Seduzione

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Era passato quasi un mese da quando Gabriel era venuto alla pasticceria in cerca del mio aiuto.

Il giorno seguente, dopo avergli dato ospitalità per la sera, diventò ufficialmente il mio coinquilino. Il primo in tutta la mia vita.

Il merito di tutto questo fu di zio Matt, che a contrario di tutto quello che mi aspettavo, accettò la mia proposta di buon grado, dicendo che poteva venire a vivere lì è che per lui non c'era nessun problema.

Non ero mai stato così felice!

"Così ti sentirai meno solo." Disse semplicemente sorridendomi. E anche se non lo aveva espresso a parole, avevo capito che sapendomi in compagnia del corvino lui si sarebbe sentito più tranquillo.

Non che non si fidasse, infondo ero pur sempre la persona più affidabile del mondo. O quasi.

"Ehi! Non potete decidere tutto voi! Fare il parassita non è nella mia indole! Pagherò l'affitto pure io o così o niente." Chiarii subito Gabriel serio in volto, non lasciandoci altra scelta se non accettare.

Lo zio sorrise invece, compiaciuto dal suo carattere. Non so come ma sembrava che la mia famiglia si fidasse ciecamente di lui. Anche il piccolo Joe era pazzo di Gabriel, e lui a modo suo era pazzo di lui. Quando li vedevo insieme mi sembravano tanto fratelli, e non c'era cosa più bella di quella.

"Allora per l'affitto farete metà. Così potrete risparmiare anche qualcosa per il futuro." Rispose, dando una pacca sulla spalla al corvino affermando quello che pensavo.

Era con frasi come questa che aveva conquistato la sua fiducia, e che lo faceva risplendere ancora di più ai miei occhi.

Molte persone se né sarebbero approffittate ma non lui. Lui non era fatto così.

Dal canto mio mi sentivo enormemente fortunato e agitato all'idea di vivere con lui. Insomma era un gran passo avanti, avevamo la possibilità di conoscerci meglio in questo modo.

Pregi e difetti.

O almeno, era così che la pensavo i primi giorni...

Di aggettivi per definire Gabriel c'è ne erano a bizzeffe.

Sexy, per esempio quando usciva dalla doccia con solo i boxer addosso.

Non ero mai riuscito a dirgli nulla a riguardo...

Perché semplicemente non volevo che smettesse di farlo.

Cercavo ovviamente di non farmi beccare in flagrante a fissarlo, ma l'immagine dei suoi addominali era difficile da togliere dalla testa, sopratutto il segno di una pericolosa "V" invitante che seccava prontamente la mia gola... ma infondo non c'era nulla di male mi ripetevo costantemente.

Ero umano anche io, santo cielo!

Se a lui dava fastidio bastava che uscisse dal bagno vestito per la miseria! E ammetto che mi sarebbe dispiaciuto non poco.

Un altra particolarità che avevo scoperto era tremendamente scorbutico, specialmente la mattina appena alzato, bisognava dargli almeno dieci minuti di tempo e non parlargli per alcuna ragione altrimenti eri in grado di farlo arrabbiare senza motivo alcuno per tutto il giorno.

MedicinaWhere stories live. Discover now