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•Capitolo 24•

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È di nuovo silenzio.

Jimin fissa in modo spento e stranito il soffitto, le sue emozioni rimangono offuscate.
A pensarci bene, può darsi che questo sia solo un meccanismo difensivo del suo corpo che protegge mentalmente ciò che lui non può proteggere fisicamente.
Ne è grato, anche se il vuoto che sente è un diverso tipo di dolore.

Hoseok l'aveva usato e se n'era andato da poco, e Jimin era rimasto sul letto, con la schiena ancora poggiata sul materasso, mentre lo sperma e il fluido si asciugavano tra le sue gambe.
Non si è mosso molto, le cosce gli fanno male, i fianchi gli fanno male, tutto gli fa male, ma la sua mente soprattutto.

Chiude gli occhi, ma i rimasugli del panico provato in precedenza gli impediscono di prendere sonno.
Realisticamente, ha comunque troppo a cui pensare per dormire.
Sta per affrontare un possibile futuro con Hoseok, e probabilmente sarà molto simile ad adesso.
Ma non può nemmeno ignorare il fatto che ora Yoongi sa, che ha sentito, che ha visto e non ha fatto nulla.

Non doveva aspettarsi che il suo coinquilino intervenisse, forse dovrebbe solo ringraziare che non si sia unito, ma qualcosa dentro di lui si sente tradito.

Sono compagni predestinati, giusto?
Yoongi non avrebbe dovuto fare qualcosa?

Jimin riesce a sentire dei sussurri, e quando percepisce la porta di Yoongi aprirsi, gli sale la nausea.
È lì che Hoseok era sparito prima, e l'idea di lui che ritorna per un secondo round gli fa stringere il petto.

"Fuori dai coglioni, Hoseok."

Jimin fa dei brevi respiri, riesce a percepire due odori aggressivi oltre la sua porta socchiusa.
Non ha mai sentito questo tipo di rabbia uscire da Yoongi e, stranamente, Hoseok ha più un odore d'irritazione che altro.

"Va bene - va bene, ritornerò domani per venire a prendere Jiminie."

I passi nel corridoio, che presume siano quelli di Hoseok, diventano sempre più vaghi mentre egli si allontana.
Jimin continua a non muoversi, si concentra su ogni piccolo rumore finché non ode la porta d'ingresso aprirsi e chiudersi.

L'Omega riapre gli occhi, fissando il soffitto.
Si aspetta quasi di vedere Yoongi apparire alla sua porta, di sentire l'Alpha prepararsi per il suo turno.
Che situazione prolifica per lui; avere un Omega che vive nel suo appartamento, avere un qualcosa per legarlo a lui, per essere il suo compagno predestinato. 

Yoongi ha più carte su Jimin di chiunque altro.

Si riescono a sentire dei passi silenziosi, come se qualcuno stesse strisciando i piedi coperti dai calzini.
La medesima trave di legno scricchiola fuori la sua porta e Jimin trattiene il respiro.

Può percepire l'odore di cannella e menta, ma esso è triste ed arrabbiato.
L'aggressività si è indebolita notevolmente, trasformandosi in una generica rabbia che Jimin non sente diretta a lui.

Il profumo si espande, avvolgendolo, rincuorandolo, fino a quando i suoi brevi respiri non iniziano a diventare inalazioni disperate.
I feromoni di conforto di Yoongi sono forti; le ondate sono abbastanza decise da lenire il suo fuoco, abbastanza decise da rilassare i suoi muscoli tesi.

Jimin si abbandona rapidamente al sonno, e questa volta non ci sono incubi, solo oscurità.

La mattina seguente, Jimin non vede Yoongi.
Il profumo di cannella persiste ancora nella sua stanza e, sebbene solitamente ne sarebbe infastidito, al momento non gli importa più di tanto.

Composure | YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora