together

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Tom's pov
Vedere il suo corpo accasciato sul pavimento devo essere onesto mi ha fatto riaffiorare ricordi che non volevo ricordarmi. L'ho vista così debole e sola quando le sue ginocchia e il suo busto hanno sbattuto contro il pavimento.

<direi che hai fatto abbastanza> dico io accanto al corpo della ragazza riferendomi a Olivia

<Tom non volevo si arrivasse a tanto> dice lei quasi sul punto di scoppiare a piangere quando precedentemente aveva provato a tagliarmi la gola con un coltello che ora si trova a non troppa distanza da noi.

<stai zitta almeno, ti ho già detto quello che devi fare> le dico io. Ho tanta rabbia in corpo. Prendo in braccio Ester che trema ancora per la paura e la porto fino alla macchina, la faccio sedere e la invito a fare dei respiri profondi. Lei fissa un punto davanti a lei, non ha ancora detto nulla. Mi stavo allontanando per andare al posto del guidatore ma nel momento in cui mi stavo allontanando da lei, mi ha preso la mano e me l'ha stretta forte. Il suo tocco dimostrava solo paura, non rabbia, solo paura.

<non dire niente> mi dice lei quando vede che stavo per chiederle qualcosa. Vorrei chiederle perché ha provato così tanto timore. Vorrei chiederle in che modo posso aiutarla a stare meglio. Vorrei chiederle perché mi sta stringendo la mano. Vorrei chiederle tante cose ma non lo faccio, non lo faccio perché non voglio farla stare più male di quanto stia già male ora.
Restiamo così per un po', la sua piccola mano che stringe la mia chiedendole di starle accanto, dopo poco separo le nostre mani, salgo in macchina e questa volta sono io a stringerle la mano.
Per tutto il tragitto non diciamo niente, lei sempre con lo sguardo fisso di fronte a lei. Il suo respiro ora è più regolare, direi che si è tranquillizzata anche dopo aver notato che la sua gamba destra ha smesso di muoversi su e giù freneticamente.

<potevi lasciarmi a casa, sono già stata di tanto disturbo questa notte> dice la ragazza non appena parcheggio la macchina fuori da casa mia.

<è meglio che tu stia un po' in compagnia, questa sera ti riaccompagno a casa> non volevo sul serio che rimanesse da sola, è terrorizzata e lo sarei pure io a saperla a casa da sola in queste condizioni e poi, è inutile mentire a se stesso, voglio stare un po' di tempo con lei <c'è tutta la mia famiglia a casa, stiamo un po' tutti assieme> non le lascio il tempo di rispondere che scendo dalla macchina e vado ad aprirle la portiera.

<a tavola> urla mia madre dalla cucina, io smetto di fare il puzzle con i miei fratelli e andiamo in cucina.
La tavola è imbandita di cibo che hanno cucinato mio fratello e mia madre.

<che pranzo della domenica degno di nota> dice Harry notando il tavolo imbandito da cibo mentre si siede accanto a Ester, che in questo momento ha un viso un po' più rilassato rispetto a prima. È completamente struccata e i suoi capelli sono sciolti sulle sue spalle. Ho già raccontato a tutta la Mia famiglia quello che è successo e per un attimo sono rimasti impietriti, io ero a conoscenza che la bionda non avrebbe mai fatto quell'azione, non aveva il coraggio, era una di quelle persone che si nascondono dietro a delle invenzioni e poi quando hanno delle responsabilità abbandonano tutto.
Il pranzo lo possiamo fra risate e racconti di storie passate. Io ho raccontato di quella volta in cui ad un'intervista mi avevano fatto assaggiare dei cibi e mi è stato offerto del formaggio. Io odio il formaggio.
Invece Ester ci racconta che sua madre, che è la classica cuoca italiana, una volta aveva provato a fare la pasta al forno come la fanno in America e quest'ultima disse a Ester che se un giorno fosse andata in America avrebbe fatto bandire questo piatto.

<sono contento che abbiate fatto pace> mi dice mio padre mentre posiziona gli ultimi piatti in lavastoviglie

<anche io> dice poi mia madre <mi è piaciuta dalla prima volta che l'ho conosciuta questa ragazza, così semplice, sorridente, misteriosa, ma che sa il fatto suo. Tesoro, hai avuto un po' di esperienza con le ragazze e nessuna é andata a buon fine, ma questa è diversa, lei è diversa> dice mia mamma guardandomi con un sorriso pieno di affetto quando poi mio padre mi posiziona una mano sulla spalla. Mi hanno detto la stessa cosa quando l'anno conosciuta, hanno sempre tifato per Ester.

<si vede come la guardi, come lei guarda te. C'è più che un'intesa. Tienitela stretta> aggiunge poi Dommo. Io li ringrazio entrambi e poi li abbraccio. Nonostante io abbia tre fratelli più piccoli di me, i miei genitori mi sono sempre stati vicini, il nostro rapporto, sin da quando ero figlio unico è rimasto lo stesso. Mi hanno sostenuto dalla mia prima apparizione in teatro, alla mia prima intervista, il primo film. Per qualsiasi cosa loro erano lì, con me.

<allora? Dai che guardiamo un film tutti assieme> dice Paddy entusiasta entrando in cucina e interrompendo questo momento.
In salotto ci sono già Harry, Sam e Ester. Harry e Sam sono sulle due poltroncine accanto al divano e Ester è seduta sul divano, io mi siedo accanto a lei e affianco a me mi seguono i miei genitori. Il piccolo Paddy si siede per terra di fronte alla tele insieme a Tessa.

<mettiamo questo> dice Sam riferendosi a un film, subito parte un coro di "no" seguito poi da tante risate.

<l'abbiamo visto mille volte> dice Harry lamentandosi

<indiana Jones?> dice mio padre, subito Ester e Paddy urlano "si" allora decidiamo di mettere quello.
Durante il film Tessa sale sul divano mettendosi fra me e Ester, la ragazza comincia ad accarezzarla poi mi guarda negli occhi, io faccio lo stesso con lei.

<lei è il motivo del nostro incontro> mi dice a bassa voce per poi fare un sorriso. Era vero, non ci avevo mai pensato, ma se non fosse stato per Tessa in questo momento io e lei probabilmente non avremmo vissuto l'episodio importante della nostra vita della panchina. Le sorrido. Poi ritorno con lo sguardo sulla tele ma con la testa altrove. Vorrei dirle che la amo, ma non mi sembra il momento opportuno. Improvvisamente posa la testa sulla mia spalla e attorciglia le braccia in torno al mio braccio. Poi guardo la mia famiglia, tutti così felici. Mi sento a casa.

<ti amo stupido Holland> mi dice la ragazza appoggiata alla mia spalla. L'ha detto lei al posto mio.

I want you be mine |tom holland|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora