17. Sick and tired

805 85 79
                                    

-TAEHYUNG-

Si scostò dalla presa del ragazzo con un gesto brusco, reggendosi con un braccio al muro per sostenere il proprio corpo stremato. Dietro di lui, la porta dell'abitazione venne chiusa violentemente e bloccata con dei mobili che si trovavano all'interno della stanza buia, e Taehyung intravide le due guardie spingere le mani contro la porta facendo cenno a lui e al bardo di rimanere in silenzio. Gli unici suoni che si sentivano erano i loro respiri affannati e le grida e gli schiamazzi delle guardie che provenivano da oltre le pareti sottili di quella casa abbandonata.

Rimasero immobili ed in silenzio per quelle che gli parvero le ore più lunghe passate su quell'inferno che gli umani chiamavano Terra, fino a quando il basso e costante mormorio del paese tornò a circolare fuori dalla porta con un rumore che parve assordante, rispetto al silenzio nel quale si erano appena costretti.

"Cazzo."  imprecò una delle due guardie, staccandosi dalla porta ed incassando la testa nelle spalle, portando le mani a tirare i capelli grigi "Cazzo, cazzo, cazzo!"

L'altra guardia, il ragazzo che lo aveva portato quasi di peso fino a quella catapecchia, si voltò con uno sguardo sconvolto verso il bardo, fissandolo come se in realtà non riuscisse a vederlo realmente.

"Namjoon." richiamò l'altro quando cominciò a dare calci contro i mobili che bloccavano la porta, posando una mano sul suo braccio e costringendolo a guardarlo negli occhi. 

"Deve sempre fare di testa sua, cazzo!" continuò Namjoon rabbioso, portando una mano sul volto mentre cercava di far tornare il respiro ad una velocità normale "Prima quello stupido rituale, la fuga, ed ora questo!"

"È colpa mia, sono stato io a convincerlo a prenderne parte." mugolò Jimin, la voce rotta sull'orlo del pianto "È colpa mia e Kook ha preferito andarsene in giro da solo piuttosto che lasciarmi marcire in galera. Ora è lui quello imprigionato. È solo colpa mia. Non avreste dovuto tenermi in vita."

"No, non lo è." sbottò Namjoon esasperato, guardando il pavimento sporco come il più interessante dei panorami ed annuire vagamente tra sé e sé "Beh, si. In parte è colpa tua, hai ragione".

"Namjoon, non mi sembra il caso di-"

"Ma è così, Jin. In parte è colpa sua se è successo tutto questo." Namjoon sospirò pesantemente, stringendosi il ponte del naso come se avesse mal di testa -Tutto è conseguenza di tutto, se il Principe avesse evitato certe scelte non avremmo dovuto affrontare nulla di tutto questo. Ma avremmo potuto evitare che Jungkook venisse preso. Se solo non avesse chiuso la porta prima di-"

"No."

L'attenzione dei tre ragazzi si concentrò improvvisamente su di lui, che si ritrovò tre paia di occhi a fissarlo come se si fossero accorti solamente in quell'istante della sua presenza. Taehyung sbuffò debolmente, appoggiandosi con le spalle e la nuca al muro per placare le vertigini che a malapena lo facevano stare ritto sulle proprie gambe, limitandosi a stringere i denti con le labbra arricciate e a ricambiare le occhiate dei tre con il più impassibile degli sguardi.

"Tu... Jungkook ha-" bisbigliò il bardo seduto a terra con una gamba stesa davanti a sé ed un'espressione scossa e turbata.

"Se non si fosse fatto catturare ci avrebbero preso tutti." disse atono, faticando a far uscire le parole senza mostrare quanto velocemente le forze lo stavano abbandonando "Volevano lui, non noi".

Il ragazzo di nome Namjoon inspirò d'un tratto, drizzando la schiena in tutta la sua altezza e portando una mano all'elsa della spada estraendola con un gesto brusco. L'altro lo fermò nuovamente, afferrandogli il polso prima che il ragazzo potesse fare un passo verso di lui e guadagnandosi un'occhiata confusa dalla guardia, lo sguardo serio fisso in quello di Taehyung ed il corpo rigido e teso a proteggere Namjoon.

Dark Wings - TAEKOOKWhere stories live. Discover now