damn

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Tom's pov
<fratello alzati>
Sento un peso, non troppo pesante cadere improvvisamente sul mio corpo che era ancora nel mondo dei sogni. Dopo innumerevoli richiami apro gli occhi, ci passo le mani davanti e scorgo mio fratello più piccolo abbracciarmi e sorrido mettendogli una mano fra i capelli.
Paddy, lo adoro, mi ricorda molto come ero io alla sua età, abbiamo molti interessi in comune e spesso, nonostante la differenza di età ci troviamo a sfidare gli altri due miei fratelli. Passiamo molto tempo assieme, a coccolarci e anche a giocare. Quando mia mamma mi aveva detto di aspettare il mio quarto fratello non ero pienamente contento, pensavo sarebbe stato un po' complicato per i miei genitori crescere quattro maschi con così tanti anni di differenza, ma appena l'ho visto, così piccolo e vulnerabile tra le braccia dei miei genitori, sono diventato la persona più felice del mondo. E da quel giorno, ogni giorno il nostro legame si è rafforzato.

<sono sveglio Paddy, smettila di urlare> gli dico ancora con la voce assonnata

<tanti auguri Tom> dicono in coro Harry e Sam facendo capolinea nella mia camera e anche loro si buttano a peso morto sul mio corpo. Io improvvisamente sovrastato dal dolore mi muovo un po' e li faccio cadere per terra. Scoppio a ridere mentre loro iniziano a brontolare per il dolore.

<ciao tesoro auguri> mi dice mia mamma entrando in cucina dandomi un bacio sui capelli, io le accarezzo il braccio.
Mio padre in questo momento è indaffarato con Sam a cucinare dei pancakes per tutti quanti e non vedo l'ora di assaggiarli. Mio fratello è super portato per la cucina, infatti quando ci sono le feste come il Natale, la Pasqua o I compleanni è lui a cucinare per tutti quanti. Ma quest'anno se ho capito bene, per il mio compleanno, lui e Ester hanno organizzato del cibo un po' misto, fra la cultura inglese e quella italiana, non vedo l'ora di assaggiare tutto quel buon cibo.

<tanti auguri di buon compleanno, questo è per te> dice Ester appena apro la porta della nostra casa e mi porge una piccola scatolina che apro immediatamente notando che contiene un'orologio.

<ho notato che hai sempre un'orologio al polso così ho pensato di regalartene uno> mi dice con un piccolo sorriso e io la abbraccio ringraziandola.
È quasi un mese che si trova qui, continuiamo a balzare fra case in case, delle sere andiamo a casa da lei, a volte da Harrison e a volte vengono qua da noi. Si è formato un bel gruppo, e lei ci ha permesso gentilmente di entrare a far parte della sua vita.

<che succede qui?> dice Harrison raggiungendoci, e notando l'oggetto che ho in mano, non può fare altro che sorridere e rubarmelo dalle mani
<Tom ma ti rendi conto che questo è l'ultimo della collezione> dice lui tutto gasato <gliel'hai regalato tu?> dice indicando Ester e lei sorride annuendo e Harrison ribatte dicendo che non avrebbe potuto scegliere regalo migliore, ed effettivamente non ha tutti i torti.

<wow era veramente buono> dice dommo lasciando le posate e passandosi una mano all'altezza dello stomaco in segno di sazietà.
Abbiamo appena finito di degustare le specialità della cultura italiana e quella inglese e sono state veramente deliziose.

<complimenti>
<io farei un'applauso ai cuochi> dico io, seguito da un mini concerto di mani che battono ininterrottamente e sul viso di Ester scorgo una fossetta quando poi si alza, prende la mano di mio fratello Sam e insieme fanno un'inchino, seguito da tante risate.
Per sbaglio mentre si stanno per risedere, Zendaya, ancora impegnata ad applaudire, rovescia un piatto che finisce in pieno sulla gonna che stava indossando Ester, lei scoppia a ridere e Daya comincia a scusarsi innumerevoli volte, io prendo un tovagliolo e cerco di pulirle la gonna, mentre lei e altri sono ancora impegnati a ridere.

<Tom, prova a vedere se riuscite a toglierla con l'acqua del lavandino> dice Nikki. Allora seguito da Ester la accompagno al bagno di sopra, apro il lavandino, bagno una salvietta e cerco di tamponare sulla gonna rossa affinché la macchia venga via.

<questo è il massimo che riesco a fare> dico io dopo poco appoggiando lo straccio sul lavandino, lei osserva la gonna e dalla faccia sorpresa capisco che è soddisfatta

<abbiamo appena scoperto una dote nascosta del signor Holland, rimuovere le macchie dalle gonne> mi dice lei facendo l'occhiolino ridendo e poi mi da un bacio sulla guancia ringraziandomi , la sua mano si appoggia all'altezza del mio orecchio e ogni parte del mio corpo sembra irrigidirsi al suo leggero tocco, appena le sue labbra si staccano dalla mia guancia scuoto un po' la testa risvegliandomi dallo stato di trance che mi ha appena provocato. Per un istante i miei occhi fissano i suoi verdi, nessuno dei due dice niente, è un silenzio che basta, un silenzio che riempie la stanza, un silenzio imbarazzante.

<avete risolto?> urla Jacob per farsi sentire dal piano di sotto, io distolgo lo sguardo dai suoi occhi e senza dire nulla scendo dalle scale lasciandomi lei alle spalle. Confuso ancora dalle emozioni che un semplice tocco mi ha provocato, confuso ancora da delle emozioni che pensavo oramai di non poter più provare, confuso ancora da degli occhi verdi che mi hanno mandato fuori di testa, raggiungo il giardino in cui si trovano tutti gli altri e fingo che le sensazioni appena provate non ci siano mai state, continuando a godermi il mio ventitreesimo compleanno.

I want you be mine |tom holland|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora