alone

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Tom's pov
Termino la corsa non appena raggiungo l'atrio dell'ospedale. Trovo tutti i miei amici e i miei fratelli in silenzio. Quando sono entrato mio padre e mio fratello si sono alzati per venirmi incontro

<i medici stanno parlando con i suoi genitori> avevo tante domande

<cos'è successo? Perché siete tutti qui? Ditemi qualcosa> urlo io e Zendaya e mia madre si alzano dalla sedia per venirmi appresso, quest'ultima mi mette una mano sul braccio per farmi calmare.
Mio fratello Harry non riesce a parlare mi guarda solo fisso negli occhi e riesco a percepire, dalle sue mani che tremano, che sta provando molta paura.

<suo padre l'ha spinta giù da una baia, ha fatto un volo di tanti metri Tom, è caduta in acqua non sappiamo nient'altro> dice Zendaya quasi sul punto di scoppiare a piangere. Mi metto le mani nei capelli ricci e inizio a camminare nervosamente <Tom, stai calmo> aggiunge infine il mio migliore amico Harrison

<non dirmi di stare calmo ok? Chi l'ha trovata in mare? L'ho lasciata da sola, sono responsabile di quello che è successo,  dovevo dirle quello che stava succedendo, non si sarebbe ridotta in quella forma fisica e non sarebbe successo quello che è successo. E riguardo a lui, se una volta mi viene appresso gli do tutti i pugni che non gli ho dato quella volta al parco> vedo tutto nero, l'unica cosa che riesco a vedere è Ester nelle acque dell' oceano da sola che lotta con tutte le forze per risalire a galla.

<dobbiamo aspettare un po', poi avremo notizie va bene?> dice Jacob cercando di tranquillizzarmi infine.

<Ei> mi dice una voce alle mie spalle mentre fisso un punto vuoto di fronte a me. Sono uscito dall'ospedale, quell'aria così cupa e triste mi faceva uscire fuori di testa. Sto solo aspettando di sapere come sta la persona più importante della mia vita.

<Sono solo venuto qui per dirti che se la caverà, lo fa sempre> mi dice il mio fratello Harry mettendosi al mio fianco. Aveva ragione, volevo credergli , dalla prima volta che ho conosciuto Ester, l'ho vista sempre così sicura di se, con quel modo un po' strafottente che ti fa impazzire, cammina sempre a testa alta come se niente possa scalfirla. Spero che sia stato così anche questa volta, perché non riuscirei a sopportare il fatto che non sia stata forte come è forte sempre.

<lo credo anche io> mi limito a rispondere quando poco dopo metto il braccio sulle spalle di mio fratello per poi stringerlo in un abbraccio.

<Tom> la gentile madre di Ester mi sorride da dietro la porta, sono sollevato di vederla, mi si avvicina e mi stringe la mano. <vieni> è l'unica cosa che riesce a dirmi quando le parole le muoiono in bocca .
Ci fermiamo di fronte a una stanza con i muri trasparenti, la vedo, li stesa su quel letto dell'ospedale, così sola, magra, vulnerabile. Ha dei tagli sulle braccia che sono nude a causa del camice che indossa. Suo padre si mette affianco alla madre di Ester e poco dopo un medico esce dalla sua stanza.

<abbiamo fatto tutto il possibile per mantenerla in vita, quando ci è stata portata qui le condizioni erano già davvero pessime. Non c'era più battito e le attività celebrali erano davvero aggravate. L'abbiamo attaccata a tutte le macchine possibili, la temperatura corporea era molto bassa rispetto alla norma, ora la temperatura è stabile -> il medico continua a parlare ma io ho lo sguardo fisso sul corpo di quella ragazza e smetto completamente di ascoltare il suo discorso, perché già immagino come concluderà <ma purtroppo non ci siamo riusciti, la ragazza non ce l'ha fatta> il tempo si ferma, il mio sangue si  ghiaccia, e il mio cuore si spezza in piccoli e insignificanti pezzi. La madre di Ester si butta fra le braccia di suo marito facendo scendere numerose lacrime e singhiozzi.
Se solo non l'avessi lasciata da sola, era una situazione che potevo sostenere, potevo aiutarla, potevo far si che questo non accadesse. Poco dopo il medico si allontana da noi e io rimango completamente solo nel corridoio dell'ospedale che mi ha tolto la cosa a cui tenevo di più. Le mie gambe tremano e qualche istante mi abbandonano facendomi accasciare sul pavimento, vorrei poter urlare, vorrei poter tirare a pugni qualcosa o magari qualcuno.
Dalla stanza escono i genitori di Ester, che mi danno il permesso di entrare, io mi alzo in piedi, faccio un respiro profondo e entrò in quella stanza dell'ospedale.
L'unico rumore che sento è quello della porta che ho appena chiuso, silenzio più totale, mi siedo su una poltrona accanto al suo letto a cui affianco ci sono dei macchinari che provano a tenerla in vita, prendo la sua piccola e fredda mano e la stringo alla mia.

<l'ultima cosa che mi hai detto è stata "non me ne frega un cazzo di te" voglio solo che tu sappia che sei l'unica persona a cui darei tutto me stesso e di più. Probabilmente non mi senti ora ma credimi se ti dico che vorrei dirti un mucchio di cose> lascio che una lacrima Righi il mio viso <sai ci sono tutti qui fuori per te, stanno venendo qui per salutarti e a stringerti la mano. Non sei sola, non lo sei mai stata. Sei la cosa più bella della mia vita incasinata Ester, lasciati amare e ama tu a tua volta. Non toglierti mai quel sorriso che mi ha fatto innamorare perdutamente di te. Tieni sempre a mente quella panchina, e ricordati cos'è successo quel giorno. Il giorno più bello della mia vita> bacio la sua mano e ci appoggio il mio viso sopra <perché io ti amo da impazzire> una lacrima che scivola sulla mia guancia le ricade sul braccio. Le parole mi muoiono in bocca, non ha più senso scusarsi ora. È tardi.
Non riesco a pensare a niente, solo alle cose che ora non posso più avere, il nostro primo incontro, la prima volta che è venuta a casa mia, il nostro primo bacio nella cucina del mio migliore amico, la nostra prima scena girata assieme, il giorno in cui per quasi tutta la premiere le ho stretto la mano per farle sapere che io c'ero. Mi sono completamente innamorato di una persona che è l'opposto di me, una persona con veramente tanto carattere, una di quelle persone che deve avere l'ultima parola per forza, una persona così fredda che non ti permette di entrare nella sua vita.
Così in questo giorno che mai dimenticherò mi addormento con la testa appoggiata su un lettino dell'ospedale affianco alla persona che ho amato di più nella mia vita.

I want you be mine |tom holland|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora