Paura e conforto -Summer

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Continuavo a piangere disperata nel mio camerino mentre Dia mi medicava le ferite, mi faceva male lo stomaco e fermare il sangue che mi usciva dalla bocca fu difficile per lei, avevo grossi lividi violacei sul corpo, mi facevano male. "Non mi aveva mai picchiata, non così. non voglio più rivederlo!" Dissi tra i singhiozzi mentre Dia mi stringeva una fascia su una gamba appoggiandoci del ghiaccio sopra. "Non piangere, lo sai che se piangi tu piango anch'io" disse Dia abbracciandomi; era così calda e dolce, mi sentivo protetta tra le sue braccia e capace di sopportare qualsiasi cosa, mentre quando ero sola mi sentivo così insicura. "Ci copriamo le spalle a vicenda amore, tu a me e io a te, finché ci sarò io con te andrà tutto bene" disse per poi sciogliere l'abbraccio e baciarmi la fronte, io arrossii e piano piano smisi di singhiozzare anche se continuavo a lacrimare in silenzio. "Scommetto che è tutta colpa di Angel se il capo ti ha picchiata, lui era arrabbiato per via dell'assenza di Angel, tu invece sei attiva nel tuo lavoro e sei fantastica, non se la sarebbe mai presa con te Valentino" disse la ragazza color rosso fragola prendendo da un cassetto una coperta. "N-non...no...lui mi ha difesa, mi ha fatta scappare. Non so perché l'abbia fatto, non era mai stato carino con me e noi due non siamo nemmeno amici. Dia ho paura, ho paura di rivedere Valentino, non voglio che mi rifaccia questo." Sospirai asciugandomi le lacrime con il palmo della mano, Dia mi disse che dovevo riposare e si mise vicino a me coprendoci entrambe con la coperta che aveva preso, stavamo così bene li sotto, io ancora dolorante dai lividi cercavo di trovare una posizione corretta, mi rannicchiai contro la mia fidanzata mentre lei mi accarezzava i capelli e ci addormentammo così.

Angel, il demone che parla ai maialiWhere stories live. Discover now