L'hotel ha nuovi acquisti -Angel

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Ero sotto l'orologio vicino alla piazza, all'ora che Summer mi aveva detto: mezzanotte. La ragazza era lì e appena mi vide arrivare il suo viso si illuminò e cercò di correre verso di me zoppicante. "Summer come stai?" Chiesi correndo verso di lei, mi cadde fra le braccia ma si risollevò subito guardandomi ansiosa. "Bene grazie, sono stata meglio... so che tu non vivi più in uno degli appartamenti di Valentino da un bel pezzo, ho visto il notiziario in TV e so che abiti all'hotel adesso, quello per redimersi della principessa." Disse e io la guardai stupito. "Arriva al punto" dissi fissandola. Il suo viso si crucciò e i suoi occhi si riempirono di lacrime luccicanti come stelle. "So che noi non siamo mai stati... amici...ma ti prego fammi venire all'hotel, farò tutto quello che vuoi" disse portandosi il dorso della mano alla bocca per poi mordecchiarsi una nocca: cosa che era solita a fare per cercare di gestire le emozioni. La ragazza era in preda al panico, non ha mai fatto niente per aiutarmi quando ero nei guai con Val o gli altri suoi dipendenti ma dal momento che è stata maltrattata lei ora forse aveva capito quello che si prova. Le lacrime presto non riuscirono più a contenersi nei suoi occhi stanchi e arrossati e scesero veloci come proiettili. La abbracciai e lei si aggrappò alla mia camicia smettendo completamente di trattenere le sue emozioni.
Provai una tristezza infinita a vederla così, completamente fragile, aveva subito per anni. Infondo è una cosa normale: lei è una peccatrice, l'inferno è la sua punizione, eppure in quel momento era come una bambina indifesa stretta tra le mie braccia nella ricerca disperata di un briciolo di conforto e comprensione. "Summer puoi venire, puoi stabilirti da noi. Voglio aiutarti, passerà tutto." Dissi, lei continuò a piangere: aveva incominciato e le era difficile placare tutto quello sfogo di un dolore sopportato così a lungo. Le accarezzai i capelli come usava fare con me mia sorella Molly quando piangevo e piano piano la ragazza si calmò. La portai all'hotel e dato che erano tutti a letto la feci dormire in camera mia. Avrei dato la notizia del suo arrivo agli altri domani.

Angel, il demone che parla ai maialiWhere stories live. Discover now