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Apro gli occhi e mi passo una mano davanti mentre con l'altra provo a tapparmi le orecchie disorientata dal suono del campanello, mi alzo dal divano e facendo cadere sul pavimento il telecomando e vado ad aprire alla porta.

<cosa fai ancora in pigiama?> dice Harry entrando

<cosa? Perché?> gli chiedo io ancora assonnata

<oggi andiamo a visitare un po' Londra io e te> mi dice lui energico mentre apre il frigo tirando fuori una vaschetta di gelato

<vado a cambiarmi> dico io andando verso la mia camera.
Effettivamente da quando sono qua a vivere ho solo fatto qualche giretto qua a Kingston ma niente di interessante e Londra di per sé non l'ho ancora visitata
Mi metto dei Jeans, un maglione, mi infilo le sneakers e raggiungo il mio amico che mi sta aspettando in macchina.

<guarda questo negozio è il più famoso qui> mi dice indicandomi uno dei tantissimi negozi che abbiamo attorno.
Entriamo in quest'ultimo che è un negozio di abbigliamento e appena alzo lo sguardo scorgo un maglione. BELLISSIMO

<no Ester ti prego> dice il mio amico quando vede il mio sorriso sul volto, io lo prendo per il braccio e lo trascino verso un manichino.
Lo sento borbottare quando sfilo lo stesso maglione dagli appendiabiti e lo trascino fino al camerino. Aspetto qualche istante e dopo poco esce

<oddio Harry sei bellissimo> dico io mettendomi una mano davanti alla bocca e con l'altra faccio finta di asciugarmi una lacrima.

<ma ti prego guardami, è un maglione attillato, rosa e sopra c'è disegnata la faccia di mio fratello> dice lui e io scoppio a ridere. Mi ha portato in un negozio dove c'è un reparto con capi personalizzati con facce di attori, cantanti, comici.
Appena sfila il maglione io corro in cassa, lui cerca di fermarmi ma lo consegno alla cassiera e poco dopo lo pago.

<ti giuro che non ti sopporto> mi dice appena esce dal negozio passandosi una mano fra i capelli. Da serena la sua espressione sul viso si fa più arrabbiata, preoccupata forse.

<che c'è?> gli chiedo io, ha lo sguardo fisso davanti a lui allora io mi volto e in lontananza scorgo ancora lui. Noah.
Harry mi prende velocemente per il polso e mi trascina non so dove mentre io continuo a fissare l'uomo che continua ad aggirarsi in cerca di qualcosa, qualcuno.

<Ester fammi fare qualcosa, non possiamo continuare così, giuro che se non facciamo qualcosa io e esco e gli tiro tanti di quei pugni> inizia a farfugliare quando ci nascondiamo dietro a un muro, io gli metto una mano sulla bocca per farlo stare in silenzio e dopo qualche istante l'uomo passa senza accorgersi di noi. Ora sono io a trascinare Harry dalla parte opposta raggiungendo velocemente i parcheggi.

<dico sul serio, se ti dovesse fare qualco->

<lo so-ok? Lo so. Smettila di ripeterlo o giuro vado a piedi> urlo io, lui sposta lo sguardo di fronte a lui e stringe le mani al volante mettendo in moto la macchina

<farò qualcosa, qualcosa mi inventerò. Ma non preoccuparti ora> gli dico io mettendogli una mano sulla gamba.
Dal centro commerciale Harry non mi ha rivolto la parola, percepivo molto dolore e paura nel suo silenzio. Non nego che un po' di paura ce l'ho pure io, è da tutta la vita che cerco di liberarmi di mio padre ma mi è letteralmente impossibile, lui mi trova ogni volta, mi perseguita, lui mi vuole. Vuole che io sia la sua erede.
I miei pensieri vengono interrotti dal campanello che suona, vado alla porta ad aprire ed appena la apro vedo Tom.

<Harry mi ha detto, stai bene?> dice mettendomi le mani intorno al viso, io annuisco e lo invito ad entrare<dovremmo fare qualcosa> aggiunge.

<Tom se sei venuto per dirmi queste cose vattene ok?> dico io indicando la porta con uno sguardo forse troppo minaccioso. Lui annuisce e va verso il frigo.

<cavolo hai praticamente finito tutto il cibo> dice lui con la testa nel frigo

<no, siete voi che me l'avete finito. Poi Daya mangia tantissimo. Mi chiedo come sia possibile che abbia un fisico così perfetto mangiando così tanto> dico io e lui si mette a ridere, tira fuori una vaschetta di gelato e mi invita a mangiarla con lui. Allora lo raggiungo tiro fuori un cucchiaio dal cassetto e inizio a mangiare. Litighiamo spessissimo io e Tom, ma stare con lui mi fa stare veramente bene. È sempre stato così difficile per me parlare o semplicemente stare con qualcuno, ma con lui mi sembra così spontaneo e immediato.

<Harry mi ha fatto vedere il bellissimo maglione che gli hai preso> mi dice e quasi mi soffoco con il gelato dal ridere. Abbiamo praticamente finito la vaschetta perciò la butta via.
Io sono seduta sul bancone della cucina, dopo che ha buttato la vaschetta si siede accanto a me, facendo avvicinare le nostre mani, lui mi stringe la mia alla sua e con il suo tocco tutto il mio corpo si irrigidisce.

<riguardo a ciò che hai detto l'altro giorno, per me non sei solo un'amica> mi dice a bassa voce.
I nostri volti sono a minima distanza e i nostri sguardi ci penetrano. Con mossa veloce scende dal bancone e posizione il suo corpo fra le mie gambe, io gli metto le mani dietro la testa e lo avvicino a me. E per la seconda volta le nostre labbra si toccano, faccio più forza con le mani e il bacio diventa più passionale.
Le sue mani passano sui miei fianchi e spinge il mio corpo più vicino al suo, infila le mani sotto la maglietta e con mossa agile in poco tempo me la sfila, ho la pelle d'oca, le sue dita fanno dei movimenti sulla mia schiena e le sue labbra piano piano si stanno spostando sul mio collo, io sfilo velocemente la sua maglia e ritorno a baciare le sue labbra sottili, gli passo le mani sugli addominali scolpiti e il suo corpo, come credo il mio sono caldi.
Sto davvero per fare quello che sto per fare?

<ma che caz->

I want you be mine |tom holland|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora