Capitolo 7.

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Due mesi passarono velocemente, e Luglio iniziò più caldo che mai. Aveva portato con se giornate bellissime e lunghissime, piene di cose da fare e da esplorare.

Tranne per Newt, per lui l'estate significava solo più lavoro e turni notturni sempre più spesso.
La cosa che lo rendeva felice erano le persone nella sua vita in quel momento, nonostante determinate complicazioni.

C'era l'amicizia con Minho, che si faceva sempre più forte e profonda. Il ragazzo asiatico si era trasferito in un appartamento più grande in centro con Brenda, che era stata assunta per un lavoro molto redditizio che aveva permesso alla coppia di lasciare quel monolocale nel quale vivevano.

Newt ovviamente li aveva aiutati con il trasloco, anche con l'aiuto di Alby che si era offerto di dare una mano nei giorni in cui non lavorava.

Il loro rapporto era molto altalenante. Passavano delle giornate bellissime, piene di amore e risate, e altre litigavano ripetutamente per gli stessi argomenti di sempre. Alby era tornato a vivere da lui per la maggior parte della settimana ma, quando doveva sbrigare delle pratiche lavorative, rimaneva a casa sua.
Newt era contento di averlo di nuovo nella propria quotidianità, ma i continui litigi lo uccidevano. Il motivo era sempre uno, la gelosia di Alby.
Ogni volta che Newt metteva piede fuori casa, iniziavano le mille domande e le mille telefonate in cui chiedeva sempre le stesse cose: cosa faceva, dove andava e con chi era.

Il motivo della gelosia era in realtà uno solo, Thomas.

Thomas, in quel periodo, per Newt era un raggio di sole dopo la tempesta.
Si vedevano tutti i giorni, Thomas certe volte lo passava a prendere a casa e lo portava a lavoro, e aspettava la sua pausa pranzo nel locale, studiando per gli esami, che stavano per finire.
Si rivedevano poi quando staccava, ovviamente quando non stava con Alby, e andavano quasi sempre a mangiare fuori, per poi fare lunghe passeggiate per le strade di Londra.

Newt amava sentirlo lamentarsi dell'Università, che non aveva ancora fatto uscire i giorni delle lauree. Amava sentirlo ridere alle battute di Minho, con il quale si trovava benissimo.

Gli era capitato più volte di soffermarsi a guardarlo insistentemente, chiedendosi come potesse essere possibile creare qualcosa di così perfetto.

Avevano preso l'abitudine di cenare insieme a casa di Newt, quando Alby non c'era. Prendevano la pizza e la mangiavano sul divano, guardando i loro programmi preferiti, per poi finire a giocare fino a tarda notte a giochi da tavolo, fino a che uno dei due non crollava sul tavolo.
Più volte aveva sentito Thomas prenderlo in braccio per portarlo a letto, per poi lasciargli un dolce bacio sulla fronte e andarsene.

Newt cercava di scacciare le sensazioni che sentiva quando Thomas entrava nel suo campo visivo, principalmente per due motivi: il primo era chiaro e palese, era fidanzato; il secondo riguardava le sue insicurezze. Era sicuro che Thomas non si sarebbe mai innamorato di uno come lui, e non voleva perderlo.
Nonostante queste sue convinzioni che lo ostacolavano, si chiedeva ripetutamente se fosse ancora innamorato di Alby, ma non riusciva a darsi una risposta.
Non capiva se la sua fosse abitudine, se fosse così disperatamente solo da accettarlo ancora o se, effettivamente, il suo cuore era ancora pieno d'amore per lui.

Lo vedeva tornare a casa la sera, stremato dal lavoro, e lo baciava, non sentendo più le stesse emozioni di prima.
Quando lo facevano, cosa che ormai capitava raramente, il suo pensiero fisso erano le spalle di Thomas, il viso di Thomas, le gambe di Thomas, le mani di Thomas, Thomas, Thomas, Thomas.

Era successo proprio quella mattina, quando Alby si era svegliato prima e aveva iniziato a lasciare dei dolci baci sulla schiena di Newt, che era rabbrividito sotto il tocco pesante del ragazzo.
Si erano spostati nel letto, e Alby aveva iniziato a toccarlo ripetutamente. Newt era sdraiato, con la testa tra i cuscini e gli occhi chiusi, fissi sull'immagine che aveva impresso nella mente dalla sera prima.
Thomas, a petto nudo che esce dalla sua doccia dopo una giornata passata ad allenarsi.
Alby cercava di recargli piacere, e Newt gemeva al ricordo dei muscoli bagnati di Thomas, che guizzavano quando alzava le braccia per asciugarsi i capelli.
E quei ricordi si ripeterono per tutto il tempo, e ogni tocco di Alby sulla sua pelle, gli ricordava il corpo scolpito di Thomas.
Quando finirono aveva le guance paonazze dalla vergogna, ma era così tremendamente in estasi che lo avrebbe rifatto in quell'esatto momento.

Ethereal || Newtmas Where stories live. Discover now