Folle

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Pov Gabriel

Tornare sui propri passi non mi era mai sembrato così giusto. Infondo per quel due di picche ricevuto aveva già pagato abbastanza, questo pensai mentre entrava nel bar con due occhi rossi e un sorriso tirato.
"Gab... Sei venuto veramente! Sono molto felice!" Disse avvicinandosi al tavolino mentre si toglieva con velocità il giubotto nella sedia accanto dove si accomodò.
"Te l'ho fatta pagare abbastanza... Che dici?" Gli sorrisi facendolo all'istante rilassare. Non pensavo di vederlo così provato per questa nostra litigata.
"Sono stati due mesi d'inferno senza di te, amico mio." Si sporse verso di me in un tentativo di abbraccio che venne bloccato sul nascere.
"Non fare il sdolcinato ora." Ridacchiai trasportando anche lui nella risata. La cameriera si avvicinò interrompendo quel piccolo momento.
"Siete pronti? Cosa vi porto?" Chiese con gentilezza, prima che Chris gli facesse la radiografia completa rimanendo imbambolato a fissarla.
Stranamente questo comportamento mi fece ridere e non mi provocò quella fitta di gelosia come mi accadeva ogni volta.

Ero andato avanti.

"Per il mio amico... Il tuo numero di cellulare. Io invece mi accontento di una cioccolata calda." Dichiarai facendo arrossire entrambi, specialmente la fanciulla.
"Gab!! Non dargli retta! Si crede spiritoso ma non lo è per nulla!... Per me un caffè, grazie!" La ragazza con i capelli rosso fuoco e dagli occhi verdi annotó l'ordine ridacchiando per il nostro piccolo battibecco. Era cicciotella, lontano dallo stereotipo ideale di Chris, ma aveva un sorriso davvero ipnotico.
"Arriva subito!" Mormorò guardando specialmente il riccio, che rispose con un sorriso imbarazzato, per poi allontanarsi.
"Sei forse impazzito??" Mi aggredì rosso in volto.
"Che male c'è? Ti vedevo preso! Fammi indovinare con Rose è finita?" Rimase in silenzio borbottando qualcosa di indefinito nel linguaggio umano, annuendo poi con la testa.
"Non è andata come mi aspettavo... Lei non era come mi aspettavo."
"Colpa mia?"
"No, colpa della sua mentalità omofoba del cazzo." Sussurrò guardando il bancone con le soppraciglia aggrotate. Era incazzato.
"Capisco... Mi dispiace averti messo in quella posizione." Affermai sincero.
"Non è colpa tua. E poi di cosa ti scusi? Per esserti preso una sbandata stratosferica per me?" Ci guardammo per poi scoppiare a ridere come dei cretini, e forse lo eravamo.
"Tu sei un fottuto cretino!"
"No, tu lo sei!" Potevamo continuare così all'infinito, dei bambini cresciuti ecco cosa eravamo.
"Quindi presumo che se oggi sei qui o hai voltato pagina... O hai trovato qualcun'altro a cui dedicare le tue attenzioni." Spalancai gli occhi per questa sua osservazione.
Perché aveva detto questa cosa?
"Ecco a voi!" Disse la rossa servendoci le bevande calde con un piccolo piattino ricolmo di biscotti di ogni tipo. Sorrisi per questo gesto davvero carino nei confronti di un idiota come il mio amico.
"I biscotti non li abbiamo ordinati."
"Imbecille..." Dissi chiaramente tossendo, facendo imbarazzare la ragazza.
"Ve li offro io..." Spiegò torcendosi le mani in imbarazzo. Pensando forse che il suo gesto non era stato apprezzato.
"Oh... Ti ringrazio." Scossi la testa aprendo la bustina di zucchero ringraziando anche da parte mia la ragazza che rifece dietro front per andare a servire un altro tavolo.
"È cicciotella... Non trovi?" Alzai un sopracciglio.
"Però, dove hai messo il però?"
"Però... è bellissima!" Chiarii seguendo la sua immagine con un sorriso ebete in faccia.
"Facciamo in modo che tu abbia il suo numero allora."
"Solo se oggi stai tutto il giorno con me! Abbiamo ancora molte cose di cui parlare."

E di parole ne avevamo dette tante in tutta quella giornata, rivelandogli finalmente dove vivevo e specialmente con chi.
"Lo sapevo che mentiva quel traditore!" Affermò con occhi di fuoco mentre scuoteva la testa divertito. Mentre muoveva il joystick da una parte all'altra cercando di evitare i miei attacchi. Giornata Tekken!
"Gli ho detto io di mantenere questo segreto." Dissi difendendolo a spada tratta prima che un sorriso malizioso apparii sulle sue labbra. Mentre mi faceva una mossa mai vista da quando avevamo iniziato il gioco.
"Eh eh eh."
"Cazzo ridi idiota?"
"Raphael è un bravo ragazzo sono estramamente d'accordo sulla tua decisione." Se ne uscì e in un attimo colsi la sua provocazione.
"È un moccioso. Che ci faccio con uno così?" Ero sulla difensiva ed ero pronto a smentire qualunque cosa fosse uscita. Anche mentendo.
Perché quella mattina gli avevo fissato il culo. E questo non riuscivo ancora a mandarlo giù.
"Allora vorrà dire che mi sono sbagliato." Terminò il riccio guardandomi con la coda dell'occhio mentre mi sconfiggeva a forza di pugni.

Infilai le chiavi nella toppa sbadigliando. Non ero più abituato a tante ore di gioco.
Entrai nell'appartamento notando subito l'assenza di Raphael. Accesi la luce, ripensando a quella mattina.
No, non il culo di Raphael! Dovevo smetterla di pensarci!
Non mi aveva detto che usciva. Lui non usciva mai se non con Sophie o con noi del gruppo.
Un piccolo foglio bianco se ne stava sul tavolino in soggiorno.

"Sono andato al Paradise con Louis. Torno tardi."

Il Paradise? Che cazzo era? Con il pappagallo? Perché mai? Perché cazzo era uscito? Dovevamo finire anche l'albero di Natale!
Una strana sensazione mi prese alla bocca dello stomaco.
"No..no..no." Presi il cellulare cercando cosa fosse questo Paradise. La risposta arrivo prepotente peggio di un pugno in pieno viso.
"Un pub per gay? Ma che cazzo sta facendo? Non gli piacevo io?" Urlai lanciando il telefono per terra. Ero furioso. Cos'è si era già stancato? Non gli piacevo più?
Respirai con affanno sentendo gli occhi inumidirsi di lacrime. Oddio ma che diavolo stava succedendo? Riconciliavo una amicizia e ne perdevo un'altra? Era un fottuto scherzo di qualcuno?
Ripresi il cellulare dal pavimento per fortuna ancora intatto e funzionante. Solo il vetro si era tutto scheggiato.
"Chris! Vieni subito qui!"
"Ma che? È successo qualcosa?"
"Non ho benzina nella macchina e ho bisogno di un passaggio, subito!"
"Arrivo!"

"Aaaaah te l'ho detto io che ti piace Raph! Altro che "È un moccioso. Che ci faccio con uno così!" io ho sempre ragione!" Non l'ho sopportavo più, era da mezz'ora che eravamo partiti e ancora non taceva. Lo avrei ammazzato!
"BASTA! NON SIAMO ANCORA ARRIVATI??" Ero nervoso, non riuscivo a stare fermo e in questo posto non si arrivava ancora.
"Intanto ti calmi! Il navigatore dice che è proprio dietro l'angolo. E poi dovresti essere grato, sono uscito anche in pigiama tale sembrava l'urgenza!" Ed era vero. Indossava il giubotto ma sotto aveva solo la canottiera e quei pantaloni assurdi con le paperelle che aveva da quando era sedicenne.
"Eccoci!!" Disse indicando il locale. Non pensavo che fosse così frequentato. C'erano maschi ovunque ti giravi ma di lui nessuna traccia. Sicuramente era dentro.
"Aspettami più avanti!"
"Ricevuto! Cerca di far presto che domani lavoro!" Lo guardai male per poi sbattere la portella della macchina.
La musica dentro al locale era assordante. Non vedevo l'ora di uscire! Cosa gli era saltato in mente a quel moccioso!
L'interno era di un blu notte molto elegante con tavolini sparsi ovunque e una mini pista dove si strusciavano coppie oscenamente.
Guardai tra la folla. Riconoscendo l'amico di Raphael. Gli andai incontro prendendolo per il braccio.
"Gabriel? Anche tu qua?" Urlò per farsi sentire parlando già a sproposito. Muovendosi a ritmo con la canzone.
"Dov'è Raphael??" Mi indicò il bar tornando a ballare con un ragazzo che gli stava succhiando il collo peggio di un vampiro.
Mi avvicinai a rilento mettendo a fuoco la sua immagine. Era lì al bancone in compagnia di un ragazzo che lo incitava a buttare giù il bicchiere. Lui eseguì l'azione prendendo la testa tra le mani una volta finito.
Era il momento di intervenire.
"Raphael!" Gli presi il polso mentre stava buttando giù un altro bicchiere. Glielo strappai dalle mani.
"Gab...riel?" Era chiaramente ubriaco, e fulminai con lo sguardo il suo accompagnatore che mi fissava irritato.
"Mollalo! Chi diavolo sei?" Come diavolo aveva fatto Raphael a lasciarsi trascinare da un imbecille simile.
"Sono il suo ragazzo. Levati. E tu alzati, andiamo via!" Mi feci largo tra le persone verso l'uscita. Tenendo salda la mano del moro nella mia.
"Aspetta!.... Gira tutto..." Si bloccò di colpo. Mi fermai davanti a lui infilandogli il giubotto mentre sbatteva i denti e indugiava il peso da una gamba all'altra, come se fosse in bilico su una corda.
"Per forza gira tutto! Razza di moccioso, alla faccia che non ti piaceva bere!" Dissi prendendolo in braccio. Chiuse gli occhi mormorando una frase che non mi sarei mai scordato.
"Speravo saresti venuto..." Sorrisi più tranquillo. Non mi aveva dimenticato. Probabilmente era solo triste di non essere ricambiato.
"Dovevi aspettarmi a casa. Avremmo fatto l'albero di Natale e visto "Il signore degli anelli" che tanto ti piace. E poi ci saremmo addormentati sul divano assieme." Lo rimproverai confidando tutto quello che mi passava per la testa.

Chris uscii dalla macchina preoccupato venendo ad aprirmi lo sportello.
"Come sta?"
"Ha bevuto per fortuna siamo arrivati in tempo. Quel Louis non è affidabile."
"Beh... ha imparato la lezione. Vai dietro con lui e cerca di non farlo vomitare in macchina!" Ridacchiai eseguendo l'ordine.
Appoggiando Raphael contro il mio petto mentre si lamentava per il mal di testa stringendosi a me.
"Guarda la strada Chris." Sentivo il suo sguardo attraverso lo specchietto retrovisore.
"Siete carini." Disse imitando una voce femminile storpiata.
"Ma piantala!" Sorrisi accarezzando i capelli del mio piccolo moccioso.


Angolo Autrice:
Daaan da ra daaan*-* Ecco a voi un altro mini capitolo :3 Non volevo lasciarvi a bocca asciutta ragion per cui beccatevi questa :3
Spero vi piaccia ;D ❤ E spero di ripubblicare presto ^^ Fatemi sapere cosa ne pensate :) Critiche negative positive tutto e ben accetto 😎

MedicinaWhere stories live. Discover now