Le preoccupazioni di Charlie

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Ero come al solito in hotel per sistemare il posto, avevo ancora un gran da fare nonostante potessi contare su Vaggie, Nifty, Alastor e Husk. Mi chiedevo perché Angel non rispondesse alle mie chiamate, "forse è occupato" pensai ma poi mi vennero dei pensieri che preferii scacciare, e se fosse andato a fare il suo lavoro? Se vuole restare qui dovrà smetterla con questi vizi. Ho pensato tante volte di fermare questo genere di attività ma come? Qui all'inferno il male viene considerato giusto e vietare queste cose farebbe solo accrescere l'ira della popolazione alla quale avrei tolto un divertimento e inoltre potrei rischiare gravi conseguenze come una rivoluzione contro la dittatura della mia famiglia. "Quando sarò riuscita a far redimere Angel, lui non dovrà più fare questo lavoro" riflessi. Ma andare contro un Overlords e al popolo che considera giusti questi atti sarebbe un suicidio. Lasciai un messaggio su watshapp a Angel dove gli chiedevo come stesse e perchè non fosse già tornato in hotel. Poi continuai a stampare gli inviti per entrare all'hotel e i documenti di adesione che i demoni interessati alla riabilitazione avrebbero dovuto firmare. La piccola Nifty invece puliva, Alastor era uscito a comprare un po' di alcolici e Husk si era addormentato sul bancone con tre
bottiglie di whisky vuote appoggiate affianco a lui.  Nemmeno Vaggie stava con le mani in mano e stava cucinando la cena per tutti. "Vaggie?" chiesi, "si Charlie?" rispose distogliendo lo sguardo dalle polpette fritte che stava cuocendo e girandosi verso di me. "Secondo te Angel...voglio dire...dove può essere andato?" Lei si girò verso di me mollando la presa senza accorgersene dalla padella. "Era da tanto che non faceva tardi come oggi, sappiamo entrambe dove potrebbe essere andato, non ci vuole molta fantasia. È ritornato alle vecchie e sporche abitudini." Disse incrociando le braccia. "Lho pensato anche io ma è strano, sai bene che lui odia andare allo studio e a meno che non ce lo abbiano portato di forza lui non andrebbe." Feci una smorfia di preoccupazione e feci per ritelefonargli ma all'improvviso sentii suonare alla porta d'ingresso. Vaggie fece per appoggiarsi vicino ai fornelli ma fece ribaltare la pentola dove c'era l'olio e la nostra cena cadde per terra, imprecando la ragazza si precipitò a pulire ma Nifty la prevenì e grazie al potere della spugna e del sapone rese il pavimento pulito, anzi più pulito di prima. "Angel Dust!" Esclamai abbracciandolo quando comparve sulla soglia della porta, lui sembrò infastidito dal mio contatto fisico e così sciolsi immediatamente l'abbraccio. "Dov'eri, perché sei tornato a quest'ora? Di' la verità" intimò Vaggie incrociando le braccia.
Angel aprì la bocca come per rispondere ma poi la richiuse e si poggiò l'indice contro il mento sorridendo e disse "ma ve li fate mai i cazzi vostri?" Nifty rise mentre Vaggie la zittii con uno sguardo che avrebbe fatto sgretolare una pietra. "Angel per favore dillo, non ti giudicherò...sò che Valentino ti perseguita ancora ma tu non devi farti intimorire da lui e poi in questo hotel sarai sempre al sicuro. Perché ci fai preoccupare così?" Chiesi con le lacrime agli occhi ma lui diventò tutto rosso e spiegò con voce piena di rabbia che Valentino non centrava e che lui semplicemente aveva una vita sociale. "E che vita sociale!" Si lasciò sfuggire Vaggie. Provai a parlare ancora con Angel ma lui evitò di trattenersi oltre, andando in camera sua.

Angel, il demone che parla ai maialiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora