27. As deep as the void

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-JUNGKOOK-

Aveva sperato che trovare Hoseok sarebbe stata la soluzione a tutti i loro problemi. Aveva resistito e continuato ad andare avanti - seppur non esattamente di propria volontà - con il solo ed unico obbiettivo di trovarlo e sistemare quella situazione più simile ad un sogno che alla realtà. Aveva pensato che tutto sarebbe finito e che la sua vita sarebbe tornata a quella che aveva sempre definito normalità come se niente fosse successo.

Nessun rito. Nessun demone. Nessun rogo. Nessun dolore.

Eppure di fronte a lui nulla era normale.

Non lo era il luogo in cui si trovava, l'espressione corrucciata e contrariata di Hoseok mentre guardava il ragazzo steso a terra; non lo era l'immobilità di Taehyung, e non lo era il gelo che sentiva sotto le dita mentre scostava i capelli umidi ed arruffati dalla sua fronte madida di sudore.

Tutti gli sforzi che aveva fatto sembravano improvvisamente vani, inutili. E Taehyung continuava a stare male.

Passò delicatamente le dita sugli archi scuri delle sue sopracciglia, tentando di distendere l'espressione corrucciata che gli piegava la fronte anche nel suo stato incosciente, notando le ombre che le lunghe ciglia disegnavano sulle sue guance e che si aggiungevano all'intricato sentiero di vene che gli segnava la pelle. Taehyung gli dava le spalle, le ali posate una sopra l'altra che sfioravano le gambe di Jungkook e la testa posata sul terreno, esponendo il collo in una posizione che sembrava estremamente scomoda. Il principe si sporse lievemente sopra il corpo del demone e portò una mano a sostenere la testa di Taehyung alla stessa altezza delle spalle, accarezzandogli i capelli con la mano libera.

"Usa questo." disse Hoseok porgendogli un mantello arrotolato "Dubito tu voglia rimanere per tutta la notte in quella posizione."

Jungkook afferrò l'indumento e lo mise nell'incavo tra il collo e la spalla di Taehyung, sentendo una morsa stringergli il petto quando la guancia del demone premette contro la stoffa, rendendola leggermente più gonfia e facendo schiudere le labbra piene. Jungkook alzò lo sguardo sullo stregone, osservando la leggera curva del profilo del suo naso mentre tastava la pelle sotto la camicia scura di Taehyung.

"Non capisco come possa essersi ridotto così." mormorò il ragazzo di fronte a lui, tirandosi indietro con la schiena e sedendosi sui talloni "Non mi è mai capitato di assistere ad un tale comportamento da parte di una creatura degli Inferi."

Jungkook sentì una repentina scossa di rabbia pervadergli le membra, le mani che gli si chiusero violentemente a pugno mentre gli occhi non riuscivano a separarsi dalla vista del demone "Abbiamo rischiato la vita per trovarti, abbiamo tutti rischiato di morire per raggiungerti e farti sistemare questo casino. E ora..." la sua voce tremò, come tremarono anche le sue spalle dalla rabbia che sentiva imperversare nel suo petto come una tempesta "E ora cosa dovrei fare? Lasciarlo morire perché tu non sai cosa fare? No, cazzo! Non lascerò che Tae muoia solamente perché un cazzo di stregone non ha saputo-"

Hoseok gli afferrò improvvisamente il mento e gli alzò il viso affinché lo guardasse in volto, e Jungkook trovò lo sguardo duro ed inflessibile dello stregone a stemperare parte della rabbia che gli scorreva furiosamente nelle vene.

"Vedi di calmarti, novellino." disse Hoseok con un tono di voce calmo che si frapponeva in netto contrasto con la durezza del suo sguardo "Se ti agiti potresti esplodere come prima, e non posso assicurarti che il demone riesca a sopravvivere con un'onda di potere della stessa portata."

Jungkook strinse le labbra tra di loro e grugnì poco elegantemente quando Hoseok lasciò la presa sul suo viso, lasciandosi cadere a terra e poi sedersi con le gambe piegate di fronte a sé, i gomiti appoggiati sulle ginocchia e le mani a coprirgli il volto. Doveva calmarsi, non poteva rischiare di ferire o peggiorare la situazione di Taehyung solamente perché non riusciva a gestire la sua rabbia. Avrebbe dovuto limitare ogni escandescenza, ne era perfettamente e fastidiosamente consapevole - cosa che sembrava decisamente utopica dopo gli avvenimenti ai quali aveva involontariamente preso parte - e questo almeno fino a quando non sarebbe stato in grado di gestire le proprie emozioni senza il rischio di uccidere qualcuno.

Dark Wings - TAEKOOKWo Geschichten leben. Entdecke jetzt