32. Long lost voices

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-JUNGKOOK-

A Palazzo non era mai stato un segreto che il Principe detestasse i metodi barbari che il Re perpetrava sotto gli occhi impassibili dei sudditi. Le sue scelte erano state criticate aspramente dai Consiglieri Reali, giudicate immature ed inappropriate per il futuro Re del prospero Regno di Busan, ma era sempre riuscito ad evitare di prendere attivamente parte a qualsiasi atto da lui ritenuto riprovevole. Aveva sempre odiato dover guardare i volti impassibili di Seokjin e Namjoon mentre accompagnavano i condannati al patibolo, e ancor di più dover sopportare l'atmosfera lugubre che aleggiava attorno ai due ragazzi per i giorni successivi a ciascuna esecuzione. Si era sempre tenuto lontano dalle risse perfino quando scappava da Palazzo insieme a Jimin per rifugiarsi in locande dalle dubbie frequentazioni, limitandosi a tenere l'amico per le braccia nel tentativo di evitargli lividi che sarebbero stati difficili nascondere e giustificare il giorno successivo.

Jungkook non era mai stato una persona violenta.

Eppure trovava così liberatorio lasciare che le proprie nocche si scontrassero contro gli zigomi ormai insanguinati della guardia. Per l'ennesima volta.

Ritirò il braccio e scosse la mano con fare incurante, osservando il viso della guardia rimanere nella posizione in cui era stato violentemente voltato dal suo pugno, la presa salda da una parte di Seokjin e dall'altra di Namjoon sulle sue braccia piegate malamente per le corde che legavano i polsi dietro la schiena. Il petto dell'uomo si muoveva in maniera scostante sotto il suo respiro ansante, la bocca aperta ed un occhio gonfio per la mancata risposta alla domanda che Jungkook gli aveva appena posto.

"Te lo chiederò un'altra volta." disse Jungkook, strofinando il proprio pollice sulle nocche della mano lesa "È stato il Re a mandarti?"

La guardia rimase in silenzio con il viso reclinato sul petto, i radi capelli neri illuminati dalla luce del falò che bruciava alle spalle di Jungkook e le labbra piegate in una lieve smorfia divertita che gli fece ribollire il sangue che gli scorreva nelle vene. Gli afferrò bruscamente il viso ed assaporò il suono delle urla dell'uomo quando le proprie dita sfregolarono contro la sua pelle, la puzza di pelle bruciata a contatto diretto con la magia rovente che stava concentrando sul palmo della mano.

"Se fossi sordo non faresti parte delle Guardie Reali, perciò ti consiglio di rispondere." sibilò Jungkook con un'espressione disgustata a meno di una spanna dal suo volto, guardando negli occhi annebbiati dal dolore della guardia come se il suo solo sguardo fosse stato sufficiente a farlo rispondere.

"Kook, è una Guardia." intervenne Jimin, la voce che si avvicinò a lui senza che il ragazzo comparisse nel suo campo visivo "È ovvio che lo ha mandato il Re, e se non lui i suoi consiglieri. Lascia stare e-"

Jungkook allungò repentinamente il braccio libero verso Jimin, facendogli cenno di non avvicinarsi oltre "Lo so, ma voglio sentire le parole uscire dalla sua bocca. Voglio sentire dalla sua voce quanto quel bastardo desidera vedermi morto."

La guardia emise un verso strozzato che, per i primi istanti, Jungkook scambiò per un forte colpo di tosse bloccato dai gonfiori in viso che lui stesso gli aveva causato; ma, quando quello stesso verso si ripeté acuto e strillante per i momenti successivi, non riuscì a trattenere il ringhio di rabbia alla risata quasi sguaiata della Guardia.

"Se credi che solo Sua Maestà ti voglia morto, non hai imparato un cazzo in tutti questi anni da parassita a Palazzo." gracchiò la guardia con la voce consumate dalle grida, i denti scoperti in una smorfia d'odio mentre alzava gli occhi su Jungkook "Non c'è una sola persona nel Regno che non ti voglia morto, mostro."

Seokjin e Namjoon strinsero le braccia dell'uomo come se avessero reagito contemporaneamente allo stesso modo, facendolo sibilare per la stretta sugli arti contusi.

Dark Wings - TAEKOOKTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon