26. The cat who fled the moon

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-JIMIN-

Dal momento in cui Yoongi gli aveva afferrato il braccio, tutto il mondo attorno a lui sembrava aver deciso di rallentare e di tingersi dei colori più tenui dell'alba. 

In quel frangente il suo cuore aveva smesso di battere ed il respiro gli si era mozzato in gola, le mani avevano afferrato spasmodicamente la stoffa logora dei suoi pantaloni ed i piedi non erano più riusciti a spostarsi; sentiva in bocca il gusto amaro della paura, ma c'era un retrogusto dolce che rendeva frivola qualsiasi sensazione che non fosse scaturita dalla vista del ragazzo di fronte a lui.

Fu una cosa estremamente complicata distogliere lo sguardo dal profilo morbido della guancia di Yoongi illuminato dalla luce delle fiamme dietro di loro e dalla curva scura delle sue ciglia, così difficile che avvertì dolore fisico quando sentì la voce di Jin oltrepassare ed infrangere la bolla ovattata che si era creata attorno a lui.

Veloce come era arrivato, quell'attimo di distrazione passò nell'immediato istante in cui i rumori metallici delle armature in movimento e dei clangori delle spade si fecero tremendamente vividi, e Jimin riuscì finalmente a mettere a fuoco l'intera scena che gli si presentava davanti.

 Erano stati circondati. Le Guardie Reali non erano numerose, ma ce n'erano a sufficienza per continuare a stringerli in una morsa che li stava spingendo sempre più vicino alle fiamme; Seokjin aveva la spada alzata sopra la testa ed il corpo piegato sotto il peso della lama di una guardia, mentre Namjoon si stava difendendo da due uomini senza l'aiuto della spada, le braccia ancora fasciate e insanguinate a dargli solamente un rigido equilibrio che sembrava avesse potuto abbandonarlo da un momento all'altro.

Yoongi si voltò verso di lui, rivolgendogli un lungo e profondo sguardo prima di guardare fugacemente verso Hoseok e allungare un braccio di fronte a sé, piegando l'altro come se stesse incoccando una freccia senza quasi rivolgere una sola occhiata nella direzione in cui sembrava puntare. Il suo movimento fu rapidamente seguito dal gemito dolorante di una guardia che cadde a terra con la stessa pesantezza di qualcuno che veniva spinto con violenza, l'armatura bucata da un foro all'altezza del cuore e nessuna freccia a riempire il buco del suo petto.

Yoongi tornò a dargli le spalle e ripeté lo stesso gesto guardandosi attorno in cerca del suo prossimo obbiettivo, e Jimin sentì la vergogna arrossargli violentemente il viso ai pensieri inopportuni che la vista di Yoongi così concentrato gli aveva scatenato senza il minimo preavviso. Non c'era stata una sola esitazione, nessun ripensamento, e questo lo aveva agitato. In una maniera decisamente sbagliata e fuori luogo in quel momento, ma era sicuro di aver sentito il sussulto del suo cuore al di sotto della propria gabbia toracica.

Hoseok cominciò a mormorare sommessamente, camminando quel poco che bastò a Jimin per notare la piccola sfera luminosa che si stava creando tra i palmi ravvicinati delle sue mani e l'espressione di dolore che la ferita della freccia gli stava causando; la bassa litania si fece sempre più fitta via via che ciò che si trovava tra le mani di Hoseok si faceva più consistente, arrivando ad un punto in cui i palmi dello stregone parevano non riuscire più a contenerlo nella loro presa.

"State giù!" urlò Yoongi dopo essersi voltato ed aver posato lo sguardo su Hoseok, gettandosi su Jimin ed attutendo il colpo della sua testa contro il terreno con una mano stretta dietro il suo collo quando l'altro stregone fece un ampio ed improvviso movimento circolare con le braccia. Una luce accecante lo costrinse a serrare gli occhi e a nascondere il viso contro la spalla del ragazzo che lo aveva atterrato, stringendogli le braccia attorno alla sua schiena e sentendo il proprio petto scontrarsi ad ogni respiro contro quello dell'altro. Yoongi allentò la presa sulla sua nuca, lasciando scivolare la testa di Jimin contro il terreno e mostrandogli una visuale perfetta della linea della sua mandibola nel voltare il viso verso Hoseok. Jimin sarebbe rimasto immobile a guardare il modo in cui i capelli albini ricadevano morbidamente contro la sua nuca, le mani che prudevano dalla tentazione di sentire la consistenza della pelle candida del suo collo sotto i polpastrelli mentre il pomo d'Adamo di Yoongi si muoveva secondo i respiri agitati del ragazzo; lo avrebbe fatto, se solo Yoongi non si fosse rialzato in piedi - più velocemente di quanto Jimin avesse sperato - e non gli avesse offerto la mano per aiutarlo ad alzarsi. E lungi da lui rifiutare la mano che lo aveva salvato.

Dark Wings - TAEKOOKWhere stories live. Discover now