mente, anche se capisco di aver detto una stupidaggine. Ma voglio prendere tempo.

"Nell'unico dannato senso che c'è." Sbotta. I suoi pugni sono serrati, le sue nocche sono bianche.

"Non sono fatti tuoi." Rispondo senza vacillare, guardandolo negli occhi come senso di sfida.

"Certo che sono fatti miei." La sua mano sbatte contro il lavandino.

"Non mi sembra che io venga a chiederti chi frequenti o chi no." Sbotto. "Per cui non deve importare nemmeno a te dal momento in cui noi due non ci frequentiamo più." Finisco.

"Mi importa perché fai tutto davanti a me, con mio cugino per giunta." Dice più tranquillamente, abbassando lo sguardo e grattandosi il ponte del naso.

"Beh Harry, notizia flash! Non devi dirmi tu chi posso frequentare o chi no. Sono responsabile dei miei sbagli e delle mie scelte, per cui io starò con chi mi fa stare bene." Inizio a gesticolare, presa troppo dalla discussione che stiamo affrontando.

"Ti ripeterò la domanda Mia." Ripete. "Lui ti piace?" Scandisce bene ogni singola parola, guardandomi dritta negli occhi.

"Si, con lui sto bene." Gli rispondo sinceramente, senza dubbi o quant'altro.

"Cazzo, ma non lo capisci?" Urla, portando i polpastrelli delle sue mani sulle tempie.

"Capisco cosa?" Domando e lui grugnisce subito dopo, senza darmi una risposta. "Senti devo andare."

"Lui non ti vorrà mai nel modo in cui ti voglio io." La sua frase mi stupisce, ma mi fa arrabbiare al tempo stesso. Prima dice che di me non gli importa nulla, e poi dice che mi vuole? Non lo capisco, e non ho nemmeno voglia di capirlo.

"Mi stai davvero annoiando." Alzo gli occhi al cielo. "Stai diventando un po' contraddittorio."

"Non stare sulle tue." Mi dice duramente.

"Se si è venuta a creare questa situazione è solo colpa tua, per cui non piangere sul latte versato." Sbotto, riuscendo a prendere un po' di distanza dal suo corpo.

"Non sto piangendoci sopra, sto cercando di rimediare." Sussurra.

"Mi sembra tanto la storia del vaso." Penso ironicamente ad alta voce, mentre guardo l'espressione corrucciata di Harry. "Non la conosci?" Domando e lui scuote la testa. "Sai, butti un vaso a terra e si rompe. Puoi sicuramente incollarlo, ma non sarà più bello e resistente come prima. Magari la colla cederà e farà si che il vaso debba essere buttato perché non servirà più a nulla."

Shifting  ➳ [h.s]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora