Un amore tossico -Summer

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Se amore significa davvero amore non c'è nessuna forma di violenza all'interno: non un graffio, non terrore dell'altro e non compromessi; invece c'è rispetto reciproco e una sensazione talmente calda e confortevole che è come se si stesse sopra le nuvole: leggeri come l'aria.
Un rapporto stabile è considerabile tale finchè non subentra la gelosia, la possessione, la violenza. Una persona per quanto si possa amare non è un oggetto, non appartiene a te, appartiene a se stessa, in qualsiasi situazione sentimentale sia lei rimane sempre una singola persona, non diventerà mai tutt'uno col partner, anche se potrebbe perdere sé stessa credendo di essere una cosa sola con l'amato. Nonostante Dia non abbia voluto anche dopo la mia insistenza entrare come membro all'hotel, ci amiamo lostesso. Abbiamo solo opinioni diverse: lei pensa di non stare poi così male nella sua posizione
attuale. Mi ritorna in mente durante una cena romantica fatta insieme che quando ho cercato di convincerla mi disse: "Non stò poi così male, ricevo tutto quello che voglio e che chiedo, si a volte vengo trattata male ma... sveglia! Siamo o non siamo all'inferno? Stò fin troppo bene per essere qui." E allora non insistevo più di tanto, dato che lei odia quando si continua a rimuginare un argomento. Abbiamo opinioni diverse ma questo non ha cambiato niente, ci amiamo come prima: solo, mi dispiace di non poter essere come un principe azzurro che salva la sua innamorata.
La situazione in studio e fuori degenerava sia per me e sia per Angel che ha avuto un periodo di crisi emotiva da cui piano cerca di uscire con la buona volontà. Gli orari sono insostenibili e dobbiamo stare fuori finchè non guadagniamo la somma richiesta dal capo, non importa se dobbiamo stare 3, 6 o 9 ore di fila. Quando si girano scene all'interno dello studio è sicuramente meglio di stare fuori ma avviene di rado. Se non guadagniamo i soldi richiesti ci vengono inflitte punizioni e percosse terribili. Meglio fare tutto quello che viene detto senza obbiettare, solo così si può sopravvivere in questo mondo. Mi confrontai con Angel e lui pensava di protestare per gli orari disumani che eravamo costretti a fare. Tornò a casa con la schiena piena di segni rossi e gonfi: una discussione finita male, un comportamento non approvato dall'autorità. "Mi diminuisca gli orari signore, non posso più mantenere questo ritmo. Non riesco." Disse Angel, "Angel caro, hai sempre trovato qualcosa di male nel prostituirti, non è così?" Chiese Valentino nel mentre gli camminava intorno scrutando la preda. Il ragazzo non risposte, si torceva le mani per la tensione. "Cosa vuole sentirsi dire?" Questo pensava. "Devi sapere che siamo tutti un po' delle troie, c'è chi è furbo e lo fa' per soldi come te e chi invece è più ingenuo e lo fa' dopo una cena o dopo un film. Noi ci guadagniamo e tu non devi nemmeno sforzarti di piacere caratterialmente all'altro." Angel a sto punto ci pensava, non voleva ascoltarlo ma non poteva fare a meno di ragionarci su. Sembravano addirittura parole sensate, dette con tanta sicurezza da apparire credibili.
"Angel, non pentirti di stare con me: senza come faresti? Grazie a me sei al sicuro da certi cattivi soggetti di questo inferno, sei assicurato. Sei in debito, tutto ciò che ti è successo l'hai voluto tu." Disse il pappone con una voce estremamente pacata, poi gli prese il viso alzandolo e costringendolo a guardarlo.
Il suo sguardo era pesante, quello che aveva detto era vero e stava mirando al lato emotivo come sempre. Gli occhi di Angel erano lucidi e pieni di frustrazione, non avrebbe mai potuto sapere cosa gli sarebbe spettato in un posto come l'inferno, non avrebbe potuto sapere cosa avrebbe comportato l'accordo.
Sentiva che le lacrime prima o poi sarebbero uscite e così si girò di scatto  tenendo la testa piegata da un lato. "Su Angel cos'hai, cosa avrò mai detto? Lo sai che se fai il bravo io ti tratto come si deve..." Disse Valentino. "Pensavo che tu non soffrissi, ma tu sei dannato, nessuno riesce a provare affetto per te, chi ti sta vicino è solo per soldi, io sono all'inferno e credevo di essere un oggetto ma ora ho degli amici che mi hanno fatto scoprire che non lo sono, che anche io posso valere qualcosa e ho dei diritti come tutti." Disse Angel con voce tremante, sapeva che l'altro si sarebbe arrabbiato ma tanto valeva dirgli le cose in faccia, ormai il suo stile di vita era diventato insostenibile. Tornò all'hotel pieno di segni rossi e gonfi sulla schiena, sanguinavano ancora. Disse che non era niente e che non faceva male, ma mentiva. Le sue forze erano allo stremo.

Angel, il demone che parla ai maialiМесто, где живут истории. Откройте их для себя