Opportunità

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"Uno strano incontro"

Vuoto.
Il frigorifero era del tutto vuoto.
Non mi ero mai ritrovato nelle condizioni di non avere nulla da mettere sotto i denti, e non lo avrei augurato nemmeno al mio peggior nemico.

Però, per quanto sperassi di essere in un sogno o meglio un incubo, la realtà che stavo vivendo era quella.
I pochi soldi che avevo guadagnato facendo dei turni in più in pasticceria li avevo messi da parte, programmando di spenderli solo per le bollette, nel frattempo non mi restava che pregare di rimanere vivo fino al prossimo stipendio.

Faticavo a credere che ero davvero in quelle condizioni per una stupida divisa scolastica.
Guardai sconsolato il frigorifero, chiudendolo con amarezza. Chissà se chiudendolo e riaprendolo sarebbe apparso qualcosa come nei cartoni animati... Naturalmente no.

Fortunatamente alla sera, andavo a cenare a casa di zio Matt, tradizione a cui quest'ultimo non ha mai rinunciato anche quando era carico di lavoro.
Se non avessi avuto quel pasto probabilmente... Mi avrebbero già trovato steso sul pavimento, senza vita e con le ossa scheletriche.
Mi toccai leggermente le spalle travolto dai brividi a quella scena.

Come se non bastasse, dicembre era alle porte.
Le giornate si erano fatte più fredde.
Ovviamente dovevo risparmiare anche su luce, gas, acqua e di conseguenza sul riscaldamento, volevo risparmiare il più possibile!

Cercavo di tenere alla larga dall'appartamento anche il piccolo Joe.
Se fosse entrato e avrebbe per caso aperto il frigorifero trovandolo sospettosamente vuoto, ero quasi certo che avrebbe detto qualcosa a zio Matt...
E quest'ultimo avrebbe capito al volo che qualcosa non andava, e sarebbe intervenuto con la forza di un tornado.

Una settimana e lo stipendio sarebbe arrivato.
Dovevo tener duro solo un altro po', pensai tenendo il calendario fra le mani, segnando la data con un bel cerchio rosso.
Era un'impresa dura, ma non impossibile.
Mi preparai lentamente, con il borbottio del mio stomaco a tenermi compagnia.
Annodai ormai con disinvoltura la cravatta, controllando allo specchio che fosse tutto in ordine come il resto.

Oggi sarebbe tornato perfino John, il tempo della sospensione era finito e l'ansia incominciava a trafiggermi tutto il corpo come non mi accadeva da tempo.

Chissà come si sarebbe comportato?

Avrebbe mandato a monte la scuola solo per vedermi sotto i suoi piedi sanguinante?
Sperai che sotto quella montagna di muscoli si nascondesse un briciolo di intelligenza.
Sospirai, chiudendo la porta con le chiavi, per scontrarmi appena girato contro una furia bionda.
Vidi chiaramente il piccolo corpo andare a terra, sbattendo la faccia sul pavimento.

"Joe... Guarda dove vai!" Lo sollevai da terra, sbattendogli i vestiti dalla leggera polvere, spaventato che si fosse fatto veramente male.
Si tastò il naso, completamente rosso per la botta subita, ma fortunatamente integro, guardandomi con un leggero broncio adorabile.

"Esci di già??" Mi guardò strabiliato con una piccola lacrimuccia al lato dell'occhio sinistro.
Mi grattai la testa, distogliendo lo sguardo dal suo indagatore, che si era impossessato del suo volto.
"Ho finito le pulizie prima del dovuto.." Ridacchiai nervoso, non guardandolo in faccia.
Ero sicuro di essere stato convincente.
O almeno credevo.

"Bugiardo." Tossì in evidente disagio, mentre sul viso di Joe si dipingeva un sorriso tutt'altro che amichevole. Nemmeno con i bambini riuscivo a scamparla.
"Cosa nascondi? Lo dico a papà se non me lo dici!" Dichiarò incrociando le piccole braccia soddisfatto.
Mi aveva messo davvero in difficoltà.
"..." Non trovavo proprio un modo per uscirne "illeso", per cui rimasi zitto.
"Non farmi quella faccia da cucciolo bastonato! È da un po' di tempo che non vengo a casa tua e questo e stranissimo! Dimmeloooo!"
Mi toccai la parte sopracitata, mettendo in mostra il volto più triste possibile del mio repertorio, sperando di scaturire qualcosa a quel cuoricino da bambino.
Fortunatamente bastarono pochi secondi.

MedicinaWhere stories live. Discover now