𝑯𝒊𝒔𝒐𝒌𝒂 𝒙 𝑰𝒍𝒍𝒖𝒎𝒊 (smut)
Storia di come Illumi impara che non sempre cercare di essere perfetti è sinonimo di esserlo e che amare un'altra persona non significa essere deboli.
༺ Illumi si prende una pausa dalla sua vita di assassino per...
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Ad Illumi capitava non troppo spesso, ma comunque succedeva, di avere avventure dalla durata di una sola notte. Senza sentimenti - come suo solito in quasi tutto quello che faceva nella sua vita, li considerava come una debolezza dell'indole umana di cui doversi sbarazzare in tutti i modi possibili - , non diceva mai il suo nome all'altra ragazza con cui passava quella notte di passione e non voleva che essa stessa gli rivelasse il suo.
Semplicemente non gli poteva importare di meno, lo considerava un bisogno fisico molto diffuso tra le persone della sua età, ma anche più giovani o anziane che fossero; non aveva mai pensato, in tutta la sua esistenza, di fidanzarsi o altre inutili cose del genere.
Purtroppo, però, sapeva che avrebbe dovuto farlo prima o poi, così come trovare una ragazza con cui sposarsi e mandare avanti la dinastia degli Zoldyck, visto che era il primogenito, anche se l'erede era Killua, suo fratello minore, a tutti gli effetti. Comunque, i suoi genitori, soprattutto sua madre, si aspettavano molto da lui, Illumi a volte si domandava se lei credesse che lui avesse una fidanzata nascosta e non volesse dir loro di essersi finalmente accasato.
La realtà era molto diversa dalle aspettative dei suoi genitori: non provava nulla per le ragazze, o almeno, per quelle che aveva incontrato in tutti quegli anni, le trovava frivole, talvolta noiose e seccanti, non capiva come facessero a piacere agli uomini.
Si sentiva sessualmente frustato, quando aveva un rapporto con una di loro era tutto un meccanismo formato da istinti, senza alcun piacere, fino a quando il tutto finiva e si sentiva non sollevato, ma più pesante di prima. Era un circolo vizioso, pensava che prima o poi sarebbe arrivata quella giusta e che sarebbe stato come i racconti di sua madre sul suo primo amore, suo padre.
Illumi oramai si era rassegnato, una cosa del genere non gli sarebbe mai successa e, a dirla tutta, gli andava bene così, non sentiva il bisogno di avere alcuna ragazza al suo fianco.
Con quella della sera precedente, la cameriera, non era andata diversamente: le aveva lasciato scritto sul block-notes il suo indirizzo, un appartamento in affitto nella zona residenziale della capitale italiana, e l'ora a cui sarebbe dovuta venire.
Avrebbe dovuto capirlo fin da subito che quella serata sarebbe stata un disastro, partendo dal fatto che si era presentata in ritardo di dieci minuti - cosa ineccepibile per Illumi, la cui rigida puntualità era ben nota a tutti i membri della sua famiglia e anche al suo socio - , per cui il suo umore era andato solo peggiorando man mano che i secondi passavano.
