Capitolo 3.

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La luce fioca entrava dalle tapparelle della finestra della stanza di Newt, creando riflessi sul suo viso ancora addormentato.

A svegliarlo, quella mattina, fu il telefono che iniziò a brillare e a suonare in modo assordante, senza dargli modo di poter decidere se aprire gli occhi o meno.

Fece qualche mugolio, contrariato dal fatto di essersi svegliato prima del suono della sveglia, e si sporse verso il comodino per afferrare il telefono.

"Che c'è" disse, rispondendo alla chiamata e sapendo già chi fosse stato a svegliarlo.

"Buongiorno a te vita mia, anche oggi di buon umore?" Chiese Minho dall'altra parte del telefono.

"Minho oggi facciamo la sera perché mi hai svegliato?" Chiese, togliendosi le coperte di dosso per dirigersi al bagno.

"Perchè tu tra dieci minuti ti fai trovare pronto perché ti passo a prendere e ci andiamo a fare il nostro solito brunch con gli altri" disse Minho, con il suo solito tono felice che Newt odiava.

"Chi c'è?" Chiese, perché sapeva che non avrebbe potuto rifiutare.

"Gally, Chuck, Alby e Brenda" disse Minho, sbattendo la porta di casa talmente forte da farlo sentire anche a Newt al telefono.

"Perché mi inviti se sai che c'è Alby" chiese Newt, sbuffando e aprendo l'acqua del lavandino dove si sarebbe lavato il viso.

"Perché dovete superarla, non possiamo più organizzarci in modo da non farvi vedere" rispose Minho, con un tono di rimprovero.

"Va bene, ma non fare tardi" disse Newt, chiudendo la chiamata senza nemmeno salutarlo.

Cominciò a prepararsi, senza pensare che avrebbe rivisto Alby per la prima volta dopo settimane. Sperava con tutto se stesso che non sarebbe successo nulla d'imbarazzante, perchè si sarebbe potuto sotterrare lì in quel momento.

Dopo essersi lavato sia i denti che parte del corpo, si andò a vestire, mettendo una semplice maglietta nera e dei jeans grigio scuro, abbinando i suoi amati anfibi.
Cercò di dare una forma ai capelli, invano, per poi prendere le chiavi e il portafoglio, chiudendosi poi la porta alle spalle. Non appena varcò la soglia del portone del condominio dove viveva, vide la macchina di Minho fermarsi davanti a lui, presentandogli il suo migliore amico in forma smagliante.

"Salta su donzella, ho fame e gli altri ci aspettano" gli gridò, facendolo ridere di gusto per il tono di voce che aveva usato.
Newt entrò in macchina e si accese una sigaretta, rilassandosi completamente sul sedile.

Quando arrivarono, li videro già seduti sotto il gazebo posto al di fuori del locale, che li aspettavano.
Camminarono a passo svelto verso di loro, dando un saluto generale a tutti.
Newt alzò poi lo sguardo, e vide che l'unico posto disponibile era quello davanti ad Alby.
Maledì mentalmente Minho per non averlo fatto mettere al suo posto, ma poi lasciò stare e si sedette.

"Ciao Pi" gli disse Alby, sorridendogli come faceva ogni volta che lo vedeva.

Lui sentì il cuore morirgli nel petto lentamente, e si sforzò di non arrossire davanti a così tanta bellezza.

"Ciao Alby" gli rispose, versandosi dell'acqua da una delle brocche che il locale dava gratuitamente ai clienti.

"Come va il lavoro Newt?" Chiese poi Brenda, salvandolo dall'imbarazzo di quel momento.

"Tutto bene, oggi faccio la sera. Mi hanno dato anche un aumento, ora sono vice direttore" rispose lui, posando sul tavolo il bicchiere che aveva precedentemente riempito.

"Purtroppo oggi non ha potuto vedere la sua cotta" disse Minho, dandogli una spallata e ammiccando verso di lui, ridendo subito dopo.

"Minho che cazzo" gli disse sottovoce, sperando che non iniziassero a fare troppe domande.

Ethereal || Newtmas Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora