Nascondiglio

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Sembravo un cadavere.
Con quella divisa avevo tutto fuorché un aspetto sano.
Ero sempre stato pallido, ricordo che quelle poche volte che riuscivo ad andare al mare dopo essere diventato rosso come un gambero, ritornavo con il mio solito colorito.

Osservai anche i capelli, notando una piccola ciocca castana che cadeva dritta sulla fronte quasi per dare un po' di colore a quella pelle bianca come un fantasma.
Ultimamente erano cresciuti parecchio notai, era meglio ricordarmi di tagliarli, la preside Rose si sarebbe di certo lamentata, è l'ultima cosa che volevo era essere sgridato con la sua voce irritante di prima mattina.
Spostai il ciuffo dietro l'orecchio in modo da far risaltare in qualche modo i miei occhi verdi, l'unico colore "acceso" di cui potevo vantarmi. Il resto era decisamente da buttare.
Stirai con le mani i pantaloni nero pece un gesto che facevo quando ero nervoso.

Il quinto anno.
Non mi sembrava ancora vero.
Mi guardai per l'ennesima volta allo specchio come a convincermi che non stavo sognando.
La divisa dell'ultimo anno delle superiori.
Era elegante come quelle precedenti certo, ma questa aveva qualcosa in più.
Qualcosa che rendeva "maturi" era di certo la cravatta rossa, che spiccava dalla solita camicia bianca.
Le divise degli scorsi anni avevano un ridicolo papillon che cambiava colore per differenziare l'anno scolastico, l'ho sempre odiato con tutto me stesso.
Ricordo ancora quando John, mentre stavo correndo per scappare dalle sue grinfie e dai suoi compagni mi strattonò proprio da esso.
Persi quasi il respiro.
Mi rimase un segno violaceo per quasi due settimane da quanto aveva tirato, e tutto questo non contando le botte che mi ero preso dopo.
Portai una mano al collo quasi per assicurami che tutto quello era passato.
Ero sempre riuscito a nascondere i lividi che mi segnavano da anni alla vista di zio Matt, ma sperai con tutto me stesso che quest'anno non succedesse nulla.

Mi avvicinai alla sedia accanto alla mia piccola scrivania, invasa da libri ben ordinati e dai quaderni dall'altro lato.
Presi e indossai la giacca nera con lo stemma della scuola.
Una stupenda fenice. La famosa fenice che rinasceva dalle proprie ceneri.

Presi lo zaino a tracolla anche quello obbligatorio, riempiendolo delle materie di quella giornata, afferrai le chiavi dell'appartamento e uscii.
Scesi con calma i tre pianerottoli che mi distanziavano dalla uscita del condominio.

"Raph, stai andando a scuola?"
Mi girai verso il suono della voce della signora Jones appena uscita dal suo appartamento, sorrisi trovandola davvero in forma come sempre.

"Si. Oggi è il primo giorno." La mia voce non nascose il mio rammarico.
"Questo é l'ultimo anno, vero? Vedrai che dopo, un po' ti mancherà!" Scossi la testa in segno negativo.

No, per niente non mi sarebbe mai mancata!

"Lei piuttosto, sta andando a lavoro?" Cercai di cambiare discorso.
Indossava un tailleur nero che le fasciava il corpo con molta eleganza tuttavia non nascondendo un po' di pancetta. Per essere ormai una donna di quarantacinque anni, era in forma.

"Ancora del lei mi dai?! Avanti Raph! Comunque si! Oggi non credo ci sarà molto da fare, mi limiterò a pulire un po' l'ufficio, è disordinatissimo."
Dichiarò pensierosa formando delle leggere pieghe sulla fronte. Ridendo poi, per la mia espressione alla parola "disordinatissimo".
Tutti ormai sapevano della mia mania per l'ordine e l'igiene.

La signora Jones era una dottoressa molto stimata in città.
Ormai erano tre anni che ci conoscevamo.
Le prime volte ero molto imbarazzato e spiccicavo parola solo per rispondere alle sue domande.
Piano piano mi ero aperto sempre di più, fino a poter chiacchierare tranquillamente.

"Oh scusi-a!" Mi corressi all'ultimo. Ridendo imbarazzato.
Mi prese sotto braccio scendendo con me fino al cancello, parlando della figlia Annabelle che a suo dire diventava ogni giorno sempre più difficile con cui parlare.

"Ah...adolescenza. Vuoi un passaggio Raph?" Scossi la testa. Lavorava dalla parte opposta non le avrei mai fatto fare così tanta strada.

"Non si preoccupi vado a piedi, ho tutto il tempo! Buona giornata."

"Allora buona giornata anche a te!"
Mise in moto la macchina e partii.

Con calma attraversai la strada per poi addentrarmi nel parco, una piccola scorciatoia che mi risparmiava un bel po' di strada.
Il rumore delle foglie in quel posto sovrastava tutto. Mi piaceva moltissimo quel suono, era rilassante sopratutto se chiudevi gli occhi sotto un albero magari accompagnato da un bel libro.

Attraversai con calma il parco, di mattina presto era completamente deserto, appena uscito svoltai a destra, dove una grossa entrata con su scritto a caratteri imponenti la parola "Phoenix" fece la sua mostra.

Era una scuola privata prestigiosa, che comprendeva molti programmi di studio.
La mamma aveva scelto il massimo per me, anche se nello studio non ero proprio dotatissimo... È forse non solo in quello.
Con un groppo in gola mi incamminai.
La Phoenix era curata nei minimi dettagli, grande, impetuosa, il giardino sempre impeccabile qualunque stagione fosse.
Poteva essere una grande scuola interamente, se solo alcune persone come John, raccomandate dai soldi dei loro genitori senza fare il minimo sforzo avanzassero senza problemi.
Ma d'altronde il mondo girava così, e di sicuro l'opinione di noi comuni mortali senza soldi, non contava nulla. La cruda realtà della vita.

"Ehiiii... Raph non si saluta?" Eccolo.
Quanto tempo era passato da quando ero entrato dal cancello? Due minuti? Decisamente doveva avere un radar alla Dragon Ball incorporato dentro di sé, ma non per cercare le sfere del drago bensì per infastidirmi!

Si piazzò davanti a me.
Era una montagna di muscoli, ogni anno che passava sembrava diventare sempre più enorme... o forse era la paura a giocarmi brutti scherzi alla vista.
Avrebbe potuto schiacciarmi molto facilmente anche con il suo mignolo se avrebbe voluto.

Lo fissai. Dal basso verso l'alto. Anche se era passata una estate senza vederci il suo viso era indimenticabile.
Due occhi color ghiaccio che ti puntavano sul posto senza farti muovere. Deglutii a vuoto cercando già una via di fuga.

"Quest'anno ci divertiremo un sacco!" Noi? Da quando io mi divertivo a essere pestato? Lo guadai truce.

"Oh... perché mi guardi così?...
Ma guarda! Appena in tempo frocetto." Dicendo questo guardò un punto lontano alle mie spalle.

Quello era decisamente il secondo segnale.
Scattai, sorpassandolo prendendolo alla sprovvista.
Guardai appena indietro vedendo gli altri cinque che presero a correre per raggiungermi.
Il cuore mi pompava nel petto come non succedeva da tre mesi.
I tre mesi migliori di tutta la mia vita!
Percorsi a grossa velocità il corridoio della scuola, avvistai la mia salvezza come al solito, aprii la porta accendendo la luce di fretta e furia, avvistando l'oggetto che mi avrebbe salvato, meno male che i bidelli lo avevano lasciato! Presi il foglio e lo appiccicai con forza alla porta per poi chiuderla.
Spensi la luce. Il buio calò nello sgabuzzino.
Sentii i loro passi che pian piano rallentavano fino alla porta. Trattenni il respiro, rimanendo immobile.

"No, qui no! Sarà di sicuro in uno dei bagni! Su, andiamo!" Il rumore dei passi sparì.
Sospirai di sollievo.
Mi accasciai a terra, abbandonando la testa contro il muro. Le mani tremavano ancora, l'adrenalina era ancora in circolo nel mio corpo.
Presi fiato più volte tossendo, l'odore di sigaretta era sempre onnipresente in questo sgabuzzino.
Presi la testa tra le mie mani, sentendola pulsare.
"Calma..." Sussurrai a me stesso stringendo le spalle in modo da proteggermi.
Rimasi lì, al sicuro, protetto solo da un leggero foglio di carta, che recitava le parole "Vietato ai non addetti!"


Angolo autrice: In questo capitolo ho cercato di farvi capire in che modo Raph affronta ogni giorno la scuola.
Per lui scappare è veramente difficile, perché è come dare conferma ai suoi di essere un codardo. Una battaglia tra istinto di sopravvivenza e mente.
John personifica la paura di Raphael. Ma tempo al tempo capiremmo ogni personaggio più a fondo. Grazie per aver letto, e se siete giunti fino a qui anche nello spazio autrice vi devo fare proprio i complimenti :3 alla prossima, c'è la metterò tutta per fare presto! ❤

MedicinaWhere stories live. Discover now