13. Chains of worries

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-NAMJOON-

Jimin alzò lo sguardo su di lui con occhi incerti, stringendo le labbra mentre si teneva alle pietre della cella umida per non scivolare a terra.

"Non potrà funzionare." mormorò il bardo passandosi una mano tra i capelli chiari con fare frustrato "Non funzionerà e voi finirete nella merda. Ne sono sicuro."

Namjoon rimase con una spalla appoggiata alla porta, mordendosi l'interno della guancia quando Seokjin sfiorò l'altra spalla con la propria quasi sovrappensiero.

"Hai altre soluzioni, Park?" chiese Jin in un sospiro, scostandosi da Namjoon e rigirandosi tra le mani un lungo bastone con un'estremità rivestita da un'acuminata punta di ferro "Perché, se è così, è meglio che parli adesso."

Jimin deglutì, stringendo la mandibola nel guardare l'asta di legno "No, non ne ho."

"E allora smettila di lamentarti. Saremo nella merda solo nel caso in cui qualcuno passasse e sentisse che stiamo amabilmente discutendo con te, invece che torturarti." sbottò Seokjin, lanciando l'asta e facendo scontrare la punta di ferro contro il muro di pietra con un gesto nervoso. Aveva i capelli scompigliati per tutte le volte che ci aveva fatto scorrere le dita e le spalle erano leggermente curve mentre guardava il bardo con aria indecisa ed affranta; Namjoon incrociò le braccia sul petto, respirando profondamente per far passare come contrarietà la voglia di sistemargli la frangia castana sulla fronte.

"Avete detto che non... che non mi uccideranno fino a quando Jungkook non verrà trovato." continuò Jimin, guardando le due guardie nella flebile luce della cella come se fossero le uniche due cose a cui potesse aggrapparsi; cosa che non era completamente una bugia "Se sono impegnati nella sua ricerca, non c'è motivo per cui debbano preoccuparsi di me. Hanno già deciso che mi faranno fuori comunque-"

"É tutta una facciata, Park." lo interruppe Namjoon guardando un angolo buio della cella "A loro non interessa se muori o se rimani in vita; fosse stato per il Re, a quest'ora saresti già da qualche parte nel bosco a marcire sottoterra. Se non facciamo come ci è stato detto e come ci siamo offerti di fare, ti uccideranno prima che il Principe venga ritrovato ed useranno la prima scusa vagamente plausibile per giustificare la tua morte."

"Spero che il Principe sia abbastanza intelligente da non tornare indietro." commentò Jin con voce leggermente tremante, e Namjoon non riuscì a capire se fosse per la paura o per la rabbia "In ogni caso, non possiamo escludere anche l'ipotesi che riescano a raggiungerlo prima che riesca a trovare un posto sicuro in cui nascondersi; forse è riuscito a raggiungere Daegu, ma il fatto che il consigliere Hajoon e le guardie al suo seguito non siano ancora tornate... Non lo so, c'è qualcosa che non va. Anche se non lo avessero raggiunto sarebbero tornati indietro."

"Comunque la tua unica possibilità siamo noi, Park." continuò Namjoon, lanciando una rapida occhiata a Jin "Finché vedono che eseguiamo il nostro compito, le altre guardie non ficcheranno il naso nei nostri affari. Fino a quando Sua Altezza non verrà ritrovata, dobbiamo pensare ad un modo per farti uscire da qui quando il Principe sarà tornato al castello: la nostra priorità è la sicurezza di Jungkook, ma abbiamo ricevuto ordini precisi circa la tua incolumità. Nel frattempo, dobbiamo fare finta di torturarti."

Jimin deglutì e appoggiò le spalle al muro con gli occhi spalancati "Si accorgeranno che non ho ferite, oltre quella alla caviglia. Ripeto, non funzionerà."

"E io ti ripeto che non ci sono altre soluzioni." disse Jin veementemente, le orecchie ed il collo che cominciarono a chiazzarsi di rosso "Hai una bella voce e riesci a far credere a quei vecchi draghi rinsecchiti dei consiglieri di essere interessato ai loro equivoci approcci; non sarà complicato fingere qualche grido di dolore-"

Dark Wings - TAEKOOKWhere stories live. Discover now