Capitolo 18.

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Il freddo quasi soave di Marzo accolse il corpo di Newt, non appena scese dal taxi che lo aveva portato alla stazione.
Le persone camminavano svelte per la stazione, senza curarsi di chi avevano intorno.
Si incamminò anche lui, diretto verso il proprio binario, che aveva scritto sul biglietto. Camminò con lentezza, essendo mezz'ora in anticipo.
Non appena arrivò, si sedette sulle panchine poste sulle banchine dei binari, ad aspettare l'arrivo del proprio treno.
Vicino a lui aveva una valigia abbastanza grande, dato che non sapeva quanti giorni sarebbe rimasto a Brighton.

Si accese una sigaretta, lasciando andare la testa, ansioso di ciò che sarebbe successo.

Non lo vedeva da più di un mese e gli mancava tremendamente. Non sapeva come avrebbe reagito Thomas nel vederlo, dopo tutte quelle litigate. Sarebbe stato comunque felice? Lo avrebbe abbracciato come aveva sempre fatto o avrebbe sentito la freddezza che sentiva anche online?
Avrebbe voluto avere una certezza, ma purtroppo gli toccava aspettare. L'unica cosa di cui era certo, era che lui lo avrebbe abbracciato come aveva sempre fatto, lo avrebbe baciato e nell'esatto momento in cui lo avesse visto, sarebbe tornato finalmente felice.

Amava sperare che Thomas gli sarebbe corso incontro, prendendolo il braccio e facendolo girare mentre lo abbracciava. Poi, solo dopo essersi fermati, si sarebbero baciati in mezzo alla stazione, felici finalmente di stare insieme, ma non ne era certo.

Venne distratto dalla voce proveniente dall'altoparlante che annunciava l'arrivo della proprio treno al binario. Prese la sua valigia e lo zaino, mettendosi dietro la linea gialla ad aspettare che arrivasse, per sedersi e finalmente partire.

Il treno non tardò ad arrivare e, dopo essere salito e dopo aver sistemato la valigia nei ripostigli appositi, si sedette al suo posto, rilassandosi completamente. Mise le cuffie nella speranza che quel viaggio durasse poco.

Thomas, invece, era in ansia. Erano quasi le sei ed era in preda al panico. Newt sarebbe arrivato entro mezz'ora e niente poteva renderlo più felice. Gli mancava tremendamente durante le proprie giornate, e pensava costantemente a lui. Sapeva però di aver sbagliato, più e più volte durante quel mese, e sapeva anche che avrebbe dovuto comportarsi in modo perfetto per riconquistare la fiducia di Newt. Ma per lui avrebbe fatto qualsiasi cosa, non aveva nulla da perdere se non lui.

Si recò alla stazione con mezz'ora di anticipo, facendo attenzione a non dimenticarsi nulla. Gli aveva preso una regalo, per farsi scusare ulteriormente per essersi perso il compleanno, e in più gli aveva preso dei fiori, in modo tale da farsi riconoscere fuori dal binario.

I minuti passarono più veloci di quanto si sarebbe mai immaginato, e in poco tempo si ritrovò ad aspettare l'arrivo del treno, che era appena stato annunciato.

Muoveva le gambe in modo nervoso, e si guardava intorno alla ricerca di Newt, come se potesse trovarlo in mezzo alle persone. Poi, quando vide il treno arrivare in lontananza, iniziò a incamminarsi, per arrivare davanti la porta del suo vagone. Voleva vederlo, e voleva farlo al più presto.

Camminava svelto con in mano il mazzo di rose bianche, mentre cercava di vedere il numero scritto sui vagoni e osservava anche i vetri per vedere se riusciva a trovarlo.

Continuò a camminare quando si fermò il treno, cercando di arrivare al vagone otto, quello di Newt.

Si sporse per cercarlo con lo sguardo, mentre faceva lo slalom tra le persone che già erano uscite dal treno, fino a che una chioma bionda non spuntò dall'interno del vagone, tra la calca di persone che provavano a scendere.

Guardava a terra, probabilmente intento a non inciampare nella valigia, ma per Thomas era sempre bellissimo.

"Newt" disse, cercando di attirare la sua attenzione, mentre camminava, quasi arrivato lì davanti.

Ethereal || Newtmas Where stories live. Discover now