Coraggio

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Era da molto tempo che non facevo sogni da cui non avrei mai voluto svegliarmi.

Fin troppo abituato a incubi che riprendevano momenti della mia vita da cui stavo ancora scappando.
Anche se sapevo chiaramente che fuggire non era mai la scelta giusta...

La mia famiglia e John facevano parte di questi ricorrenti incubi.
Erano sempre presenti, ogni dannatissima notte.

Da una parte c'erano le botte e le continue prese in giro, dall'altra il momento in cui me ne andai da casa, ed il loro silenzio alla mia confessione.

A ben pensarci quello era l'incubo che più mi faceva paura.
Rivivere quel momento era doloroso...
E mi rendevo conto che anche se non mi avevano accettato, i miei pensieri andavano sempre a loro.
Non avevo notizie da ben quattro anni, ormai.

Era come se mi avessero spinto in una dimensione parallela, da cui non riuscivo più a ritornare... Ma forse la veritá, è che in quella dimensione mi ci ero spinto da solo, stanco probabilmente di non contare nulla per loro.

Spesso mi capitava di pensare a come stessero, se sentivano almeno un po' la mia mancanza.
Ma dopo questi quattro anni, senza neppure una chiamata o una visita...
La risposta era semplicissima, anche se dolorosa da accettare.

Quella mattina però, mi risvegliai da un sogno totalmente diverso.

Sognare Gabriel era una cosa del tutto nuova e assolutamente positiva. Sopratutto se parlavamo di un sogno tutt'altro che tranquillo e rilassante.

"Dannazione... Ah!"
Sospirai accaldato, andando a raggiungere con mani ancora un po' tremanti, la mia erezione. Chiusi gli occhi a disagio.

A fare determinate cose mi vergognavo moltissimo ad essere sinceri.
Sembrava cosi reale...
E svegliarsi da un sogno del genere era una vera è propria tortura.
Avrei voluto che continuasse all'infinito.
A quanto pare, nemmeno nei sogni potevo sperare di avere una qualche possibilitá con lui che tutto sfumava all'improvviso lasciandoti insoddisfatto.
Dannati sogni erotici!

Se chiudevo gli occhi potevo ancora rivederlo in tutta la sua bellezza, ancora gocciolante appena uscito dalla piscina mentre si avvicinava a me, con solo il suo costume addosso.
Il corpo di Gabriel avevo ormai imparato alla perfezione di come fosse.
Ovviamente considerando i limiti che il costume permettesse di poter guardare.

Era comunque una visione.
Una stupenda visione.

La sua voce roca, i suoi occhi color della notte mi immobilizzavano sul posto, mentre inginocchiandosi mi sussurrava all'orecchio frasi dolci, capaci di farmi tremare le gambe dall'emozione.
Chiusi gli occhi ispirando pesantemente.
Mentre la mia mano procedeva sempre con maggior intensità sul mio membro.
Mi sembrava di non aver più ossigeno.

Con le sue delicate e forti mani mi spogliò con estrema gentilezza da quel piccolo pezzo di tessuto che mi ricopriva, andando a toccare il mio corpo facendolo quasi bruciare.
La sensazione del tatto non era mai stata cosi vera.

Anche se era semplicemente un sogno, mi aveva trattato come se fossi fatto di cristallo.
Qualcosa di fragile che andava protetto ad ogni costo.
Per un attimo mi ero sentito amato.

Venni tra le coperte inarcando la schiena in un chiaro riflesso di piacere, con ancora la sua immagine nella testa.
Cercai di riprendere fiato e il controllo, che sembrava avessi perso nei meandri più oscuri della mia mente.

MedicinaWhere stories live. Discover now