𝑯𝒊𝒔𝒐𝒌𝒂 𝒙 𝑰𝒍𝒍𝒖𝒎𝒊 (smut)
Storia di come Illumi impara che non sempre cercare di essere perfetti è sinonimo di esserlo e che amare un'altra persona non significa essere deboli.
༺ Illumi si prende una pausa dalla sua vita di assassino per...
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!! contenuti espliciti !!
Valerio non era rimasto sorpreso dal vederli scendere tutti e tre insieme, Sebastiano davanti e Illumi e Hisoka dietro, entrambi con vestiti puliti e nuovi, non più in tenuta da casa.
Salirono sull'automobile e Valerio li osservò dallo specchietto retrovisore, «Dove andiamo?»
Sebastiano gli disse una via e Valerio sembrò capire.
I due italiani erano seduti nei sedili anteriori, il corvino e il fulvo in quelli posteriori. Il posto centrale era vuoto, nonostante Hisoka avesse pensato in un primo momento di mettersi lì, poi ci aveva ripensato.
Era sicuro di aver letto da qualche parte che, in caso di incidente, colui che si trovava seduto nel sedile posteriore centrale poteva essere sbalzato contro il vetro. Non ci teneva ad avere una fine così poco dignitosa.
Il viaggio trascorse in silenzio, a volte si poteva sentire Hisoka canticchiare qualche ritornello delle canzoni che trasmettevano alla radio, ma a parte quello non vi furono altre parole.
Dopo una ventina di minuti, erano davanti a un cancello che apriva sul giardino di una grande villa.
Sceso dalla macchina, Hisoka fischiò in segno di ammirazione di fronte a tale lusso.
«Lavoro da sicario, pagano bene.»
Hisoka scrutò Sebastiano per qualche secondo, «Non lo metto in dubbio.»
Illumi si trattenne a stento dal dire che, se avesse voluto, avrebbe potuto avere anche lui una villa tanto sfarzosa. D'altronde, Hisoka era ricco, così come lo era egli stesso.
Sebastiano digitò un codice e nel giro di meno di un minuto giunse un uomo con i capelli canuti ad aprire il cancello. Si inchinò davanti a Sebastiano e Valerio, mentre si limitò a guardare Illumi e Hisoka.
«Dov'è Agata?» Chiese Sebastiano una volta che il maggiordomo li condusse all'interno del giardino, in direzione della villa della sua famiglia.
Hisoka guardò Illumi come per chiedergli chi fosse Agata, ma Illumi non ne aveva idea.
«Sua sorella è con vostra madre. Sono nella veranda sul retro, stanno discutendo sugli affari.»
«Grazie.» Fece un cenno agli altri tre, invitandoli a seguirlo.
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Quando entrarono nella veranda sul giardino nel retro della casa, il primo particolare che colpì Illumi fu la presenza di quattro donne, due in piedi al lato destro del tavolo e due al lato sinistro.
