La bidella deve pulire!

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Sentii gridare e bussai ripetutamente alla porta di Angel, avevo secchio e spugna che usavo per lavare il pavimento in tutte le stanze tutte le mattine, la giornata di oggi era meno scura del solito, significa che sulla terra c'era nuvoloso e le nuvole coprendo il sole dal basso lasciavano che più luce andasse verso l'alto, verso l'inferno. Angel non rispondeva ma io ero determinata a pulire. "Angel apri la porta devo pulire!" Dissi ad alta voce. Nessuna risposta. "Devo pulire cavolo, non è carino fare aspettare così una ragazza fuori dalla porta, ti hanno ucciso per caso?" Chiesi curiosa, e a pensarci bene questo spiegherebbe il grido di prima.
Aspettai qualche minuto fuori dalla porta pulendo intanto la maniglia con uno straccetto bagnato e il pavimento di fuori anche se poi si sarebbe risporcato subito io lo avrei rilavato. "Angel apri" intimai, mi ricordai di aver ricevuto da Charlie tutte le chiavi di riserva e le provai una a una fino a trovare quella di Angel. Entrai e vidi il demone intento a fissare il vuoto con sguardo enigmatico, "buongiorno" salutai educatamente iniziando a pulire, ma non rispose.  Dopo un po' che pulivo la mia curiosità prese il sopravvento. "Cos'hai? Mi parevi vivo, sei vivo giusto? Ah aspetta no nessuno qui è vivo!" Osservai. Mi sedetti sul letto e lui si girò verso di me, "scusami Nifty, no va' tutto bene, scusa se non ho risposto è solo che sta mattina ho un forte mal di testa" ma vidi dai suoi occhi che c'era qualcos'altro ed ero troppo curiosa e inoltre mi faceva un po' pena Angel Dust. "Sisisi ok hai mal di testa, ma non pensavo che si gridasse solo per un mal di testa" dissi freneticamente, ero impaziente, qui all'inferno si soffre costantemente ma amo comunque ascoltare le sventure altrui perché mi fanno sentire meglio e inoltre almeno così avrei avuto qualcosa di nuovo da raccontare, qualche nuovo pettegolezzo. "Te lo sarai immaginata, lasciami in pace, pulisci e basta bidella del cazzo!" Disse mettendosi a sedere sul letto, i suoi occhi erano così pieni di angoscia che mi fece pena. "Angel, cos'hai che ti tormenta tanto?" Lui sbuffò guardando verso il basso, fece per alzarsi "È un problema mio personale...non me la sento" Farfugliò. Lo guardai ancora più incuriosita ma lui si alzò e andò in bagno, io ripresi a pulire lentamente ma sempre con energia. Quando uscì dal bagno e mi vide ancora qui iniziò a parlare "ho fatto un brutto sogno, questo perché...io ho fatto, e faccio un lavoro che non mi piace" disse a bassa voce. "Che non ti ripaga delle energie che spendi per farlo e non ti soddisfa insomma" dissi con aria da saccente. "Bah, basta non mi va di parlarne con una bambina, non puoi capire, queste sono faccende da adulti." Sbottò. "Bambina dove?" Dissi guardando a destra e sinistra e poi realizzai, "oh nono ti sbagli, ho 22 anni, o meglio quando ero in vita gli avevo, adesso ne avrò..." Mi interruppi contando silenziosamente sulle dita e poi esclamai "qualche migliaio!"
Sentimmo bussare alla porta da Charlie che chiedeva se stavamo bene. "È tutto apposto, la bidella deve pulire!" Rispose Angel. "Ora immagino che vorrai finirmi di raccontare cosa ti è successo..." Dissi sorridendo. "ehm no, non hai sentito? La bidella deve pulire, pulisci." Mi rispose Angel alzandosi e uscendo dalla porta. "Ma Angel dai! Perché non ti và mai di raccontare niente!?" Gridai offesa, poi mi imbronciai e continuai a pulire, "se avessi l'aspetto di una bella ragazza adulta, allora sì che mi prenderebbero sul serio" pensai finendo di pulire.

Angel, il demone che parla ai maialiWhere stories live. Discover now