• XXI •

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•Capitolo 21•

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"Wow, è più del solito."

"Davvero?"
Jimin guarda di nuovo il biglietto nella sua mano, aggrottando le sopracciglia alla vista degli alimenti elencati da Hoseok.

Taehyung annuisce.
"Quindi vuole anche che tu ti prenda un cappotto?"
Dal posto di guida, Taehyung lancia un'occhiata a Jimin prima di riportare la sua attenzione alla strada.
In questo momento, stanno attraversando la città per raggiungere un supermercato più distante dal Campus.
Andare in uno più vicino all'Università significa avere a che fare con cose scadenti a prezzi da pazzi, e sebbene sia lontano, Taehyung ha insistito per il viaggio.

"Sì, così pare. Ma non ne ho davvero bisogno."
Jimin ripiega il biglietto, facendolo scivolare in tasca.
Le strade di Seoul sono trafficate nonostante l'ora, sebbene il sole stia tramontando esse sono ancora gremite di gente.

"E quindi, hai una giacca più pesante di quella?"

Jimin abbassa lo sguardo sulle maniche della sua felpa.
Il materiale è leggero, cotone sottile e patetico, e anche se in realtà non possiede un cappotto più pesante, non vuole dirlo a Taehyung.

"Sì, devo solo tirarla fuori."

"Dovresti farlo in fretta, a meno che tu non voglia che quel pazzo ti costringa a fare qualcosa."
Taehyung stringe la presa sul volante per un momento mentre Jimin guarda fuori dal finestrino.
Una persona normale avrebbe avuto qualche tipo di reazione alla scelta di parole di Taehyung?
Avrebbe sussultato?
Si sarebbe sentita a disagio?
Una persona normale si sarebbe arrabbiata?

Jimin non prova niente e, mentre guarda fuori dal finestrino, non può fare a meno di chiedersi se sta bene.

Va bene sentirsi vuoto?

L'Omega canticchia per riempire il silenzio, per evitare di far alzare i sospetti di Taehyung mentre si fermano a un semaforo rosso.
Ci sono troppi semafori rossi a Seoul.

"Lo tirerò fuori quando farà più freddo. Fa ancora troppo caldo per quel cappotto."

"È qualche cappotto pensante e imbottito?"
Taehyung dà un'occhiata a Jimin e, sebbene l'Omega non lo guardi a sua volta, riesce a vedere il riflesso dell'altro nel finestrino del passeggero.

Riesce a intravedere gli occhi dell'Alpha cadere sul suo corpo, studiandolo in un modo che Jimin pensa dovrebbe odiare.

Il semaforo diventa verde e Jimin scuote la testa mentre iniziano a muoversi di nuovo.
Non menziona a Taehyung di averlo visto.
Pensa che potrebbe essere come quello che ha sentito dalla camera di Yoongi prima, potrebbe essere una proiezione delle sue stesse paure.

"No, non proprio. È solo un po' più pensante di quello di cui ho bisogno adesso."

"Se hai bisogno di qualcosa di più caldo della tua felpa ma anche più leggero del tuo cappotto pesante, allora compra qualcosa con la carta del branco, Jimin."
La mano di Taehyung si muove, un suono calmo e ritmico segna l'inizio del lampeggiare delle frecce.

Si fermano ad un altro semaforo rosso.

"Non voglio nulla da lui, Tae."
Mormora Jimin.
"Non voglio un cappotto da lui. Me lo prenderò da solo."

"La carta del branco non è la sua carta, Jimin."

"Non mi interessa. È stata una sua offerta, quindi non lo voglio."
Jimin avvolge le braccia al suo stomaco, segnalando quanto non gli piaccia la conversazione.
Seoul pare troppo triste stasera, o forse è solo Jimin ad esserlo.

Composure | YoonminWo Geschichten leben. Entdecke jetzt